Ferrari si contraddice: pensa troppo alla gara e butta la qualifica
F1, una Ferrari irriconoscibile a Imola: fuori nel taglio del Q2 e costretta a schierarsi in sesta fila per la gara. La SF-25 ha messo in mostra tutti i suoi problemi. Oltre al sottosterzo, la nuova mescola C6 mai utilizzata ha complicato ulteriormente le cose. Una variabile che ha reso ancora più evidente imprevedibilità e […]

F1, una Ferrari irriconoscibile a Imola: fuori nel taglio del Q2 e costretta a schierarsi in sesta fila per la gara. La SF-25 ha messo in mostra tutti i suoi problemi. Oltre al sottosterzo, la nuova mescola C6 mai utilizzata ha complicato ulteriormente le cose. Una variabile che ha reso ancora più evidente imprevedibilità e squilibrio della SF-25, incapace di entrare nella giusta finestra di utilizzo e di mettere tutto insieme nel giro decisivo.
SF-25 insufficiente nelle curve a media velocità
In termini numerici, le curve più insidiose per la Rossa sono quelle di velocità intermedia. Queste pieghe, le più diffuse a Imola, richiedono una vettura capace di aggredire il cordolo senza essere respinta. Una caratteristica che la Rossa ha ma non ha potuto usare, ritrovandosi costretta ad affrontare i cordoli con maggiore prudenza. Inoltre abbiamo visto un’auto poco agile nei cambi di direzione.
Il limite non deriva da una meccanica incapace di gestire in modo efficace lo spostamento di carico. Parliamo di un avantreno tendenzialmente sottosterzante che basato su rigidezze piuttosto basse hanno accentuato l’incapacità di accedere le mescole. Come si osserva dal grafico, i ferraristi sono competitivi nel lento, ma pagano parecchio alla Piratella dove emergono i problemi della SF-25.
Questa scelta, frutto del lavoro degli ingegneri che ha compromesso la qualifica, potrebbe rivelarsi utile per la gestione delle gomme in gara. Giornata amara anche per Kimi Antonelli, che nella gara di casa non è riuscito ad accedere al Q3. Un po’ come per il team italiano, anche per lui la Soft non ha funzionato come previsto, a causa di un giro di preparazione imperfetto che lo ha penalizzato specie nel tratto più veloce del circuito.
McLaren si conferma la vettura mediamente più forte in curva, con Norris complessivamente più rapido del compagno, ma meno in fiducia. Piastri ha fatto la differenza al Tamburello e alla Villeneuve, dove ha mantenuto una velocità media superiore. Verstappen è sempre lì. Anche per lui il punto critico è stato la Piratella, dove il campione del mondo di F1 ha portato ben 12 km/h in meno, perdendo la pole.
Più ibrido in trazione, ma vettura più lenta in rettilineo
In termini di top speed, le velocità dei piloti sul rettilineo sono simili. Tuttavia, Ferrari non figura tra le monoposto mediamente più veloci, nonostante Leclerc risulti il migliore prima della staccata alla Rivazza. La Rossa non ha sfruttato pienamente l’ausilio della parte ibrida sul rettilineo. Hamilton, ad esempio, ha la velocità più alta all’inizio del tratto DRS, ma non è il più rapido alla staccata.
Una discrepanza dovuta a un fattore principali: il maggiore utilizzo dell’ibrido in fase di uscita curva, che ha favorito la spinta del motore termico nella trazione ma di riflesso ha lasciato poco margine di ricarica per i rettilinei successivi. Tra i piloti più lenti in rettilineo c’è Oscar Piastri, ultimo in questa specifica graduatoria, complice una monoposto inglese con un carico aerodinamico maggiore rispetto a quello che utilizza.
I tecnici di Woking hanno infatti scelto un’impostazione orientata alla guidabilità in curva, per permettere ai piloti di gestire meglio le gomme in gara. Curioso il caso di Russell, che risulta mediamente tra i più veloci, ma entra in zona DRS con una velocità molto inferiore rispetto agli altri. L’inglese ha dovuto lasciare strada a Stroll mentre percorreva la Rivazza 2, cominciando il giro praticamente da fermo.
Per questo ha perso ben 117 millesimi rispetto al riferimento personale, perdendo la possibilità di lottare per la pole con gomma gialla. Per Ferrari si materializzano gli incubi paventati alla vigilia: un buon passo gara, ma un disastro in qualifica. Oggi l’aria sporca comprometterà la gestione termica, rendendo i sorpassi ancora più complessi. Alla Rossa non resta che tentare la carta della strategia se sarà possibile.
Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo