Ferrari ha molta trazione, Leclerc sa come migliorare la SF-25
Nel presentasi a Imola, la Ferrari nutrire un obiettivo in F1: realizzare un altro piccolo passo in avanti. Sfruttare meglio la monoposto dopo averla studiata molto, nell’ultima settimana, per poi dimostrare in pista che l’apprendimento sulla SF-25 era servito a qualcosa. In tal senso le parole di Frederic Vasseur erano interessanti, con un cauto ottimismo […]

Nel presentasi a Imola, la Ferrari nutrire un obiettivo in F1: realizzare un altro piccolo passo in avanti. Sfruttare meglio la monoposto dopo averla studiata molto, nell’ultima settimana, per poi dimostrare in pista che l’apprendimento sulla SF-25 era servito a qualcosa. In tal senso le parole di Frederic Vasseur erano interessanti, con un cauto ottimismo prima nel pacchetto di update che il team porterà a Barcellona.
Segnali di bilanciamento, ma non mancano i limiti
Anche sulle rive del fiume Santerno la Rossa ha continua il suo percorso ad ostacoli. Girarci attorno non si può, perché i problemi irrisolti restano e ci si deve convivere. E un po’ questo il leitmotiv della campagna agonistica 2025, dove il team di Maranello deve sempre trovare la perfezione per centrare le mesa a punto della vettura. Parliamo dell’unica strada percorribile, sino a quando non arriveranno (se) correzioni uliti alla causa.
Cominciamo subito con il parlare della di come è andata in pista. Il circuito imolese si adatta meglio alle caratteristiche della Rossa rispetto ad altri. Lo abbiamo anticipato nella nostra consueta preview e oggi ne abbiamo avuto conferma. Il gruppo di lavoro sta poco a poco riuscendo a trovare un bilanciamento più soddisfacente, anche se abbiamo evidenziato diversi limiti quest’oggi.
Nel complesso è stata una giornata abbastanza positiva, tuttavia. Dire il contrario sarebbe mentire. Ciao malgrado il team ha faticato a limare la solita carenza di rotazione in alcuni punti della pista. Mentre in altri tratti si è visto un po’ di sovrasterzo nelle fasi di uscita, conseguenza, molto spesso, dell’incremento dell’angolo volante dato dal sottosterzo. Una pista più bumpy, dunque con maggiori sconnessioni, ha ridotto il gap rispetto agli avversari.
Questo sebbene la McLaren sta dominando la classifica. I tratti distintivi del tracciato italiano rendono più facile riuscire a spostare il bilanciamento al posteriore con maggior efficienza. Il gap rispetto alla vetta rimane dunque importante, tuttavia la Red Bull e la Mercedes sembrano più raggiungibili e battibili. Leclerc ha identificato chiaramente quali zone, secondo lui, risultano quelle critiche per abbassare i riscontri sul laptime.
La gestione gomme ancora nel mezzo della questione
Il monegasco ha parlato di curva 5, 9 e 11. La quinta immette nella seconda chicane della pista. Già lo scorso anno avevano qualche problema di inserimento in questa prime variante. In generale, sembra che l’anteriore della SF-25 non lavori bene a sufficienza all’inizio del giro, ma poi la situazione evolve. Le gomme anteriori si avvicinano gradualmente alla temperatura target e cominciano a funzionare.
Nel complesso, infatti, una parte del gap è da attribuire, ancora una volta, agli pneumatici. Non è la prima volta che Ferrari è costretta a cominciare il giro con una temperatura del bulk troppo inferiore rispetto al target. Non è però semplice riuscire a scaldare l’interno dello pneumatico in un solo giro di preparazione. Farne due per scaldare meglio l’anteriore compromette invece il posteriore, per cui è un compromesso non facile da azzeccare.
Proseguendo, anche su curva 9 si concentrerà il lavoro al simulatore. Parliamo della Piratella, una piega abbastanza veloce, dove serve molto carico. Qui le linee da seguire sono molto importanti, infatti anche altri piloti ci hanno lavorato su. Norris, ad esempio, parlava di ritardare il punto di corda per avere un miglior spunto verso le Acque Minerali. La 11 spesso va sacrificata per cercare il perfetto inserimento verso la 12.
Per il resto del giro la Ferrari è molto buona, perché alla 7 han molto grip trasversale e si mostra ben bilanciata, questo pire se Charles ha perso qualcosina di troppo. Alla chicane Gresini (curve 14-15), l’handling sui cordoli è buono, sicuramente meglio di Red Bull, differenza che emerge con chiarezza dagli on-board, subendo maggiormente le vibrazioni. In generale la SF-25 costruisce il giro in trazione.
Resta da capire, lo scopriremo solo nella giornata di domani, se la squadra italiana proseguirà su questa falsa riga. O magari, dopo lo studio nel campo ipotetico, decida di cambiare qualcosa scoprendo che per arrivare ad una prestazione più alta deve cambiare qualcosa sul setup. La sfida è servita, dove l’obiettivo è quello di attestarsi, a Imola, come seconda forza del mondiale 2025.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1