Femminicidio nel Milanese. La figlia fa arrestare il papà: "Venite, ha ucciso mamma"

Una dozzina di coltellate alla 43enne. La telefonata della bimba di 10 anni al 112. Lui era stato denunciato per maltrattamenti. I vicini: "Beve ed è violento".

Mag 5, 2025 - 06:14
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Femminicidio nel Milanese. La figlia fa arrestare il papà: "Venite, ha ucciso mamma"

SETTALA (Milano)
Una tragedia familiare che, forse, si poteva evitare. L’ennesimo femminicidio consumato tra le mura domestiche. Una donna di 43 anni, di origine marocchina, Amina Sailouhi, è stata brutalmente uccisa a coltellate dal marito, Khalid Achak, suo connazionale cinquantenne. A dare l’allarme è stata la figlia di dieci anni, che ha trovato il coraggio di chiamare i soccorsi. "Papà ha ucciso la mamma", ha detto, con la voce rotta dal pianto, al centralinista del 112. "Venite ad aiutarmi". Poi, con lucidità sorprendente per la sua età, è riuscita a fornire l’indirizzo di casa. Come se fosse preparata ad affrontare un simile dramma. Resta il fatto che, all’arrivo dei carabinieri, la bambina – che frequenta la terza elementare nella scuola di Caleppio, frazione di Settala – è stata trovata mentre usciva dal portone di casa, seguita dal padre, in mutande e in evidente stato di alterazione. Alla vista dei militari avrebbe detto: "L’ho ammazzata, l’ho ammazzata". I carabinieri, saliti al terzo piano della palazzina al civico 12, scala B, in via Cerca, hanno trovato il corpo ormai senza vita di Amina, con almeno una dozzina di ferite da arma da taglio. Sul pianerottolo, davanti alla porta sigillata, sono ancora visibili alcune macchie di sangue. All’interno dell’appartamento è stata rinvenuta anche l’arma del delitto: un coltello da cucina.

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato ed è stato trasferito nel carcere di San Vittore. La bambina, illesa ma in evidente stato di choc, è stata presa in carico dai servizi sociali e temporaneamente affidata a una parente, la sorella della madre. Secondo una prima ricostruzione del delitto, la donna sarebbe stata accoltellata prima delle 22, ma l’allarme è stato lanciato un’ora dopo, quando la figlia – che stava dormendo – si è svegliata e ha trovato il corpo della madre privo di vita in camera da letto.

Non era la prima volta che Amina subiva violenze dal marito: nel novembre 2022 lo aveva già denunciato ed era stato attivato il codice rosso, ma a quanto risulta non era stato adottato alcun provvedimento restrittivo. Se, sul piano investigativo, non sembrano esserci dubbi su quanto accaduto, resta da chiarire se la donna potesse essere salvata, come sostengono alcuni vicini di casa che descrivono il marito come una persona violenta. La famiglia era seguita dai servizi sociali ma, secondo quanto riferito dal sindaco di Settala, Massimo Giordano, "tutte le procedure previste erano state attivate". Eppure, oltre alla denuncia del 2022, madre e figlia si erano allontanate da casa per un periodo. L’amministrazione comunale proclamerà il lutto cittadino per tre giorni.