Trump minaccia un dazio del 100% sui film esteri: Hollywood in allarme, Wall Street reagisce negativamente
Dopo settimane dominate dalla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, il presidente Donald Trump ha annunciato una nuova e inaspettata proposta: un dazio del 100% su tutti i film stranieri importati negli USA. La motivazione? Secondo il presidente, si tratterebbe di una mossa necessaria per contrastare una presunta “minaccia alla sicurezza nazionale” rappresentata […] L'articolo Trump minaccia un dazio del 100% sui film esteri: Hollywood in allarme, Wall Street reagisce negativamente proviene da Word2Invest.

Dopo settimane dominate dalla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, il presidente Donald Trump ha annunciato una nuova e inaspettata proposta: un dazio del 100% su tutti i film stranieri importati negli USA. La motivazione? Secondo il presidente, si tratterebbe di una mossa necessaria per contrastare una presunta “minaccia alla sicurezza nazionale” rappresentata dagli incentivi che altri Paesi offrirebbero ai produttori americani per spingerli a trasferire all’estero le proprie produzioni.
Una nuova crociata: rilanciare Hollywood… a colpi di dazi
Durante un discorso alla stampa, Trump ha dichiarato che “Hollywood è devastata” e che l’industria cinematografica americana “sta morendo molto rapidamente”. Il suo obiettivo, ha sottolineato, è riportare negli Stati Uniti la produzione di film e proteggere la creatività nazionale da una concorrenza che definisce “sleale”. Tuttavia, al momento la misura non è ancora ufficialmente operativa: la Casa Bianca ha dichiarato che si tratta di un provvedimento in fase di valutazione e non ancora formalizzato.
La proposta, accolta con preoccupazione dal settore cinematografico e dalle piattaforme di streaming, è nata dopo un incontro privato tra Trump, l’attore Jon Voight e il suo manager Steven Paul. I due avrebbero sottoposto al presidente un piano dettagliato di rilancio per l’industria cinematografica americana.
Wall Street reagisce male: vendite su Disney e Netflix
Le parole del presidente hanno avuto un impatto immediato sui mercati. Le azioni di Walt Disney Co. e Netflix hanno registrato un calo temporaneo, riflettendo l’incertezza su come un dazio del genere potrebbe influenzare i ricavi e le strategie internazionali delle major dell’intrattenimento. Anche altre realtà attive nella distribuzione e produzione cinematografica hanno registrato volatilità.
Nonostante il tono enfatico di Trump, né il Dipartimento del Commercio né l’USTR (U.S. Trade Representative) hanno ancora diffuso dettagli ufficiali sull’applicazione tecnica di questi dazi. Tuttavia, il solo annuncio ha sollevato l’allarme tra produttori, distributori e piattaforme digitali.
Il piano Voight-Paul: incentivi fiscali e riforma del sistema produttivo
Dietro la proposta di dazio si cela un progetto più ampio. Secondo quanto riportato dai media, Jon Voight e Steven Paul avrebbero suggerito a Trump un pacchetto di misure fiscali, sussidi e riforme normative per incentivare le produzioni statunitensi. Tra i punti del piano: deduzioni fiscali federali, trattati di coproduzione con Paesi alleati, contributi per infrastrutture cinematografiche e formazione professionale specifica.
L’obiettivo dichiarato è riportare negli USA il cuore della produzione cinematografica e televisiva, generando nuovi posti di lavoro, rafforzando la competitività dell’industria e riducendo la dipendenza da produzioni estere.
Conclusioni: strategia o propaganda?
Non è la prima volta che Trump lancia proposte forti per poi ridimensionarle nel giro di poche ore. In questo caso, la reazione del mercato e l’impatto potenziale sul business di colossi come Netflix, Amazon Studios e Disney suggeriscono che la questione sarà trattata con estrema cautela. Il presidente ha già fatto marcia indietro su altri dazi dopo aver testato la reazione pubblica e industriale, e non è escluso che anche questa proposta segua lo stesso iter.
L’industria cinematografica statunitense resta comunque al centro dell’attenzione politica ed economica, in un contesto in cui la competizione globale si gioca sempre più sul terreno della tecnologia, della creatività e dell’influenza culturale. Se l’obiettivo è rilanciare Hollywood, sarà necessario molto più di un dazio.
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