OBSBOT Tail 2 alla prova: videocamera 4K con zoom e intelligenza artificiale

Abbiamo testato la OBSBOT Tail 2: scopri come funziona la prima PTZR con rotazione verticale e tracking AI. The post OBSBOT Tail 2 alla prova: videocamera 4K con zoom e intelligenza artificiale appeared first on telefonino.net.

Mag 6, 2025 - 14:54
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OBSBOT Tail 2 alla prova: videocamera 4K con zoom e intelligenza artificiale

Nel mondo delle videocamere motorizzate, la sigla PTZ è ben nota: indica la capacità di una telecamera di ruotare orizzontalmente (Pan), inclinarsi verticalmente (Tilt) e variare la focale (Zoom). Con OBSBOT Tail 2 entra in gioco una quarta dimensione, la R di Rotate, ovvero la possibilità di ruotare fisicamente l’obiettivo per realizzare riprese verticali in tempo reale. Ma sarebbe riduttivo considerarla una semplice PTZ con un asse in più: questa camera, grazie a un’evoluzione significativa in termini di ottica, tracking, intelligenza artificiale e connettività, rappresenta un punto di svolta per chi lavora da solo ma pretende una qualità da regia professionale.

Con un prezzo di listino di 1.499 euro (oppure 1.609 euro per la versione Combo con telecomando), la Tail 2 si posiziona ben al di sopra del precedente modello Tail Air. Ma il salto di fascia è giustificato da una serie di miglioramenti concreti: sensore più ampio, zoom ottico reale, stabilizzazione evoluta, capacità di rotazione, e soprattutto un sistema AI che sorprende per precisione e affidabilità. È la prima PTZ che, nel mio utilizzo, ha fatto davvero pensare: “Potrei non avere bisogno di un operatore dietro la videocamera”.

COSTRUZIONE E DESIGN

osbot tail 2 costruzione

La OBSBOT Tail 2 è costruita con un corpo robusto, ben bilanciato, dal peso di poco superiore a un chilo (1.066 grammi). Non è una camera da tasca, ma si trasporta agevolmente in uno zaino, e il formato compatto la rende facilmente montabile su cavalletti, bracci e supporti magnetici. La confezione base include il corpo macchina, un cavo USB-C 3.0, un adattatore USB-C/USB-A 3.0, un cavo di alimentazione USB-C e due cavi seriali per il controllo RS232.

Il design è funzionale e sobrio: tutto è orientato all’efficienza operativa. La batteria interna da 5.000 mAh garantisce circa 5 ore e 45 minuti di autonomia, anche in riprese continue 4K. L’assenza di ventole o elementi meccanici rumorosi la rende adatta anche a contesti silenziosi come chiese, studi di registrazione o teatri. L’unico punto critico riguarda il riscaldamento durante l’uso prolungato in esterni, soprattutto in estate: la scocca tende a scaldarsi, ma non ho riscontrato cali di performance.

IL SISTEMA OTTICO

Il cuore della Tail 2 è un sensore CMOS da 1/1.5″ da 50 megapixel, abbinato a un obiettivo con zoom ottico 5x e zoom ibrido fino a 12x. Si tratta di un upgrade netto rispetto alla Tail Air, che lavora con ottiche fisse. Qui invece la meccanica interviene concretamente: gli elementi ottici si muovono, e il risultato è un ingrandimento nitido, ben definito anche a distanze importanti.

Durante una sessione di test al tramonto, ho inquadrato un gruppo di uccelli in volo sullo sfondo del cielo: l’autofocus ha reagito istantaneamente, mantenendo la nitidezza anche in condizioni di luce calante. L’apertura variabile da f/1.8 a f/3.0 garantisce flessibilità sia in condizioni luminose sia in notturna, mentre l’HDR aiuta a preservare dettagli in ombra e nelle alte luci. In prove indoor sotto luce ambientale (senza ausili artificiali), l’immagine è apparsa sempre equilibrata, con colori naturali e assenza di dominanti forzate.

La resa in low-light è superiore alla media, grazie al doppio ISO nativo e alla modalità “Night Mode”, che adatta l’esposizione alle condizioni ambientali in tempo reale senza generare rumore evidente. La Tail 2 non raggiunge l’effetto bokeh di una mirrorless full-frame, ma lo sfocato presente nei soggetti ravvicinati è morbido, credibile, e aggiunge profondità alla scena.

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TRACCIAMENTO AI 2.0

Il sistema di tracciamento integrato nella Tail 2 è, semplicemente, uno dei migliori oggi disponibili in questa fascia. Non solo segue il soggetto con fluidità, ma lo riconosce, lo distingue da altri e lo riacquisisce in tempo reale se esce momentaneamente dall’inquadratura. Ho testato il comportamento in ambito sportivo (calcio, basket, cricket): nella maggior parte dei casi, la camera ha mantenuto il soggetto principale al centro della scena, anche durante movimenti rapidi o imprevedibili. In alcuni momenti, soprattutto con oggetti molto piccoli come un pallone, il tracking si perde, ma è la velocità di ripresa che sorprende: non appena il soggetto rientra nel frame, il tracciamento si riattiva senza esitazione.

La funzione “Only Me” è particolarmente utile: isola il soggetto principale e ignora altri elementi in movimento. L’ho testata in studio, simulando una situazione di conference con più persone in campo: la camera ha continuato a seguire solo me, anche quando un altro individuo si è inserito nell’inquadratura. Il comportamento era coerente anche al rientro dopo una breve uscita di scena: appena rientrato, il tracking si è riattivato senza comandi manuali.

Il sistema riconosce anche animali e oggetti (oltre 200 tipi), e può essere usato in modalità Auto Zoom, che mantiene proporzioni coerenti durante l’avvicinamento o l’allontanamento dal sensore. Per chi riprende tutorial, demo o lezioni in movimento, è una funzione che elimina del tutto la necessità di interventi manuali.

RIPRESE VERTICALI E ROTAZIONE 

La “R” di Rotate che chiude l’acronimo PTZR non è un’aggiunta decorativa, ma rappresenta una funzionalità meccanica concreta, integrata in modo strutturale nella filosofia del prodotto. A differenza di molte soluzioni concorrenti che richiedono di ruotare fisicamente la camera o di usare cavalletti snodabili per ottenere inquadrature verticali, la Tail 2 può passare istantaneamente dal formato orizzontale (16:9) al verticale (9:16), con un semplice comando da app o da telecomando. Il sistema interno compensa automaticamente la rotazione, mantenendo l’orizzonte perfettamente livellato e l’inquadratura centrata sul soggetto.

Durante le prove sul campo, questa funzione si è dimostrata estremamente utile in molteplici contesti: dal vlogging in esterna, dove il passaggio a verticale consente di generare contenuti pronti per TikTok o Instagram, fino agli eventi live dove è necessario realizzare una doppia versione (orizzontale per YouTube, verticale per social) della stessa ripresa. La Tail 2 gestisce questa transizione senza interruzioni, senza lag e senza perdita di qualità, poiché la registrazione avviene in nativo nel nuovo formato, senza ricorso a crop digitali o interpolazioni.

Questa rotazione meccanica è accompagnata da una stabilizzazione automatica su tre assi, che consente di mantenere l’immagine ferma anche durante il movimento. La funzione trova applicazione anche in contesti statici, come la ripresa di strumenti musicali, dimostrazioni su tavolo o unboxing di prodotti, dove è possibile passare da una panoramica orizzontale a un’inquadratura verticale frontale per evidenziare dettagli. È una caratteristica che, nella pratica quotidiana, fa risparmiare tempo, evita errori di montaggio e consente una gestione più agile dei contenuti multiformato, assecondando le logiche delle piattaforme contemporanee. In un’epoca in cui ogni contenuto deve poter vivere su più canali, questa rotazione diventa un vero asset operativo, non solo una curiosità tecnica.

CONNETTIVITÀ E INTEGRAZIONE NEI FLUSSI PROFESSIONALI

Una delle sorprese più piacevoli della Tail 2 riguarda la ricchezza del comparto connettivo. Sul retro del dispositivo si trovano infatti porte che solitamente si vedono solo in videocamere da studio ben più costose: HDMI 2.0 full-size, 3G-SDI, porta Ethernet RJ-45 con supporto NDI|HX3, due porte USB-C, e doppi ingressi audio da 3,5 mm, uno per microfoni esterni, l’altro per line-in da mixer o registratori. Questo permette alla Tail 2 di inserirsi senza sforzo in ambienti broadcast, sale conferenze, eventi dal vivo o regie multicamera complesse, senza bisogno di adattatori o soluzioni di fortuna.

L’integrazione con il protocollo NDI (Network Device Interface), particolarmente apprezzata dai professionisti dello streaming, consente di trasmettere flussi video in rete con latenza ridotta e qualità elevata, senza necessità di schede di acquisizione. Anche l’alimentazione può essere gestita tramite PoE+, sfruttando un singolo cavo Ethernet per dati e corrente, rendendo la Tail 2 estremamente pulita e ordinata nelle installazioni fisse. Non manca la possibilità di alimentazione via USB-C o tramite power bank per le riprese in mobilità, mentre lo slot microSD (fino a 1 TB) consente la registrazione interna ad alta capacità, anche in sessioni lunghe o a bitrate elevati.

UN SOFTWARE RICCO DI OPZIONI

L’interazione con la videocamera avviene principalmente tramite l’app mobile OBSBOT Start, disponibile per iOS e Android. Una volta familiarizzato con l’interfaccia, la gestione si rivela intuitiva: è possibile controllare manualmente i movimenti su tutti e quattro gli assi, impostare l’esposizione, selezionare le modalità di tracciamento, creare preset personalizzati per inquadrature fisse, e passare dalla modalità orizzontale a quella verticale con un semplice tocco.

Durante i test, tuttavia, ho rilevato alcune criticità da segnalare. Il primo avvio può risultare poco fluido: la camera, in certi casi, non rileva immediatamente le reti Wi-Fi disponibili e richiede un primo collegamento tramite hotspot diretto, prima di permettere l’accesso alla rete locale. Una volta completata questa fase, la connessione diventa stabile, ma resta il fatto che la procedura iniziale non è sempre trasparente, soprattutto su dispositivi iOS, che sembrano essere più soggetti a piccoli glitch rispetto alla versione Android. Un altro aspetto da migliorare riguarda il player integrato per la visione dei video registrati: in alcuni casi, al termine della riproduzione, il pulsante per tornare indietro non appare subito, costringendo a riavviare l’app.

Nonostante queste imprecisioni, l’applicazione resta uno strumento solido e potente. L’esperienza d’uso migliora notevolmente se abbinata all’OBSBOT Talent, una regia portatile autonoma che consente di gestire multicamere, audio, grafiche e streaming senza computer, oppure con il telecomando multifunzione, che rende più immediato il controllo sul campo.

AUDIO ESTERNO OBBILIGATORIO MA VERSATILE

Uno degli aspetti più discussi della Tail 2 è l’assenza di un microfono interno. Non è un difetto tecnico, ma una scelta progettuale precisa: la videocamera si rivolge a un pubblico che utilizza regolarmente microfoni esterni o fonti audio professionali, e non necessita di una traccia di backup ambientale. Di contro, chi cerca una soluzione all-in-one potrebbe rimanere spiazzato. È essenziale quindi dotarsi di un microfono adeguato: le due porte da 3,5 mm (MIC e LINE IN) permettono di collegare lavalier, microfoni a condensatore, mixer audio portatili e radiomicrofoni con ottima resa.  

Il telecomando opzionale incluso nel Remote Combo (1.609 euro) rappresenta un accessorio altamente consigliato: non solo permette di controllare fino a tre videocamere OBSBOT contemporaneamente, ma consente anche di selezionare soggetti tramite laser, richiamare preset preimpostati, avviare o fermare le registrazioni e regolare lo zoom con precisione. È uno strumento pensato chiaramente per chi lavora da solo davanti all’obiettivo e ha bisogno di una regia minima ma efficace.

UN INVESTIMENTO CHE RIPAGA SUL CAMPO

Dopo giorni di prove in ambienti controllati e dinamici, tra studio, palestre, parchi e sale conferenze, la OBSBOT Tail 2 si è dimostrata una videocamera sorprendentemente affidabile e poliedrica. In condizioni stabili, come interni con buona illuminazione o studio, il tracking è pressoché perfetto, con una precisione che sfiora quella di un operatore umano. In scenari più complessi, come riprese sportive in campo aperto, la videocamera riesce a tenere il passo con l’azione in modo impressionante, perdendo il soggetto solo in condizioni davvero estreme, ma recuperandolo con una velocità tale da non compromettere l’inquadratura.

La possibilità di lavorare in verticale senza montaggi aggiuntivi, di controllare da remoto l’intero workflow, e di registrare in 4K a 60 fps o in Full HD a 120 fps, la rende adatta a contesti che spaziano dai social media al broadcasting locale, dai video promozionali agli spettacoli dal vivo. È difficile pensare a un’altra videocamera, in questa fascia di prezzo, capace di offrire una combinazione tanto completa di portabilità, prestazioni ottiche, automazione e integrazione professionale.

PREZZI E CONFIGURAZIONI 

La OBSBOT Tail 2 è disponibile in due principali configurazioni:

Include: 1 videocamera Tail 2, 1 cavo USB-C 3.0, 1 adattatore USB-C/USB-A, 1 cavo di alimentazione USB-C, 2 cavi seriali RS232.

  • OBSBOT Tail 2 – Combo Remote: €1.609

Aggiunge al pacchetto il telecomando multifunzione wireless per controllo remoto completo.

Sono disponibili accessori opzionali, tra cui:

  • NDI License Key: €99
  • Set filtri ND: €149
  • Caricatore rapido GaN PD 3.0: €39,90

CONSIDERAZIONI FINALI

La OBSBOT Tail 2 PTZR non è solo una videocamera motorizzata: è un sistema completo di produzione video in tempo reale, pensato per chi desidera risultati professionali anche in assenza di una troupe. È un dispositivo che unisce hardware solido, ottica precisa, intelligenza artificiale realmente utile, e una flessibilità d’uso che lo rende perfetto per creator, docenti, streamer, musicisti, tecnici video e comunicatori visivi in generale. Non è una scelta economica, ma il valore che restituisce è molto superiore al costo iniziale, soprattutto se si considera la riduzione di personale e attrezzature necessarie.

Con la Tail 2, OBSBOT compie un salto netto rispetto ai modelli precedenti, e alza l’asticella in una categoria che sembrava ormai priva di evoluzioni significative. È, a tutti gli effetti, una videocamera che non segue soltanto ciò che accade davanti a sé: lo anticipa e lo inquadra come farebbe un regista esperto.

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