Le battle più sanguinolente

Ci sono delle sfide particolari, sfide in cui la sana competizione viene alimentata da malumori e questioni irrisolte tra i contendenti. Allora inimicizie, vedute opposte o eventi trascorsi entrano a far parte dello scontro, a quel punto non si tratta solo di spettacolo. Abbiamo selezionato 3 tra le sfide più sanguinolente del freestyle italiano, cosa le ha accese e cosa le rende memorabili? The post Le battle più sanguinolente appeared first on Freestyle Rap Italiano.

Mag 6, 2025 - 15:03
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Le battle più sanguinolente

Introduzione

Le battle di freestyle sono sempre diverse e possono entusiasmare per i motivi più disparati. Che sia l’ importanza del contest, un pubblico particolarmente caldo, le modalità accattivanti o la combinazione di due freestyler, qualsiasi cosa può rendere uno scontro accattivante.Tuttavia è innegabile che ci sono delle sfide particolari, sfide in cui la sana competizione viene alimentata da malumori e questioni irrisolte tra i contendenti. Allora inimicizie, vedute opposte o eventi trascorsi entrano a far parte dello scontro, a quel punto non si tratta solo di spettacolo.

Abbiamo selezionato 3 tra le sfide più sanguinolente del freestyle italiano, cosa le ha accese e cosa le rende memorabili?

Hydra vs Arcy

Più che una sfida uno scontro ideologico, Il freestyle vecchia scuola contro il “freestyle 2.0”. Nonostante la loro battle più famosa sia la finale della Ya Know Death 2019 qui parleremo della sfida valida per la semifinale della Ya Know Death 2022. Non che nel loro primo incontro non se le siano date, ma a nostro parere la sfida di tre anni fa mette ancora più in risalto l’ opposizione tra Hydra e un Arcy ormai maturo.

Il contesto

Nel pieno del suo periodo d’oro il freestyler toscano vinceva le battle cercando di rivoluzionare il mondo dei contest; la sua battaglia aveva l’ obiettivo di non svilire la cifra artistica del freestyle riducendo le sfide a gare di insulti a tempo, una voce fuori dal coro che arricchiva il dibattito sullo statuto della disciplina. Hydra era il personaggio più agli antipodi da quel tipo di ricerca.

Cresciuto col rap old school italiano e americano il freestyler di Como ha da sempre portato sul palco uno stile tra il crudo e il simpatico, con rime che attingono dal black humor e puntano ad insultare l’ avversario nel modo più originale possibile (talvolta anche andando sul personale).

La battle

La sfida si infiamma già dal minuto e le due visioni opposte si delineano chiaramente: Hydra che ammette di non aspettare altro che i quattro quarti, Arcy che gli recrimina di aver scelto la via più facile e di non portare nessun messaggio, l’ atmosfera si infiamma. I quattro quarti sono un botta e risposta continuo.

La quartina dove Hydra paragona Arcy a “Nino D’ Angelo inciampato in un corteo LGBT” (insieme a quella del “brucomela”) è forse la più urlata della serata ma anche il toscano fa valere i suoi argomenti, come quando accomuna il freestyle alla Hydra al cabaret (per la poca complessità di rime ed argomenti) e rinfaccia di aver guidato il freestyle in Italia in un periodo buio.

La votazione del pubblico è un plebiscito per Hydra ma ciò non toglie ad Arcy il merito di avere mosso delle critiche stimolanti da un punto di vista inedito. Una delle battle più agguerrite e che più fa riflettere vista in prospettiva dopo anni.

Keso vs Shame

Siamo alla seconda edizione della Battle fra regioni Kintsugi, la sfida è la semifinale Abruzzo vs Piemonte. Già dalle premesse si era capito che non sarebbe finita “a tarallucci e vino”, Keso non è certo conosciuto come uno che le manda a dire e Shame è una figura molto controversa nel freestyle italiano a causa di dinamiche delicate con persone in questo ambiente, primo tra tutti Drimer (di cui parleremo dopo).

Il pre-gara

La prima provocazione viene lanciata addirittura prima che inizi la sfida. Nel dover scegliere un argomento tra : “carriera” e “guinnes world record” Keso dice che “uno dei due ha una carriera, ma nessuno dei due ha un guinnes”, riferendosi al record mondiale di Shame per più ore consecutive di freestyle(reale o meno, non ci interessa). Una stoccata che in battle sarebbe passata per una rima come un altra, ma il fatto di averla lanciata prima che partisse il beat ne ha amplificato il peso tanto che alcuni l’ hanno ritenuta una mancanza di rispetto.

I minuti

Iniziata con il botto la sfida non scende di ritmo: nel primo minuto l’ abruzzese dà ripetutamente del bugiardo al collega e riprende la storia del record, e la risposta di Shame è di attitudine e cattiveria. Il rapper del team Piemonte non solo si difende dalle accuse, rilancia: “40 anni e neanche un contest nazionale” sancisce che la battle andrà sempre più sul personale. E infatti il torinese continua dicendo che in Fea quasi tutti superano il livello di Keso, ma quando menziona la sua app a tema freestyle dà modo all’ aquilano di rispondere citando un presunto debito tra Shame e Igol.

I quattro quarti

Nei quattro quarti l’ agonismo imperversa e si toccano altri temi scottanti, come la storia di un presunto contratto di grandi cifre che Shame avrebbe rifiutato. Un keso scatenato e (mai come in questo incontro) senza peli sulla lingua perde contro lo Shame più grintoso di sempre, con la voce graffiata dal fervore e l’ attitudine da protagonista (“io non mi faccio intimorire come Arcydemon”), sfida imperdibile.

Drimer vs Shame

Non potevamo non inserirla, senza alcuna ombra di dubbio la rivalità più iconica nel mondo del freestyle italiano. Come tra Hydra e Arcy anche in questo caso ci sono delle differenze di vedute, i “personaggi” che portano sul palco i due artisti (o per lo meno che portavano 7 anni fa) sono opposti: Shame più idealista ed esuberante, scenico. Drimer pragmatico, cattivo e diretto, sicuro di sè.

Il tecniche

I due non avevano mai nascosto questa rivalità (che hanno sempre voluto specificare fosse agonistica) ma l’ apice dell’ opposizione si verifica nella finale del tecniche perfette 2017 a Torino, città di casa per Shame. Dall’ inizio della battle si percepisce un clima di tensione inusuale persino nel freestyle, nel modo in cui i rapper si pongono oltre che nel contenuto delle rime. Drimer come al solito adotta un atteggiamento aggressivo (comunicativamente parlando), causato anche dal pubblico che visibilmente pendeva dalla parte di Shame, e il Piemontese fa tutto tranne che stemperare.

sul personale

Si sono detti di tutto: dai più banali insulti alla ragazza (culminati con Shame che la fa salire sul palco) alla critica alla partecipazione di Drimer a Real Talk, fino agli sfottò per la questione del contratto citata prima, con Drimer che appella il rifiuto di Shame come uno “schiaffo alla miseria”. Si tira in mezzo ogni aspetto della carriera dei due; è famosa la polemica su Calimistik, l’ allora produttore del torinese, citato da quest’ ultimo e successivamente deriso da Drimer (in una battle successiva Shame esordirà con “Calimistik ti saluta”).

la percezione del pubblico

Se vogliamo fare un’ analisi l’ impressione è che Shame sia stato bravo a mettere in cattiva luce l’ avversario, sottolineando la sua arroganza e dipingendolo da villain. Più volte Drimer cede alla provocazione e si mostra arrogante, e subito il suo sfidante lo redarguisce facendolo passare come una sorta di bullo lontano dai valori dell’ Hip Hop (ad esempio Shame fa notare che Drimer rappa sulla sua chiusura); anche il trentino tuttavia mette a segno diverse punch e parecchi extrabeat.

Una battle storica e punto focale di una rivalità, il consolidamento di due nemesi artistiche che si scontreranno per anni fino al recente All Bars Game.

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