Femminicidio Milano, giudici: "Esito vicenda De Maria imprevedibile". Avviate verifiche

Emanuele De Maria, il detenuto evaso da Bollate che si è tolto la vita domenica gettandosi dal Duomo, secondo il pm avrebbe pianificato di uccidere la barista Chamila Wijesuriya e il collega Hani Nasr, che si è difeso dalle coltellate ed è sopravvissuto. Si indaga su premeditazione nell'inchiesta sulla morte della donna. Polemica sulla concessione del permesso di lavoro dal carcere. Il ministro della Giustizia ha avviato le verifiche con il Dap

Mag 13, 2025 - 13:20
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Femminicidio Milano, giudici: "Esito vicenda De Maria imprevedibile". Avviate verifiche

Gli investigatori di Polizia e Carabinieri continuano a indagare sulle 48 ore di terrore scatenate da Emanuele De Maria, che avrebbe ucciso la collega Chamila Wijesuriya, 50 anni, che lavorava nel suo stesso hotel e con cui aveva una relazione, ha ferito un altro collega, l'egiziano Hani Nasr, che si frapponeva nel loro rapporto e domenica pomeriggio si è poi tolto la vita buttandosi dalle terrazze del Duomo. Due giorni sui quali è già scoppiata la polemica, che ruota attorno al perché il detenuto fosse stato ammesso al lavoro esterno nonostante la precedente condanna per l'omicidio di una donna. Oggi il presidente della Corte d'Appello di Milano, Giuseppe Ondei, e la presidente facente funzione del Tribunale di Sorveglianza, Anna Maria Oddone, commentando il caso in una nota scrivono: "La decisione è stata emessa in ragione di un percorso carcerario che si è mantenuto sempre positivo anche durante i due anni di lavoro presso l'albergo Berna, senza che nulla potesse lasciare presagire l'imprevedibile e drammatico esito".