Daniela Santanchè, caso Visibilia. Rinvio al 10 giugno per prossima udienza del processo
Il 15 aprile il Tribunale di Milano aveva disposto che i capi di imputazione con cui la Procura contesta alla ministra e ai suoi coimputati le false comunicazioni sociali e alla società le carenze nel modello organizzativo, venissero riscritti. Oggi sono state depositate quindi le imputazioni riformulate. Le difese hanno chiesto e ottenuto un rinvio: "Da pm nuove contestazioni"

Hanno chiesto e ottenuto un rinvio al prossimo 10 giugno le difese degli imputati al processo in corso a Milano sul caso Visibilia in cui Daniela Santanchè e altri ex amministratori del gruppo da lei fondato sono accusati di falso in bilancio. E questo perché hanno sostenuto che nei capi di imputazione rimodulati dalla Procura, su indicazione del Tribunale, ci sono modifiche sostanziali. L'avvocato Antonella Augimeri, che assiste l'ex consigliere Massimo Cipriani, ha sottolineato che in due episodi, che non riguardano però la ministra del Turismo, ora si "parla di bilancio consolidato" che si fonda su principi contabili rispetto a quello contestato in precedenza che "era bilancio di esercizio", cosa che dà diritto a differenti "prerogative difensive". Lo scorso 15 aprile infatti il Tribunale di Milano aveva disposto che venissero riscritti i capi di imputazione con cui la Procura contesta a Santanchè e ai suoi coimputati le false comunicazioni sociali e alla società le carenze nel modello organizzativo. In base alla nuova giurisprudenza il Tribunale di Milano, alla prima udienza a carico della ministra e altre 16 persone, aveva chiesto ai pm milanesi di riformulare le imputazioni relative al falso in bilancio, suddividendo le singole annualità e posizioni (chi ha fatto cosa) e di indicare quale sia stato il deficit organizzativo di Visibilia srl in liquidazione. Inoltre il Tribunale aveva anche chiesto ai pm di "produrre", ossia inserire nel fascicolo del dibattimento, i bilanci della società.