“Economia della complementarietà” tra uomini e AI, ma l’ONU ricorda: “Non è tecnologia neutrale”

Intelligenza artificiale e sfide sociali in un mondo in trasformazione Pubblicato il nuovo rapporto “A Matter of Choice: People and Possibilities in the Age of AI” dell’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo), che offre uno spunto di riflessione sulle intersezioni cruciali tra tecnologia, economia e società. L’intelligenza artificiale (AI) sta rapidamente penetrando ogni […] The post “Economia della complementarietà” tra uomini e AI, ma l’ONU ricorda: “Non è tecnologia neutrale” appeared first on Key4biz.

Mag 7, 2025 - 11:59
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“Economia della complementarietà” tra uomini e AI, ma l’ONU ricorda: “Non è tecnologia neutrale”

Intelligenza artificiale e sfide sociali in un mondo in trasformazione

Pubblicato il nuovo rapporto “A Matter of Choice: People and Possibilities in the Age of AI dell’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo), che offre uno spunto di riflessione sulle intersezioni cruciali tra tecnologia, economia e società.

L’intelligenza artificiale (AI) sta rapidamente penetrando ogni angolo della nostra vita quotidiana e il documento solleva interrogativi urgenti sui suoi impatti sul lavoro, sui diritti umani e sulle disuguaglianze sociali.

Sintetizzando al massimo, il documento lancia un messaggio (o monito) chiaro e semplice: “Il futuro dell’umanità, in questa nuova era tecnologica, dipenderà dalle scelte che faremo oggi”.

Il lavoro nell’era dell’AI: un equilibrio tra innovazione e precarietà

Un tema centrale nel rapporto è l’impatto dell’AI sul mondo del lavoro. Se da un lato l’automazione e l’intelligenza artificiale promettono di aumentare la produttività e creare nuovi settori industriali, dall’altro stanno emergendo preoccupazioni sulla disoccupazione tecnologica e sulla crescente precarizzazione del lavoro.

Le stime sull’automazione mostrano che settori come la logistica, la produzione e i servizi potrebbero vedere una riduzione significativa dei posti di lavoro, mettendo a rischio le fasce più vulnerabili della popolazione.

È sottolineato, inoltre, che mentre l’AI può essere utile in compiti specifici, l’interazione tra l’uomo e la macchina può aprire nuove opportunità per l’innovazione. L’obiettivo è creare una “economia di complementarietà” in cui l’intelligenza artificiale amplifichi le capacità umane.
Ma servono più competenze, in termini professionali, da sviluppare orizzontalmente e verticalmente, per raggiungere questo obiettivo.

L’UNDP spiega, infatti, che, sebbene l’intelligenza artificiale offra nuove opportunità, queste sono spesso accessibili solo a coloro che possiedono determinate competenze tecnologiche. Senza una corretta gestione, l’AI potrebbe esacerbare le disuguaglianze tra lavoratori altamente qualificati e quelli con competenze tradizionali, creando una divisione sociale sempre più netta.

Per evitare che l’AI contribuisca alla polarizzazione economica, il rapporto sollecita politiche che favoriscano la formazione continua e l’adattamento delle forze lavoro alle nuove tecnologie. Investire in programmi di riqualificazione e garantire una rete di sicurezza sociale potrebbero essere le chiavi per una transizione equa verso un futuro automatizzato.

I diritti umani nell’epoca dell’AI: protezione o pericolo?

Un altro aspetto cruciale trattato nel rapporto riguarda l’impatto dell’AI sui diritti umani. La tecnologia ha il potenziale di migliorare enormemente la qualità della vita, ma può anche sollevare nuove sfide etiche, in particolare in ambito di libertà di espressione, privacy e discriminazione.

L’uso di sistemi di AI per il monitoraggio e il controllo, come nel caso dei sistemi di sorveglianza avanzata, può minacciare la libertà individuale e amplificare la repressione politica. L’UNDP avverte che senza un rigoroso controllo e regolamentazione, l’AI potrebbe essere utilizzata per sorvegliare e limitare le libertà civili, violando i diritti fondamentali delle persone.

D’altro canto, la tecnologia può anche essere utilizzata per rafforzare la protezione dei diritti umani, come nel caso delle tecnologie impiegate per garantire la sicurezza alimentare, la sanità e l’accesso all’istruzione.

Nel documento è poi precisato che “l’AI non è neutra”, perché “riflette e amplifica le disuguaglianze e i valori delle società che la creano”. Tuttavia, è possibile rendere l’AI uno strumento positivo per la società, me par farlo è necessario che venga sviluppata e applicata in modo equo, senza favorire alcuna parte della popolazione a discapito di un’altra.

Un futuro di scelte consapevoli

L’UNDP, tramite il suo rapporto, invita i governi, le imprese e la società civile a fare scelte consapevoli e responsabili riguardo all’adozione dell’AI. Non si tratta solo di decidere se l’intelligenza artificiale debba essere utilizzata, ma anche di come essa possa essere progettata, regolamentata e distribuita per favorire il benessere collettivo.

In un mondo sempre più interconnesso, le sfide sociali sollevate dall’AI richiedono una risposta globale che tuteli i diritti umani, promuova l’inclusione sociale affinché nessuno venga lasciato indietro nel cammino dell’innovazione. Come sottolineato nel rapporto, l’AI è una questione di scelte – scelte che determinano non solo il futuro del lavoro, ma anche la qualità della vita e la giustizia sociale.

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