OpenAI prevede di ridurre drasticamente la quota di ricavi destinata a Microsoft

OpenAI avrebbe comunicato ai propri investitori l’intenzione di ridurre significativamente, entro la fine del decennio, la quota di ricavi destinata a Microsoft, secondo quanto riportato da The Information. L’accordo attuale tra le due aziende, che rappresenta una delle partnership più rilevanti nel panorama dell’AI, è al centro di questa possibile revisione. Sebbene i dettagli esatti […] The post OpenAI prevede di ridurre drasticamente la quota di ricavi destinata a Microsoft appeared first on Key4biz.

Mag 7, 2025 - 11:59
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OpenAI prevede di ridurre drasticamente la quota di ricavi destinata a Microsoft

OpenAI avrebbe comunicato ai propri investitori l’intenzione di ridurre significativamente, entro la fine del decennio, la quota di ricavi destinata a Microsoft, secondo quanto riportato da The Information.

L’accordo attuale tra le due aziende, che rappresenta una delle partnership più rilevanti nel panorama dell’AI, è al centro di questa possibile revisione. Sebbene i dettagli esatti della nuova struttura di compartecipazione non siano stati rivelati, la riduzione dovrebbe attestarsi ad almeno la metà rispetto all’attuale percentuale.

La notizia suggerisce un cambiamento strategico nell’equilibrio della collaborazione tra OpenAI e il colosso di Redmond, che ha finora beneficiato di una posizione privilegiata grazie agli investimenti multimiliardari nella startup.

Una simile mossa potrebbe riflettere un desiderio crescente da parte di OpenAI di incrementare la propria indipendenza economica e decisionale, oppure un riposizionamento negoziale per valorizzare maggiormente i propri asset tecnologici in vista di una più ampia monetizzazione dei modelli linguistici avanzati.

La revisione dell’accordo potrebbe avere ripercussioni sul mercato, influenzando le dinamiche tra i grandi attori dell’intelligenza artificiale, oltre a innescare nuovi scenari competitivi. Non è chiaro se Microsoft risponderà ridefinendo la propria strategia o cercando di rinegoziare termini più favorevoli.

L’evoluzione di questa vicenda sarà probabilmente seguita con attenzione da analisti e stakeholder, data la rilevanza delle sinergie tra le due entità nel settore dell’AI enterprise.

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Han della Corea del Sud promette la creazione di un Ministero per l’AI per recuperare il ritardo nella corsa tecnologica

Nel contesto della campagna elettorale presidenziale sudcoreana, Han Duck-soo, ex leader ad interim e candidato indipendente di area conservatrice, ha annunciato la volontà di istituire un nuovo Ministero per la Strategia d’Innovazione dell’AI.

Tale proposta, prima promessa ufficiale del suo programma elettorale, mira a fare dell’intelligenza artificiale un pilastro della strategia nazionale, integrando le politiche ambientali e tecnologiche per accelerare l’adozione dell’AI e delle scienze avanzate.

Il piano prevede un investimento iniziale di 1.000 miliardi di won (circa 716 milioni di dollari) destinato alla formazione di talenti locali e al reclutamento di esperti internazionali, oltre a incentivare la produzione di semiconduttori avanzati. Han, pur non affiliato a un partito, cerca di rappresentare l’area conservatrice, sfidando Kim Moon-soo, ufficialmente designato dal Partito del Potere del Popolo.

Le tensioni interne al fronte conservatore, unite al tentativo di unificazione delle campagne tra Han e Kim, riflettono la difficoltà del blocco di destra nel contrastare il candidato dell’opposizione, Lee Jae-myung, attualmente in netto vantaggio nei sondaggi.

La corsa elettorale è stata innescata dall’impeachment del presidente Yoon Suk Yeol, evento che ha scosso il panorama politico e le credibilità dei candidati conservatori, entrambi coinvolti nel precedente governo.

In un contesto economico delicato, segnato da esportazioni in calo e tensioni commerciali globali, la proposta di Han punta a rafforzare la competitività tecnologica della Corea del Sud, sottolineando l’urgenza di una governance più strutturata per affrontare la sfida globale dell’AI.

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