Draghi: “Con gli Stati Uniti rottura profonda, l’Europa deve reagire”

L’Europa non può più contare sul ritorno allo status quo nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti. È questo l’avvertimento lanciato da Mario Draghi durante il XVIII summit Cotec Europa sull’innovazione, in corso a Coimbra. Per l’ex presidente della Bce, la frattura nelle relazioni transatlantiche è troppo profonda per immaginare una ripresa “normale” degli scambi. […] L'articolo Draghi: “Con gli Stati Uniti rottura profonda, l’Europa deve reagire” proviene da Economy Magazine.

Mag 14, 2025 - 16:50
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Draghi: “Con gli Stati Uniti rottura profonda, l’Europa deve reagire”

L’Europa non può più contare sul ritorno allo status quo nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti. È questo l’avvertimento lanciato da Mario Draghi durante il XVIII summit Cotec Europa sull’innovazione, in corso a Coimbra. Per l’ex presidente della Bce, la frattura nelle relazioni transatlantiche è troppo profonda per immaginare una ripresa “normale” degli scambi. L’unica strada percorribile per l’Unione, ha detto, è imparare a generare crescita economica internamente.

I rapporti con Washington

A lungo termine – ha dichiarato Draghi – è un azzardo pensare che i rapporti commerciali con Washington possano tornare com’erano prima di una rottura così netta e unilaterale, oppure che altri mercati emergenti riescano a colmare in tempi rapidi il vuoto lasciato dagli Stati Uniti”. Nel suo intervento, Draghi ha sottolineato come l’Europa debba ora prepararsi ad affrontare una fase di maggiore autonomia, in cui la dipendenza dalla domanda estera – in particolare quella americana – non potrà più essere data per scontata. “Se vogliamo davvero ridurre la nostra dipendenza dalla crescita statunitense, dovremo essere in grado di produrla da soli”, ha affermato.

I cambiamenti in atto

L’ex numero uno della Banca centrale europea ha anche evidenziato i profondi cambiamenti già in atto da tempo nei meccanismi del commercio internazionale. Queste trasformazioni, ha ricordato, erano visibili già prima dell’attuale crisi dei dazi, ma le divisioni politiche interne all’UE e la debole crescita economica hanno fino ad ora impedito una risposta adeguata. Tuttavia, Draghi ha definito gli ultimi sviluppi come un “punto di rottura”. L’uso sempre più frequente di misure unilaterali per risolvere le dispute commerciali e la paralisi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio hanno, a suo giudizio, compromesso in modo quasi irreversibile l’ordine multilaterale che ha regolato i rapporti economici globali negli ultimi decenni.

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