Cooperare per le rinnovabili termiche

Il villaggio danese di Føns, che si trova a circa 40 km a ovest della più famosa città di Odense, è un vero gioiello naturale a sud di Middelfart, centro che, però, non entrerà nella nostra storia. Il protagonista di questo articolo, infatti, è proprio il piccolo paese che, sebbene conti solo 200 abitanti, si […] The post Cooperare per le rinnovabili termiche first appeared on QualEnergia.it.

Mag 15, 2025 - 10:50
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Cooperare per le rinnovabili termiche

Il villaggio danese di Føns, che si trova a circa 40 km a ovest della più famosa città di Odense, è un vero gioiello naturale a sud di Middelfart, centro che, però, non entrerà nella nostra storia.

Il protagonista di questo articolo, infatti, è proprio il piccolo paese che, sebbene conti solo 200 abitanti, si presenta come una gemma anche dal punto di vista della transizione energetica.

Dal gasolio alla piena sostenibilità

Andiamo con ordine: in passato, molte case del villaggio erano riscaldate tramite caldaie a gasolio, con un conseguente notevole impatto in termini di emissioni, decisamente in netto contrasto con la splendida natura della zona.

Un gruppo di appassionati locali, allora, ha deciso di cambiare le cose, partendo dallo studio di un sistema di riscaldamento locale, come primo passo di una lunga serie di iniziative per ridurre l’impronta climatica del villaggio.

Il progetto ha previsto la realizzazione della rete di teleriscaldamento di Føns, un vero caso di riferimento che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la forza delle soluzioni di energia rinnovabile guidate dalla comunità, evidenziando il valore dei modelli cooperativi nel raggiungimento di obiettivi locali di sostenibilità (nella foto una fase della costruzione della rete).

Locale, indipendente e al giusto prezzo

I due aspetti centrali che rendono particolarmente attrattivo questo progetto sono il ricorso a fonti energetiche locali, caratterizzate da impatto ambientale nullo o molto contenuto, e la partecipazione diretta dei cittadini, anche nel loro ruolo di consumatori di calore.

Il fine ultimo, quindi, è stato quello di creare una fornitura di energia termica indipendente, sostenibile dal punto di vista ambientale e in grado di vendere il calore a un prezzo competitivo e prevedibile anche nel medio e lungo periodo.

L’iniziativa, in sostanza, è stata sviluppata in linea con gli obiettivi più ampi della Danimarca in materia di indipendenza energetica e sostenibilità, mirando a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e a promuovere la proprietà locale dell’infrastruttura energetica.

Non solo i consumatori: un lavoro collettivo

La spinta più forte alla creazione della rete, perciò, è venuta proprio dai singoli cittadini, che hanno avuto anche il merito di immaginare una soluzione cooperativa per la produzione e distribuzione del calore e, addirittura, si sono messi in gioco in prima persona prendendosi la responsabilità della proprietà della rete di teleriscaldamento.

Non bisogna, però, essere eccessivamente naif e credere che questo entusiasmo basti a superare le inevitabili difficoltà tecniche connesse a un progetto di questo genere.

Per quanto riguarda lo sviluppo del progetto, infatti, è stato poi necessario affidare gli aspetti più tecnici e operativi ad ingegneri locali, supportati anche da partnership con aziende energetiche ed è proprio grazie a questa supervisione che è stato possibile portare a termine questa idea in modo efficace.

Ultimo attore, ma non certo in ordine di importanza, è stato il Comune, che ha svolto un ruolo di supporto all’iniziativa, coinvolgendo gli utenti finali, facilitando le approvazioni necessarie per sviluppare il progetto e allineando l’iniziativa alle politiche energetiche nazionali.

Energia come appartenenza e impegno

Le reti di teleriscaldamento su base cooperativa sono il principale modello di sviluppo per questa soluzione in Danimarca, se si fa eccezione per le reti delle città più grandi, che sono invece gestite da utility di tipo convenzionale.

Anche nel caso di Føns, quindi, gli utenti hanno implementato una forma di partecipazione finanziaria diretta, investendo collettivamente nell’infrastruttura e garantendo così la trasparenza finanziaria e operativa.

I residenti, inoltre, hanno partecipato attivamente ai processi decisionali, promuovendo un senso di appartenenza e di impegno nella comunità.

Per quanto riguarda il modello di governance, la cooperativa è gestita in modo democratico, con ogni membro che ha voce in capitolo nelle decisioni più importanti, rafforzando l’impegno locale e la fiducia nel sistema.

Pompe di calore al centro del sistema

La rete di Føns, probabilmente la più piccola della Danimarca, è stata anche catalogata tra le comunità termiche raccolte nella mappa del progetto ConnectHeat.

L’iniziativa, inoltre, è stata oggetto di attenzione a livello mondiale, attirando visitatori da tutto il mondo grazie all’interesse suscitato dal metodo di co-creazione locale.

Guardando i numeri di questo progetto, bisogna innanzitutto sottolineare come solo 47 delle 79 famiglie del paesino sono allacciate alla locale rete di teleriscaldamento, che si estende per una lunghezza di 3 km con tubi preisolati per il sistema principale e per ulteriori 1,3 km di tubi flessibili per le connessioni di servizio.

Il fabbisogno termico è coperto da 2 pompe di calore con una potenza di 88 kW ciascuna, per un totale di 176 kW e da una integrazione con fonti fossili.

Le pompe di calore sono in grado di fornire almeno il 50% dell’energia necessaria al sistema di teleriscaldamento nella stagione fredda, mentre per la maggior parte delle altre stagioni arrivano a coprire anche il 100% del carico.The post Cooperare per le rinnovabili termiche first appeared on QualEnergia.it.