Dazi, Giorgetti: “Imprese resilienti, reggano come con il Covid”

Il ministro dell’Economia a Cernobbio “Siamo di fronte a cambiamento storico che mostra crisi globalizzazione”. Tajani: “Governo al lavoro per tutelare le nostre imprese. Con i dazi difficile arrivare al 5% del Pil per la difesa”

Apr 5, 2025 - 09:42
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Dazi, Giorgetti: “Imprese resilienti, reggano come con il Covid”

Roma, 5 aprile 2025 – I dazi di Trump rubano la scena anche a Cernobbio e gelano banchieri e imprenditori riuniti al Forum Ambrosetti di primavera. L'impatto delle politiche commerciali degli Stati Uniti è “monstre” e, secondo uno studio diffuso al Workshop sul lago di Como, porterebbe ad un incremento dei costi doganali pari a 104,4 miliardi di euro per l'Unione Europea. Le più colpite sarebbero Germania e Italia, rispettivamente con +34 e +14 miliardi di euro. La tendenza al protezionismo degli Stati Uniti "era già chiaramente delineata" con la precedente amministrazione Biden e ora, dopo le ultime decisioni di Trump sui Dazi, "siamo di fronte a un cambiamento di portata storica e politica che mette sotto tiro la globalizzazione che, dagli anni Novanta in poi, ha definito una fase, a mio giudizio, che è in crisi in modo evidente". Lo ha detto il ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al Forum Ambrosetti.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia
GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO DELLE FINANZE

"Siamo di fronte a un cambiamento storico che mostra la crisi della globalizzazione. L'approccio pragmatico e razionale è quello che intendo adottare anche nella nuova fase che stiamo affrontando, perché il debito e i ridotti spazi di bilancio del nostro paese sono un dato di fatto, un vincolo in cui si deve tener conto in qualsiasi tipo di decisione – ha aggiunto Giorgetti, nel suo intervento –. Questo vincolo che ci arriva dall'enorme debito del passato non posso ignorarlo, non devo ignorarlo perché poi le decisioni che si assumono a livello europeo non sono banali".

Rivolto poi agli imprenditori, Giorgetti ha osservato: "L'Italia che per definizione è fatta da imprenditori assai svegli e reattivi dimostra una resilienza superiore alla media, questo si è già verificato in occasione della pandemia e il nostro l'auspicio è che si manifesterà anche in questa situazione. Siamo impegnati in una de-escalation con l'amministrazione Trump. Il messaggio è che non bisogna pigiare il bottone del panico. Le Borse agiscono in modo razionale e talvolta irrazionale, seguendo altri tipi di istinti. Come governo dobbiamo cercare di mantenere il sangue freddo e valutare gli impatti ed evitare di partire con una politica di controdazi che potrebbe essere semplicemente dannosa per tutti e per noi" ha concluso il ministro dell’Economia.

Tajani: “Governo al lavoro per tutelare le nostre imprese”

Degli effetti dei dazi di Trump ha parlato anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani a margine del Consiglio nazionale di Forza Italia in corso al Palazzo dei Congressi all'Eur. ''Io mi occupo più che preoccuparmi. I dazi certamente sono un fatto negativo. Ma non drammatizzerei perché il danno che faranno questi dazi toccherà lo 0.3 del Pil europeo. Bisogna agire e non perdere la calma. Dobbiamo lavorare per tutelare le nostre imprese, il governo è impegnato, ci stiamo coordinando con la Ue''. 

Tajani ha anche parlato delle possibili ripercussioni per l’Italia: “Certamente se aumentano i dazi è difficile arrivare al 5% del Pil per la difesa, così come chiedono gli Stati Uniti. Noi arriveremo sicuramente al 2% che è l’impegno che abbiamo preso con la Nato, poi vedremo cosa si potrà fare. Certo se ci sono troppi dazi, non si può aumentare la spesa per la sicurezza" ha concluso Tajani.