Dagospia suona la grancassa per Unipol contro Ing per Popolare di Sondrio?
Gli allarmi di Dagospia e Cimbri (Unipol) contro il gruppo olandese Ing. La lettera di Fernando Soto

Gli allarmi di Dagospia e Cimbri (Unipol) contro il gruppo olandese Ing. La lettera di Gianluca Zappa
Caro direttore,
secondo me ti stanno sfuggendo gli ultimi contorsionismi di Dagospia, il giornale trash che manda in sollucchero i poteri forti o presunti tali. La bussola di Dagospia resta Meloni e i meloniani: chi non è o non viene annoverato come vicino al governo di destra-destra (definizione di Lilli Gruber) diventa automaticamente un totem da adorare e difendere da parte del sito fondato e diretto da Roberto D’Agostino.
Parlo di contorsionismi – per la tua gioia – perché l’anti sovranista Dagospia in alcuni casi è ultrasovranista. Ieri pomeriggio ha lanciato l’allarme: oddio, gli olandesi si vogliono pappare la Banca Popolare di Sondrio, che non mi pare essere un pilastro del sistema finanziario italiano ma vabbè.
“Sulle scrivanie dei grandi studi legali italiani cominciano a farsi largo i dossier sulle eventuali ‘’prede’’ bancarie. Si parte ovviamente da quelle più solide per la loro gestione attenta e strategica del rischio, e nel mirino olandese sarebbe finita, secondo i beninformati, la Banca Popolare di Sondrio”, è la notiziona pubblicata alle ore 19,58 ieri dalla testata Dagospia, che ha chiosato allarmata (vista l’aggressività commerciale di Ing, tambureggia il sito di D’Agostino contornato di banner di Unipol): “Sì Sondrio, proprio la banca che recentemente è oggetto del desiderio della Banca popolare dell’Emilia-Romagna (Bper) che ha lanciato un mese fa un’Ops da 4 miliardi sull’istituto valtellinese, di cui il gruppo assicurativo Unipol guidato da Carlo Cimbri (primo azionista di Bper con il 24%) ha già in tasca il 20%”.
Un bel pezzo dettagliato quello di Dagospia, evidentemente cucinato da molto tempo e molta cura visto che nel frattempo – ma ovviamente è solo un caso – alcuni minuti prima dell’allarme lanciato da D’Agostino contro gli olandesi che puntano all’istituto di Sondrio proprio il numero uno del gruppo Unipol, Carlo Cimbri, che tramite la Bper ha orchestrato l’Ops per rilevare la Popolare di Sondrio, stava lanciando il medesimo allarme in una conferenza stampa.
Ecco quello che si legge nell’articolo di Carlotta Scozzari di Repubblica pubblicato sempre ieri alle ore 18,06: “Nella conferenza stampa che al solito lo vede come grande mattatore, il presidente del gruppo bolognese Carlo Cimbri afferma: “Pare che un gruppo straniero abbia dato mandato a degli advisor di studiare un’operazione su Bps”. Cimbri non lo dice ma, alludendo al colore arancione della cravatta di un giornalista e della sciarpa di una giornalista, fa pensare che possa trattarsi di Ing. Che quindi secondo questa ricostruzione potrebbe fare la “disturbatrice” dell’offerta annunciata a febbraio da Bper su Bps, banche che vedono Unipol prima socia al 20% del capitale”.
E oggi tutti i giornali di carta ne parlano. Ecco quello che scrive ad esempio il Corriere della sera: “Un gruppo creditizio straniero sarebbe interessato alla Popolare di Sondrio. Ad adombrarlo è il presidente di Unipol Carlo Cimbri, azionista con oltre il 19% della banca valtellinese su cui ha promosso un’ops l’altra partecipata del gruppo assicurativo: Bper Banca. «Pare che un gruppo con i colori della cravatta» arancione di un giornalista in sala, riferimento ai colori dell’olandese Ing, «abbia dato mandato a dei legali locali di studiare un’operazione sulla popolare di Sondrio», ha detto Cimbri ieri in conferenza stampa. Secondo rumors si ipotizza Bonelli Erede. «Non abbiamo amici o nemici eterni, eterni sono solo i nostri interessi, se ci fanno commuovere con una offerta siamo aperti a qualsiasi cosa. Poi come italiano preferirei un consolidamento del sistema finanziario italiano piuttosto che una scorribanda di stranieri», ha aggiunto. Contattata, Ing ha opposto un «no comment»”.
Conclusione? La stella polare di Dagospia (l’antimelonismo) ha indicato la difesa della compagnia assicurativa Unipol perché osteggiata dal governo Meloni, che – secondo le ricostruzioni giornalistiche – ha stoppato negli scorsi mesi le ambizioni del gruppo bolognese guidato da Cimbri su Mps.
Tra le contorsioni dagospiane dell’ultima ora va annoverato – e anche questo vedo che ti è sfuggito – anche l’attacco proditorio a uno dei lobbisti più coccolati da Dagospia, ossia il tuo ex editore, Paolo Messa di Formiche, al quale Dagospia non riconosce le competenze necessarie per far parte del cda di Intesa Sanpaolo su indicazione della fondazione torinese azionista del gruppo creditizio capeggiato da Carlo Messina. Ma quanti incompetenti nei decenni le fondazioni bancarie hanno piazzato nei consigli di banche grandi e piccole? Francamente Messa non è meno peggio di decine e centinaia di consiglieri di amministrazione degli istituti di credito. Non credi?
Direttore, i soffietti ricevuti da Messa negli anni da Dagospia ora sarebbe opportuno che li pubblicassi tu visto che da quando mi pare Messa e Formiche sono diventati molto trumpiani e meloniani sono finiti in disgrazia per D’Agostino. Che faccio?, ti mando già un mieloso pezzullo su Messa?
Attendo un tuo via libera.
Salutoni
Gianluca Zappa