Crisi d’impresa, l’Inps si affida all’intelligenza artificiale
Prevenzione, continuità aziendale e continuità tecnologica e software predittivi. Questa la ricetta dell’Inps, che si candida a diventare protagonista della gestione delle crisi aziendali, con la promessa o, forse, la minaccia di essere disponibile a salvare le sole imprese veramente meritevoli, mettendo in atto soluzioni informative all’avanguardia. E’ quanto è emerso nel dibattito tenutosi lo […] L'articolo Crisi d’impresa, l’Inps si affida all’intelligenza artificiale proviene da Iusletter.

Prevenzione, continuità aziendale e continuità tecnologica e software predittivi. Questa la ricetta dell’Inps, che si candida a diventare protagonista della gestione delle crisi aziendali, con la promessa o, forse, la minaccia di essere disponibile a salvare le sole imprese veramente meritevoli, mettendo in atto soluzioni informative all’avanguardia. E’ quanto è emerso nel dibattito tenutosi lo scorso 12 maggio durante il convegno organizzato da Assolombarda dal titolo «Il ruolo dell’Inps nella crisi d’impresa dopo il correttivo ter del Codice della Crisi». L’istituto di previdenza sociale, così, da semplice erogatore e creditore, si propone di essere sempre attore nella prevenzione delle crisi d’impresa, secondo il nuovo paradigma del dlgs 14/2019 (Ccii). La linea è chiara ed è stata tracciata dal presidente dell’Inps Gabriele Fava e dai dirigenti intervenuti al convegno. La logica è semplice: tutelare il credito contributivo, che rappresenta risorse già impegnate per finanziare le prestazioni previdenziali. Tutto ciò, però, è possibile solo se si salvaguarda la continuità dell’attività d’impresa e per fare ciò bisogna scongiurare l’insolvenza, gestendo invece la fase fisiologica e transitoria del declino e crisi. La direzione dell’INPS sta lavorando per introdurre entro i prossimi 12 mesi strumenti basati sull’intelligenza artificiale. I nuovi software analizzeranno i dati aziendali, segnaleranno in tempo reale eventuali irregolarità nei versamenti contributivi e aiuteranno a capire se l’impresa sta andando verso una crisi. Algoritmi addestrati analizzeranno flussi contributivi, storici aziendali e comportamenti anomali, segnalando alle sedi locali le situazioni da attenzionare. In questo modo si potranno aiutare prima, meglio e in modo più mirato le aziende che attraversano un momento difficile ma che hanno ancora possibilità di ripresa. Un esempio concreto di questo nuovo approccio è il Polo per la crisi d’impresa nato a Milano nel 2021 per assolvere a tre funzioni essenziali: approccio predittivo, superamento della frammentazione gestionale e creazione di figure specializzate nella gestione della crisi. La struttura, oggi modello per tutto il Paese, ha l’obiettivo di aiutare le aziende in difficoltà a trovare un percorso sostenibile, mantenere in vita l’attività economica e salvaguardare l’occupazione. Una delle novità più rilevanti in questo processo è rappresentata dal decreto correttivo ter al Ccii. L’ultimo intervento del legislatore ha decentralizzato le decisioni sulle proposte di transazione previdenziale, affidando alle sedi territoriali dell’Inps, su indicazione dei direttori regionali, la competenza per accettare o meno le proposte nei piani di ristrutturazione aziendale. Tale cambiamento ha avvicinato il momento decisionale ai luoghi dove operano concretamente le imprese, migliorando la conoscenza del contesto locale e facilitando il dialogo con gli altri creditori istituzionali. L’Inps ha così promosso diverse iniziative di supporto alle strutture territoriali, per rafforzarne le competenze, dotarle di strumenti tecnologici e costruire una rete in grado di gestire al meglio i nuovi compiti. Tra queste, il progetto MOCRI (Monitoraggio Crisi): una piattaforma interna che raccoglierà documenti, segnali e dati delle imprese in difficoltà, aiutando i funzionari a valutare in modo più preciso ogni singola situazione.
L'articolo Crisi d’impresa, l’Inps si affida all’intelligenza artificiale proviene da Iusletter.