Continuano gli sversamenti illegali di idrocarburi nel Lago Maggiore (nell’indifferenza dell’amministrazione di Arona)
Ad Arona, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, si torna a parlare di inquinamento ambientale e, ancora una volta, sotto accusa è il Rio San Luigi, corso d’acqua che sfocia nel Maggiore. Nonostante gli interventi annunciati, gli sversamenti di idrocarburi proseguono e alimentano la preoccupazione di Legambiente e dei cittadini. L’ultimo episodio è avvenuto pochi...

Ad Arona, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, si torna a parlare di inquinamento ambientale e, ancora una volta, sotto accusa è il Rio San Luigi, corso d’acqua che sfocia nel Maggiore. Nonostante gli interventi annunciati, gli sversamenti di idrocarburi proseguono e alimentano la preoccupazione di Legambiente e dei cittadini.
L’ultimo episodio è avvenuto pochi giorni prima di Pasqua, nella zona del lungolago, nei pressi dei giardini pubblici e del parco giochi. Ma si tratta solo dell’ultimo di una lunga serie di eventi simili già documentati in ottobre, dicembre e nei primi mesi del 2025.
Il circolo locale di Legambiente, noto come “Gli Amici del Lago”, torna quindi a sollevare la questione, evidenziando come le criticità ambientali siano tutt’altro che risolte. L’associazione aveva già lanciato l’allarme nell’autunno del 2024, chiedendo interventi urgenti e maggiore trasparenza nell’informazione rivolta alla cittadinanza.
Aperta un’indagine da parte della Procura della Repubblica di Verbania
Tuttavia, secondo quanto riportato dai suoi rappresentanti, l’amministrazione avrebbe minimizzato il problema, preferendo concentrarsi su iniziative di immagine, come la ruota panoramica, installata proprio a pochi metri dalle aree interessate dagli sversamenti.
Nel frattempo sono state posizionate delle barriere assorbenti per limitare i danni ambientali. Il Comune ha avviato anche accertamenti per individuare l’origine degli sversamenti, coinvolgendo gli amministratori condominiali degli edifici situati lungo il percorso, in parte sotterraneo e in parte a cielo aperto, del Rio San Luigi. Purtroppo però, fino ad ora, ogni tentativo di risalire ai responsabili si è rivelato infruttuoso.
Il caso ha attirato anche l’attenzione della Procura della Repubblica di Verbania, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Un segnale che conferma la gravità della situazione e l’urgenza di trovare una soluzione concreta. Legambiente insiste: la città ha diritto a informazioni chiare e aggiornate, e l’amministrazione dovrebbe orientare gli sforzi verso una reale bonifica ambientale, prendendo esempio da progetti europei come quello del super condotto fognario di Londra, pensato per salvaguardare il fiume Tamigi. E intanto gli sversamenti continuano e il Lago Maggiore resta vittima di una situazione irrisolta, che rappresenta una minaccia sia per l’ecosistema locale sia per la salute pubblica.
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