Come pagare (anche dopo) i creditori privilegiati nel concordato minore liquidatorio: la moratoria che sorprende e funziona.
Nota a Trib. Modena, Sez. III, 9 aprile 2025.

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1. Il nuovo scenario aperto dal Tribunale di Modena.
La decisione del Tribunale di Modena del 9 aprile 2025 rappresenta un punto di svolta: per la prima volta, in modo esplicito e sistematico, viene affermato che anche nel concordato minore liquidatorio è possibile prevedere una moratoria nel pagamento dei creditori privilegiati.
E fin qui, nulla di clamoroso? Sbagliato. Perché la legge non lo dice. E spesso, ciò che la legge non dice, viene letto come divieto.
E invece no: è proprio l’assenza di una norma che vieta la moratoria a consentirla, se giustificata e strutturata con coerenza.
2. Moratoria e finanza: due volti, una regola.
La chiave è tutta nella natura della finanza utilizzata per pagare i creditori:
2.1 Finanza sostitutiva: dilazione nei limiti della liquidazione simulata.
Se il debitore trattiene un bene (es. casa), ma lo “riscatta” offrendo finanza esterna pari al suo valore, allora è possibile ritardare il pagamento ai creditori privilegiati fino al tempo necessario per vendere quel bene in una normale procedura liquidatoria. Non un giorno di più.
2.2 Finanza incrementale: via libera, ma con giudizio.
Se invece la finanza arriva “in più”, da terzi (famiglia, amici, benefattori), allora la dilazione può essere anche più ampia. L’importante è che sia ragionevole e che il piano sia fattibile. Non esiste un termine rigido, ma esiste un limite implicito: il buon senso.
3. Il ruolo cruciale dei creditori privilegiati.
E i creditori con privilegio? Non sono lasciati senza difese. Possono:
Il diritto di parola è garantito. E la Cassazione (sent. n. 34150/2024) ha chiarito che la moratoria, anche lunga, è legittima se i creditori possono esprimersi.
4. Cosa cambia per l’advisor finanziario.
Questa apertura interpretativa è una boccata d’ossigeno per chi costruisce piani di concordato minore: consente soluzioni più morbide, più flessibili, più sostenibili.
Significa poter costruire proposte che rispettano le regole, ma anche la vita reale del debitore.
Perché non sempre è possibile pagare tutto subito.
Ma se il debitore dimostra impegno, trasparenza, e porta risorse nuove, perché impedirgli una seconda chance?
5. Conclusioni: non un favore, ma una nuova via di giustizia.
La moratoria non è un regalo. È uno strumento di equilibrio. Serve a fare giustizia tra chi ha diritto ad essere pagato, e chi ha diritto a ripartire.
Il Tribunale di Modena non ha inventato una regola nuova. Ha semplicemente letto la legge con intelligenza e umanità.
Ed è questo il compito dell’interprete e dell’advisor che vuole cambiare le sorti di chi, oggi, ha solo bisogno di una cosa: tempo. Ma un tempo giusto.
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