Clima: per 3 italiani su 10 la casa non è pronta alle conseguenze della crisi climatica | L’indagine
Tre persone su dieci ritengono che la propria casa non sia adeguatamente preparata ad affrontare le conseguenze della crisi climatica. I consumatori chiedono più sostegno, azioni concrete e maggiore informazione per affrontare il cambiamento climatico. È quanto emerge dall’indagine di Altroconsumo sulla percezione del cambiamento climatico. Lo studio evidenzia che quasi la totalità degli intervistati […] L'articolo Clima: per 3 italiani su 10 la casa non è pronta alle conseguenze della crisi climatica | L’indagine proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Tre persone su dieci ritengono che la propria casa non sia adeguatamente preparata ad affrontare le conseguenze della crisi climatica.
I consumatori chiedono più sostegno, azioni concrete e maggiore informazione per affrontare il cambiamento climatico.
È quanto emerge dall’indagine di Altroconsumo sulla percezione del cambiamento climatico. Lo studio evidenzia che quasi la totalità degli intervistati riconosce l’entità del problema e il 72% respinge l’affermazione “Il cambiamento climatico non sta realmente avvenendo”. Nove intervistati su dieci attribuiscono la responsabilità del fenomeno all’attività umana.
Tuttavia, il livello di alfabetizzazione climatica risulta basso: il 30% degli intervistati dichiara di essere ben informato sul tema, ma, dopo aver risposto a un quiz di tipo vero o falso, il 59% ha fornito solo due risposte corrette su sette, mentre solo il 12% ha risposto correttamente ad almeno quattro domande.
Inoltre, la maggioranza non conosce le politiche governative e comunitarie per contrastare la crisi climatica.
Quattro italiani su cinque sono consapevoli dei segnali dei cambiamenti in atto, in particolare per quanto riguarda le temperature elevate e gli eventi meteo estremi.
Gli effetti del riscaldamento globale hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana, con l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dei consumi energetici.
Questo genera preoccupazione e alimenta l’eco-ansia: quasi la metà degli intervistati dichiara di sentirsi in ansia, con un’intensità maggiore tra coloro che sono più informati sul tema.
Approfondendo le ripercussioni emotive, cognitive e funzionali della crisi climatica secondo la scala di Clayton & Karazsia, emerge che i soggetti più vulnerabili all’eco-ansia sono gli under 40, specialmente se con figli a carico.
Dall’indagine risulta che la maggioranza delle azioni adottate dai cittadini per contrastare la crisi climatica – come ridurre il consumo di acqua o limitare l’uso del riscaldamento – è motivata principalmente da ragioni economiche.
Tuttavia, il cambiamento climatico sta favorendo anche l’adozione di stili di vita più sostenibili: il 42% degli intervistati sta valutando di ricorrere alle energie rinnovabili, mentre altre azioni diffuse riguardano il consumo di cibo di stagione, la riduzione dell’uso della plastica e una maggiore attenzione al riciclo.
Nonostante la disponibilità a fare di più, molti cittadini incontrano ostacoli economici: il 52% dichiara di non poter apportare ulteriori modifiche a causa di difficoltà finanziarie, mentre il 44% attribuisce la responsabilità alla mancanza di sovvenzioni adeguate.
Anche tra i proprietari di immobili, molte abitazioni non sono ancora pronte ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico.
Inoltre, il 22% degli intervistati lamenta una carenza di informazioni affidabili sul tema e un basso livello di fiducia nelle fonti, fatta eccezione per gli scienziati, che godono di ampia credibilità.
Nonostante ciò, i consumatori ripongono grandi speranze nella scienza e nella tecnologia, convinti che saranno queste a fornire le soluzioni più efficaci per affrontare la crisi climatica.
Tuttavia, ritengono fondamentale poter dare il proprio contributo, a patto di essere messi nelle condizioni economiche adeguate.
Chiedono quindi che il governo fornisca un sostegno concreto ai cittadini, adottando strategie più incisive per la tutela dell’ambiente.
Le priorità individuate dagli intervistati comprendono investimenti nel trasporto pubblico, la lotta alla fast fashion e lo sviluppo della rete ferroviaria europea.
L’indagine evidenzia che è ancora necessario un grande lavoro di informazione e sensibilizzazione tra i consumatori per contrastare efficacemente il cambiamento climatico.
È fondamentale disporre di interlocutori in grado di fornire dati chiari, accurati e facilmente comprensibili, affinché i cittadini possano fare scelte consapevoli per il futuro.
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