Ciccone: “Al Giro non voglio pressioni, mi sono sentito sottovalutato. Sinner se la cava in bici ma il bello del nostro rapporto è altro”

“Sarà un Giro particolare. In Albania io limiterò i danni. Poi, dalla Puglia, comincerà un’altra corsa”. Giulio Ciccone è pronto per il Giro d’Italia 2025 che comincia oggi, venerdì 9 maggio, con la sua prima partenza dall’Albania: la Durazzo-Tirana darà il via alla competizione. Intervistato dal Corriere della Sera, il ciclista italiano ha avuto modo […] L'articolo Ciccone: “Al Giro non voglio pressioni, mi sono sentito sottovalutato. Sinner se la cava in bici ma il bello del nostro rapporto è altro” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 9, 2025 - 14:53
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Ciccone: “Al Giro non voglio pressioni, mi sono sentito sottovalutato. Sinner se la cava in bici ma il bello del nostro rapporto è altro”

“Sarà un Giro particolare. In Albania io limiterò i danni. Poi, dalla Puglia, comincerà un’altra corsa”. Giulio Ciccone è pronto per il Giro d’Italia 2025 che comincia oggi, venerdì 9 maggio, con la sua prima partenza dall’Albania: la Durazzo-Tirana darà il via alla competizione. Intervistato dal Corriere della Sera, il ciclista italiano ha avuto modo di parlare delle sue sensazioni sul torneo, ma anche di alcune curiosità legate alla sua amicizia con Jannik Sinner, che tornerà in campo agli Internazionali d’Italia sabato 10 maggio dopo la sospensione di 3 mesi per il caso Clostebol.

“A Tirana la prima tappa è adatta a Pedersen: la prima maglia rosa la vedo addosso a lui. Poi c’è la crono. La terza settimana, durissima, farà la differenza: succederanno casini, vedrete. Saranno tappe esigenti: in un attimo può cambiare tutto”, ha pronosticato Ciccone. Il 30enne di Chieti ha poi parlato delle sue aspettative personali, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa: “Tante volte mi sono sentito un po’ sottovalutato, ma quello che si ottiene in bicicletta non è mai una casualità. Non si arriva sul podio in due corse Monumento per caso. Io non sono sorpreso. Ma non voglio nemmeno pensare di dover fare risultato al Giro a tutti i costi: pedalerei con un peso addosso, e non voglio“.

Anche il suo amico Jannik Sinner, pur essendo il tennista numero 1 al mondo, ha ammesso che al Masters 1000 di Roma il suo obiettivo non è quello di vincere per forza in quanto potrebbe volerci del tempo per riprendere il ritmo gara. I due però non devono al ciclismo o al tennis la loro amicizia, ma alla Formula 1: “Ho sempre avuto la passione per le bici e i motori. Seguivo le imprese di Pantani e andavo a rivedermi i video delle corse di Ayrton Senna. Mi sono entusiasmato vedendo i cuoi vecchi Gran premi. Quando mi sono trasferito a Montecarlo, il primo che ho conosciuto è stato Antonio Giovinazzi e con lui è nata un’amicizia importante. Attraverso Antonio, ho cominciato a frequentare Jannik“.

E proprio con Sinner ha fatto una gita sul Col d’Eze: “È un vero professionista: se la cava bene su ogni terreno, ma quella è stata più una passeggiata che un allenamento”. E, infine, sul periodo di stop forzato per il caso Clostebol: “Non l’ho mai visto triste. Però non abbiamo mai parlato della sua vicenda. Il bello è che riusciamo a sostenerci l’un l’altro chiacchierando di cose semplici, come quattro amici normali”.

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