Centinaia di specie di funghi è a rischio estinzione: il silenzioso collasso del regno nascosto che tiene in vita la Terra

Mentre la biodiversità continua a diminuire a ritmi preoccupanti, anche il regno dei funghi – spesso ignorato – si trova sempre più sotto pressione. L’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha recentemente aggiornato la propria Lista Rossa, segnalando che ben 1.300 specie fungine sono oggi considerate a rischio di estinzione. Il dato arriva...

Mag 10, 2025 - 16:22
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Centinaia di specie di funghi è a rischio estinzione: il silenzioso collasso del regno nascosto che tiene in vita la Terra

Mentre la biodiversità continua a diminuire a ritmi preoccupanti, anche il regno dei funghi – spesso ignorato – si trova sempre più sotto pressione. L’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha recentemente aggiornato la propria Lista Rossa, segnalando che ben 1.300 specie fungine sono oggi considerate a rischio di estinzione. Il dato arriva a seguito della valutazione di 482 nuove specie, e il messaggio che accompagna questo aggiornamento è chiaro: serve agire subito per proteggere questi organismi essenziali per la vita sulla Terra.

Il cavaliere gigante e gli altri: 1.300 specie fungine già nella lista rossa IUCN

Secondo quanto riportato dall’IUCN, quasi un terzo delle specie di funghi valutate finora è minacciato da attività umane come la deforestazione, l’espansione urbana, l’inquinamento agricolo e il cambiamento climatico. Un esempio emblematico è il Tricholoma colossus, detto anche “cavaliere gigante”, che compare tra le specie vulnerabili.

Il regno dei funghi, hanno ricordato gli esperti, è il secondo più vasto dopo quello animale e include potenzialmente oltre 2,5 milioni di specie, delle quali solo circa 155.000 sono state finora identificate e descritte. Si tratterebbe quindi solo della punta dell’iceberg di una crisi molto più ampia.

I rappresentanti dell’IUCN hanno sottolineato quanto i funghi siano stati a lungo trascurati nelle politiche di conservazione, nonostante la loro funzione cruciale nel mantenere gli equilibri ecologici degli ecosistemi terrestri.

Le minacce identificate dagli scienziati riguardano principalmente l’espansione dell’agricoltura intensiva e delle aree urbane, che sta spingendo fuori molte specie dai loro habitat naturali. In totale, sarebbero 279 le specie minacciate da queste trasformazioni del paesaggio.

Ma anche l’inquinamento da fertilizzanti e gas di scarico, contenenti azoto e ammoniaca, sta avendo un impatto significativo, soprattutto in Europa, dove 91 specie risultano danneggiate da questi agenti chimici. Tra le più colpite c’è la Hygrocybe intermedia, una specie che un tempo faceva parte del paesaggio rurale tradizionale e che oggi è classificata come vulnerabile.

A pesare sulla scomparsa dei funghi è anche la deforestazione, in particolare il taglio a raso delle foreste primarie, spesso sostituite da piantagioni gestite con criteri industriali. L’IUCN ha segnalato che 198 specie di funghi risultano minacciate dalla distruzione delle foreste per il legname o per fare spazio all’agricoltura.

Il problema, hanno spiegato i ricercatori, è che le reti miceliali – le strutture sotterranee su cui si sviluppano i funghi – hanno bisogno di decenni, se non secoli, per formarsi. Le rotazioni forestali rapide non offrono il tempo necessario alla loro rigenerazione. Dal 1975 ad oggi, secondo i dati IUCN, è stato perso il 30% delle foreste di pini vetusti in Finlandia, Svezia e Russia. Questa perdita ha portato alla vulnerabilità di specie uniche come il Tricholoma colossus.

La crisi climatica rappresenta un ulteriore fattore di pressione. Oltre 50 specie di funghi negli Stati Uniti sarebbero a rischio a causa del cambiamento nei modelli degli incendi forestali. Le condizioni di “fire weather” – caratterizzate da clima caldo e secco – sono diventate più frequenti, aumentando l’intensità e la frequenza degli incendi.

Secondo quanto spiegato da Anders Dahlberg, coordinatore della Red List Authority per il gruppo specialistico IUCN SSC dedicato ai funghi, la scomparsa dei funghi mina la capacità degli ecosistemi di resistere a eventi estremi, come la siccità o le malattie. I funghi, infatti, hanno un ruolo fondamentale nella salute dei suoli, nel ciclo del carbonio, e nella simbiosi con le piante, da cui dipende la loro capacità di assorbire nutrienti.

La protezione delle foreste vetuste è essenziale per salvare i funghi e l’equilibrio degli ecosistemi

Dal mondo scientifico arriva quindi una richiesta precisa: proteggere le foreste antiche e ripensare le pratiche di gestione forestale. Tra le proposte più urgenti figurano il mantenimento di legno morto e alberi sparsi nelle aree boschive, e una gestione che riduca il rischio e l’intensità degli incendi.

È stato ricordato che molti funghi sono fondamentali anche per l’alimentazione umana, per la produzione di bevande fermentate, e per lo sviluppo di farmaci, oltre ad avere un enorme potenziale nella bonifica di suoli contaminati.

Nell’aggiornamento della Lista Rossa IUCN si segnala anche il peggioramento dello stato di conservazione di sei specie di Boswellia, le piante da cui si ricava l’incenso. Queste specie, endemiche dell’isola di Socotra (Yemen), sono passate dalla categoria “vulnerabile” a “in pericolo”, mentre altre tre sono state classificate per la prima volta come “in pericolo critico”.

Le cause principali sarebbero legate al cambiamento climatico, che avrebbe reso più frequenti e intensi cicloni, alluvioni e frane, danneggiando gravemente gli alberi e il loro habitat.

Secondo Mohammed Amer, esperto locale di Boswellia coinvolto nell’analisi IUCN, la sopravvivenza delle piante d’incenso dipende oggi da un’azione locale decisa e immediata, in grado di contrastare gli effetti del clima estremo e di garantire la continuità delle pratiche tradizionali di raccolta e conservazione.

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Fonte: IUCN

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