Cane con cerume nero? Potrebbe trattarsi di un’otite da Malassezia

Cerume nero, dall’aspetto morbido e talvolta lucente, con odore che ricorda quello del burro rancido? Ecco che potrebbe essere un caso di otite da Malassezia nel cane. Un’evenienza abbastanza frequente causata da questo lievito che spesso approfitta di cani allergici o atopici per complicare e cronicizzare il quadro clinico. E che desta frustrazione in proprietari...

Mag 18, 2025 - 11:00
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Cane con cerume nero? Potrebbe trattarsi di un’otite da Malassezia

Cerume nero, dall’aspetto morbido e talvolta lucente, con odore che ricorda quello del burro rancido? Ecco che potrebbe essere un caso di otite da Malassezia nel cane. Un’evenienza abbastanza frequente causata da questo lievito che spesso approfitta di cani allergici o atopici per complicare e cronicizzare il quadro clinico. E che desta frustrazione in proprietari e veterinari proprio a causa della difficoltà di debellarla del tutto.

Che cos’è la Malassezia?

La Malassezia pachydermatis, questo il suo nome scientifico (almeno fino a quando non decideranno di cambiarlo nuovamente visto che in precedenza era classificata come Pityrosporum), è un lievito similare alla Candida che normalmente vive sulla cute e nell’orecchio del cane (e del gatto se per questo). Inoltre la Malassezia è presente anche nell’uomo. (LEGGI anche: Forfora nelle sopracciglia? Scopri perché succede e come trattarla)

La Malassezia non è dunque un batterio (il che spiega perché gli antibiotici gli facciano il solletico), né un virus, né un parassita: è un fungo in realtà.

Solitamente sulla cute e nelle orecchie dei cani sani ne troviamo pochissima, con variazioni quantitative a seconda della razza e delle parti del corpo. Tuttavia a causa di fattori come:

  • soggetti allergici (sia alimentari che ambientali)
  • soggetti atopici
  • patologie parassitarie come la Demodicosi o rogna rossa
  • alterazioni del microbiota cutaneo
  • terapie antibiotiche troppo lunghe
  • malattie ormonali (fra cui anche ipotiroidismo e Sindrome i Cushing)
  • malattie immunomediate
  • conformazione del padiglione auricolare (le orecchie pendule, causando una minor circolazione d’aria e una minor aerazione dell’orecchio, sono un fattore predisponente. Tuttavia si nota tranquillamente otite da Malassezia anche in cani con orecchie erette come il Pastore Tedesco)

ecco che questo lievito inizia a proliferare in maniera incontrollata andando così a complicare la malattia predisponente alla base. Il che significa che se un cane ha un’otite (o una dermatite) da Malassezia, c’è sempre qualche altra patologia sottostante che la sta scatenando. E fra le più frequenti abbiamo proprio le allergie e l’atopia.

Inoltre la Malassezia tende a crescere meglio in ambienti ricchi di grasso, il che vuol dire che più cerume e sebo quel cane produce, più la Malassezia troverà terreno fertile per proliferare.

Sintomi di otite da Malassezia nel cane

Un’otite da Malassezia nel cane la possiamo vedere in pazienti di qualsiasi età, sesso e razza. Tuttavia è innegabile che abbiamo delle predisposizioni di razza. Se avete un cane appartenente a una di queste razze è quasi certo che, prima o poi, svilupperà un’otite (o una dermatite o entrambe) con della Malassezia in mezzo:

Detto ciò, ecco che un’otite da Malassezia si presenta con sintomi come:

  • presenza di un cerume denso, marroncino-nerastro, dall’aspetto unto e oleoso (dunque diversi dal cerume nero e secco tipico di un’otite da otoacariasi) e dal tipico odore di burro rancido
  • prurito e dolore
  • scuotimento della testa
  • il cane si gratta continuamente le orecchie
  • il cane tiene la testa piegata dal lato in cui ha l’orecchio più dolente
  • orecchio abbassato
  • talvolta associata anche dermatite da Malassezia con prurito, arrossamento e pelle unta soprattutto su pliche cutanee, zona ventrale del collo, addome e spazi interdigitali
  • talvolta otite (e dermatite) con sviluppo di scaglie giallastre seborroiche

Frequenti, poi, ulteriori complicanze da sovrinfezioni batteriche secondarie, con anche possibile formazione di pus.

Terapia per la Malassezia nelle orecchie del cane?

La diagnosi di dermatite da Malassezia prevede di prelevare un po’ del cerume ed effettuare un esame citologico. Eventualmente si può abbinare anche un esame colturale, ma spesso non è necessario.

Una volta stabilito che quell’otite è da Malassezia, bisognerà fare due cose:

  1. impostare una terapia contro la Malassezia
  2. identificare e curare la patologia sottostante che la scatena

Per quanto riguarda il primo punto esistono prodotti ad applicazione locale, farmaci per via orale e integratori che si possono somministrare.

Per quanto concerne il secondo punto, invece, è fondamentale capire quale sia la causa alla base. La maggior parte delle forme recidivanti di otite da Malassezia dipende dal fatto che non si cura adeguatamente la causa primaria. Il che vuol dire fare esami del sangue per escludere le patologie ormonali, test cutanei per escludere parassitosi ed effettuare trial con diete ipoallergeniche per stabilire quale sia la causa alla base. Se non curerete anche questa ecco che nel corso del tempo l’otite si ripresenterà di continuo.

Rimedi naturali per la Malassezia del cane?

Esistono dei rimedi naturali per aiutare nella cura e terapia dell’otite da Malassezia del cane per aiutare a tenere il condotto auricolare libero dal cerume. Così come esistono rimedi a base di acidi grassi, ribes, probiotici e vitamine per aiutare a tenere sotto controllo il prurito e per ristabilire il normale equilibrio cutaneo. Chiedete al vostro veterinario quali prodotti usare.

Quali cibi evitare se il cane ha la Malassezia?

Il problema non è tanto quali cibi in generale evitare quando il cane ha la Malassezia. Il problema è riuscire a stabilire se la Malassezia prolifera in quello specifico cane perché magari alla base ha un’allergia alimentare a quelle proteine animali, a quegli additivi, a quei cereali e via dicendo.

Quindi se si sospetta che la Malassezia in quel paziente sia causata da un’allergia alimentare bisognerà o fare i test allergici o, ancora meglio, una dieta a esclusione fatta bene, per un paio di mesi, per capire a cosa sia allergico.

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