“Beve un sorso d’acqua della noce di cocco andata a male, muore dopo 26 ore di agonia. Era un fungo letale”: il dottor Samuel Choudhury lancia l’allarme
Sembrava solo una noce di cocco un po’ andata a male, una di quelle dimenticate troppo a lungo fuori il frigo. Ma quel frutto, acquistato un mese prima e lasciato sul tavolo della cucina, è costato la vita a un uomo di 69 anni ad Aarhus, in Danimarca. Solo un piccolo assaggio con la cannuccia, […] L'articolo “Beve un sorso d’acqua della noce di cocco andata a male, muore dopo 26 ore di agonia. Era un fungo letale”: il dottor Samuel Choudhury lancia l’allarme proviene da Il Fatto Quotidiano.

Sembrava solo una noce di cocco un po’ andata a male, una di quelle dimenticate troppo a lungo fuori il frigo. Ma quel frutto, acquistato un mese prima e lasciato sul tavolo della cucina, è costato la vita a un uomo di 69 anni ad Aarhus, in Danimarca. Solo un piccolo assaggio con la cannuccia, “perché il sapore era strano”, come raccontato alla moglie. E poi il dramma. Nel giro di tre ore: sudorazione improvvisa, vomito, perdita di equilibrio. Trasportato d’urgenza in ospedale, l’uomo è stato dichiarato cerebralmente morto appena 26 ore dopo.
I medici hanno parlato di “encefalopatia metabolica”, ma solo l’autopsia ha svelato che la sua trachea era infestata da un fungo letale. Per ore i sanitari hanno sospettato l’esposizione a una tossina nota nei paesi tropicali, l’acido bongkrekico. Ma le analisi microbiologiche hanno individuato un colpevole: Arthrinium saccharicola, un fungo capace di produrre l’acido 3-nitropropionico, una sostanza neurotossica che può portare a gonfiore cerebrale irreversibile. Si tratta di un composto già tristemente noto in alcuni casi in Cina e Africa, dove fu isolato in partite contaminate di canna da zucchero. Le vittime, come in questo caso, presentavano sintomi gastrointestinali gravi seguiti da collasso neurologico. “Questo caso dimostra quanto rapidamente la malattia possa evolversi”, hanno scritto i medici nel report pubblicato su Emerging Infectious Diseases.
“Conservate sempre queste noci di cocco in frigorifero perché sono già parzialmente sbucciate”, ha dichiarato il dottor Samuel Choudhury, medico a Singapore, in un post su Instagram. “Solo le noci intere possono restare a temperatura ambiente. La polpa esposta ha una durata molto più breve”, ha spiegato, mostrando l’immagine inquietante di una noce infestata da muffa. “Durante l’autopsia, i dottori hanno trovato dei funghi nella trachea. Ecco perché è importante conservare correttamente le noci di cocco e perché un’intossicazione alimentare può essere mortale, anche solo un sorso”.
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