Bagagli a mano: il tesoro nascosto delle low cost

Portare un trolley a bordo di un volo low cost è diventato un lusso che i viaggiatori europei pagano caro. Le principali compagnie aeree “senza fronzoli” incassano miliardi di euro ogni anno grazie a questo servizio accessorio, trasformato in una fonte di guadagno tra le più redditizie del settore. Secondo un’elaborazione del Corriere della Sera, […] L'articolo Bagagli a mano: il tesoro nascosto delle low cost proviene da Economy Magazine.

Mag 15, 2025 - 10:44
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Bagagli a mano: il tesoro nascosto delle low cost

Portare un trolley a bordo di un volo low cost è diventato un lusso che i viaggiatori europei pagano caro. Le principali compagnie aeree “senza fronzoli” incassano miliardi di euro ogni anno grazie a questo servizio accessorio, trasformato in una fonte di guadagno tra le più redditizie del settore. Secondo un’elaborazione del Corriere della Sera, incrociando bilanci ufficiali, configurazioni degli aerei e dati interni delle sette maggiori low cost europee, la spesa complessiva ha superato i 10 miliardi di euro, senza nemmeno considerare le tariffe aggiuntive imposte al gate nei casi di bagaglio fuori misura o peso.

Il servizio extra

Da anni, acquistare un biglietto a basso costo in Europa significa viaggiare solo con un piccolo oggetto personale da riporre sotto il sedile. Chi vuole portare con sé anche un trolley o un borsone da sistemare nelle cappelliere deve pagare un supplemento, solitamente indicato come “Priorità e 2 bagagli” (Ryanair) o “Priority” (Wizz Air). Il paradosso? In molti casi, l’extra per il bagaglio a mano costa più del volo stesso: biglietti da 19,99 euro affiancati da un costo di 34,99 euro per salire a bordo con un secondo bagaglio.

Il peso crescente dei ricavi ancillari

A livello globale, nel 2024 i servizi accessori hanno generato ricavi per 148 miliardi di euro, secondo l’analista Jay Sorensen. Di questi, ben 124 miliardi provengono da opzioni come scelta del posto, pasti a bordo, bagagli extra e altri servizi. Si tratta di circa il 15% del fatturato complessivo del trasporto aereo, che secondo le stime della IATA supererà i mille miliardi di euro. Per le low cost, più della metà dei passeggeri aggiunge almeno un servizio alla tariffa base.

Trolley, un affare d’oro

Le compagnie low cost custodiscono gelosamente i dati relativi ai ricavi da singoli servizi, ma il bagaglio a mano è tra i più monitorati. Per alcune di loro rappresenta fino all’85% del totale degli incassi accessori. Anche questo servizio è soggetto a tariffe dinamiche: il prezzo varia in base alla domanda, alla rotta e alla stagione. Le tratte da e per il Regno Unito, ad esempio, sono tra le più care.

Ryanair domina il mercato

Ryanair si conferma la regina degli incassi da trolley. Con circa 200 milioni di passeggeri trasportati nel 2024 e una nuova configurazione interna degli aerei (che permette di sistemare fino a 178 bagagli a mano, contro i 118 della versione precedente), la compagnia irlandese ha fatto salire a bordo circa 166 milioni di trolley. Il risultato? Un incasso di 4 miliardi di euro solo da questo servizio, calcola il Corriere.

Le rivali non stanno a guardare

EasyJet ha totalizzato circa 3 miliardi di euro grazie agli extra sul bagaglio. Wizz Air e Vueling si avvicinano con, rispettivamente, 1,2 e 1,1 miliardi. Anche le compagnie appartenenti a grandi gruppi tradizionali sfruttano il business degli accessori: Eurowings (gruppo Lufthansa) ha incassato 670 milioni, Transavia (Air France-KLM) oltre 470, mentre Volotea ha raccolto quasi 210 milioni.

Il costo reale per le compagnie

L’analisi evidenzia anche la redditività eccezionale del servizio. Un trolley aggiunge circa 8-10 kg di peso al velivolo, aumentando il consumo di carburante. Secondo i calcoli, su una tratta europea il costo aggiuntivo medio è di circa 1,3 euro per valigia. Considerando che spesso il supplemento pagato dal passeggero si aggira intorno ai 25 euro, il margine resta elevatissimo.

Un esempio concreto

Su un volo con 120 trolley in cabina, la compagnia spende circa 156 euro in carburante aggiuntivo. Ma gli incassi da extra possono toccare i 3.000 euro. Il risultato? Un profitto di circa 2.844 euro per singola tratta. Una cifra che, moltiplicata per centinaia di voli quotidiani, dà la misura esatta del business silenzioso ma potentissimo nascosto nei bilanci delle low cost europee.

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