Azioni Apple, conviene investire? Buffett potrebbe comprare ancora

Warren Buffett non ha mai nascosto quanto apprezzi Apple (AAPL -3,82%), arrivando a definirla “la miglior azienda che conosca”. È…

Apr 17, 2025 - 14:04
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Azioni Apple, conviene investire? Buffett potrebbe comprare ancora

Warren Buffett non ha mai nascosto quanto apprezzi Apple (AAPL -3,82%), arrivando a definirla “la miglior azienda che conosca”. È regolarmente la principale partecipazione nel portafoglio di Berkshire Hathaway (BRK.A -2,66%) (BRK.B -2,13%), il conglomerato guidato da Buffett.

Tuttavia, per diversi trimestri nel corso dell’anno scorso, Berkshire ha ridotto la sua posizione nel produttore di iPhone, spingendo alcuni investitori a chiedersi se l’investitore miliardario non fosse più così ottimista nei confronti dell’azienda tech.

Non solo credo che ciò non sia vero, ma ecco perché penso anche che abbia probabilmente aumentato la sua partecipazione durante il recente calo dei mercati.


Perché Buffett potrebbe aver ridotto inizialmente la sua posizione in Apple

Nel novembre 2024, gli investitori hanno notato che aveva ridotto la sua quota nella società tecnologica per il quarto trimestre consecutivo. A quel punto, aveva venduto oltre 615 milioni di azioni nell’ultimo anno. Sebbene i suoi motivi per comprare o vendere azioni non siano quasi mai resi noti, una possibile spiegazione potrebbe riguardare le tasse.

  • Vendite distribuite su più trimestri per non turbare i mercati
  • Preoccupazioni per un potenziale aumento delle tasse sulle plusvalenze
  • Proposta della candidata Kamala Harris di aumentare tali imposte
  • Vantaggio fiscale ottenuto vendendo prima di un possibile cambiamento normativo

In passato, Buffett ha espresso preoccupazione per un possibile aumento dell’aliquota fiscale sulle plusvalenze. La candidata presidenziale Kamala Harris, infatti, aveva proposto un incremento di tale imposta.

Buffett, pensando agli azionisti di Berkshire, potrebbe aver voluto liquidare una parte consistente delle azioni Apple prima che ciò accadesse, evitando così per l’azienda un’imposta elevata su titoli che nel tempo avevano guadagnato enormemente valore. E piuttosto che spaventare i mercati con un’unica grande vendita, diluire la dismissione su più trimestri potrebbe essere sembrata una scelta più saggia.

Ma sia che si trattasse di motivi fiscali sia dell’elevata valutazione di Apple, non c’era motivo di pensare che ritenesse l’azienda in difficoltà. Apple genera costantemente oltre 90 miliardi di dollari di utile netto all’anno, e il suo fatturato degli ultimi 12 mesi ha superato i 400 miliardi di dollari.

Il settore dei servizi continua a crescere e, sebbene oggi gli investitori possano temere i dazi, al momento delle vendite non c’erano segnali evidenti di preoccupazione.

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