Anci e Fnsi uniscono le forze per valorizzare i beni confiscati alla criminalità

lentepubblica.it Legalità e trasparenza, Anci e Fnsi uniscono le forze per valorizzare i beni confiscati alla criminalità: il 21 maggio firmeranno un protocololo d’intesa destinato a questo scopo. Un nuovo passo concreto verso il rafforzamento della legalità e della trasparenza nel nostro Paese verrà compiuto mercoledì 21 maggio a Roma, quando l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) […] The post Anci e Fnsi uniscono le forze per valorizzare i beni confiscati alla criminalità appeared first on lentepubblica.it.

Mag 16, 2025 - 13:50
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Anci e Fnsi uniscono le forze per valorizzare i beni confiscati alla criminalità

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Legalità e trasparenza, Anci e Fnsi uniscono le forze per valorizzare i beni confiscati alla criminalità: il 21 maggio firmeranno un protocololo d’intesa destinato a questo scopo.


Un nuovo passo concreto verso il rafforzamento della legalità e della trasparenza nel nostro Paese verrà compiuto mercoledì 21 maggio a Roma, quando l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) sottoscriveranno un protocollo d’intesa finalizzato alla promozione del riutilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata. L’iniziativa verrà presentata ufficialmente alle ore 12 presso la sede nazionale dell’Anci in via dei Prefetti 46, nel corso di una conferenza stampa che vedrà la partecipazione delle principali cariche delle due organizzazioni.

In rappresentanza dell’Anci interverranno il presidente e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e la segretaria generale Veronica Nicotra. Per la Fnsi saranno presenti la segretaria generale Alessandra Costante e il presidente Vittorio Di Trapani. L’evento rappresenta un momento simbolico e operativo al tempo stesso, volto a consolidare una collaborazione tra istituzioni locali e mondo dell’informazione per dare nuova vita a beni che, sottratti al controllo mafioso, possono tornare a essere risorse preziose per le comunità.

Un patto tra Anci e Fnsi per l’impegno civico e la valorizzazione i beni confiscati alla criminalità

Alla base dell’intesa c’è un obiettivo comune: stimolare la partecipazione attiva dei cittadini nei percorsi di riutilizzo di immobili e terreni confiscati alle mafie. Le esperienze virtuose, diffuse in varie zone d’Italia, dimostrano come questi beni possano diventare presìdi di giustizia, centri culturali, spazi per l’associazionismo o luoghi di accoglienza. Tuttavia, il potenziale di questi strumenti si esprime pienamente solo se accompagnato da un’adeguata consapevolezza civica e da una corretta narrazione pubblica del loro valore simbolico e sociale.

È qui che si innesta il ruolo centrale della comunicazione: raccontare in modo trasparente le trasformazioni di questi luoghi significa contrastare la retorica dell’illegalità, informare i cittadini sui percorsi di riscatto e rafforzare il senso di appartenenza a una comunità che rifiuta ogni forma di sopraffazione.

Cultura della legalità: un investimento per il futuro

In un contesto nazionale segnato ancora da profonde disuguaglianze territoriali e dalla presenza pervasiva di reti criminali, il concetto di legalità non può limitarsi al rispetto delle regole. È piuttosto un orizzonte culturale da costruire giorno dopo giorno, attraverso scelte concrete, atti pubblici e, soprattutto, la partecipazione dei cittadini. La trasparenza delle istituzioni, la qualità dell’informazione e la gestione condivisa dei beni comuni sono elementi imprescindibili di questo processo.

Il protocollo Anci-Fnsi si inserisce pienamente in questa prospettiva, offrendo uno strumento operativo per intensificare la collaborazione tra amministratori locali e professionisti dell’informazione. L’obiettivo è duplice: da un lato, incentivare la diffusione di buone pratiche nella gestione dei patrimoni sottratti alle mafie; dall’altro, promuovere una narrazione rigorosa, accessibile e costruttiva che dia voce ai territori e alle realtà impegnate sul fronte della legalità.

Il ruolo dei Comuni e dell’informazione libera

I Comuni sono in prima linea nella gestione dei beni confiscati: spesso si trovano a dover affrontare difficoltà logistiche, finanziarie e organizzative nel trasformare un bene abbandonato o degradato in una risorsa per la collettività. In questo percorso, la trasparenza amministrativa e la capacità di comunicare con efficacia i risultati ottenuti rappresentano strumenti decisivi per ottenere il consenso e la partecipazione dei cittadini.

Dall’altra parte, i giornalisti svolgono una funzione fondamentale nel monitorare, raccontare e rendere visibile ciò che accade a livello locale. Un’informazione libera, accurata e indipendente può contrastare fenomeni di opacità, smascherare tentativi di infiltrazione e, soprattutto, valorizzare il lavoro di chi, ogni giorno, costruisce legalità sul campo.

Una firma che guarda lontano

La sottoscrizione del protocollo tra Anci e Fnsi non è solo un gesto formale, ma l’inizio di un percorso condiviso che mira a consolidare un’alleanza tra istituzioni e società civile per promuovere una cultura della legalità che sia viva, partecipata e capace di produrre cambiamenti reali.

A questo proposito, l’invito a partecipare alla conferenza stampa è rivolto anche ai giornalisti interessati, che potranno accreditarsi scrivendo a stampa@anci.it. La loro presenza sarà fondamentale non solo per dare eco all’evento, ma anche per testimoniare l’impegno di un’intera categoria nella difesa dei valori costituzionali di giustizia, trasparenza e responsabilità pubblica.

In un’epoca segnata da crisi di fiducia verso le istituzioni e da crescenti fenomeni di disinformazione, rilanciare una strategia condivisa per l’uso sociale dei beni confiscati può rappresentare un’occasione preziosa per ricostruire legami di fiducia tra cittadini, amministrazioni e media. Un’occasione da cogliere con determinazione.

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