Allarme PFAS: contaminazione agricola in North Carolina dopo incendio a Winston-Salem

La catena di eventi tossici partita dall’incendio di Winston Weaver Il 31 Gennaio 2022, l’impianto di fertilizzanti Winston Weaver a Winston-Salem, Carolina del Nord, è stato teatro di un incendio che ha mobilitato centinaia di vigili del fuoco per impedire un’esplosione causata da 600 tonnellate di nitrato d’ammonio. Le acque utilizzate per domare le fiamme […] Allarme PFAS: contaminazione agricola in North Carolina dopo incendio a Winston-Salem

Apr 20, 2025 - 15:15
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Allarme PFAS: contaminazione agricola in North Carolina dopo incendio a Winston-Salem
La catena di eventi tossici partita dall’incendio di Winston Weaver Il 31 Gennaio 2022, l’impianto di fertilizzanti Winston Weaver a Winston-Salem, Carolina del Nord, è stato teatro di un incendio che ha mobilitato centinaia di vigili del fuoco per impedire un’esplosione causata da 600 tonnellate di nitrato d’ammonio. Le acque utilizzate per domare le fiamme sono state raccolte e inviate a Shady Grove Dairy, una fattoria a East Bend, dove sono state utilizzate come fertilizzante liquido fuori specifica, dando inizio a un caso emblematico di contaminazione ambientale da PFAS. I PFAS nei fertilizzanti e nei fanghi di depurazione: un rischio invisibile I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono composti chimici persistenti che, una volta rilasciati, possono rimanere nell’ambiente per decenni o secoli, contaminando suolo, acqua, aria e catena alimentare. Secondo EPA e ricerche accademiche, i fanghi di depurazione e fertilizzanti industriali, se contenenti PFAS, possono rappresentare un grave pericolo per la salute pubblica. A Shady Grove Dairy, il “fertilizzante fuori specifica” conteneva da otto a sedici tipi di PFAS, tra cui PFOA e PFOS, noti per la loro alta tossicità. Anche se i livelli di questi ultimi erano al di sotto del limite di 1 parte per miliardo stabilito nella bozza di valutazione del rischio dell’EPA, non sono stati considerati gli effetti cumulativi degli altri composti, un punto fortemente criticato dal Southern Environmental Law Center. Impatto su agricoltura, acque sotterranee e salute umana L’uso del fertilizzante contaminato ha causato danni gravi ai raccolti presso la fattoria Shady Grove. L’applicazione eccessiva di azoto ha bruciato i campi di insilato di mais, mentre i pozzi d’acqua potabile e i corsi d’acqua vicini rimangono potenzialmente contaminati. Il ruscello locale, a soli 500 metri dalla stalla, è un affluente dello Yadkin River, una fonte di acqua per oltre 800.000 persone. Secondo Jamie DeWitt, tossicologa esperta in PFAS, “una volta nel suolo, questi composti possono migrare verso l’aria e l’acqua, aumentando l’esposizione delle popolazioni locali”. Regolamentazione carente e opposizione dell’industria chimica Attualmente non esistono normative federali che vietino o limitino la presenza di PFAS nei fanghi di depurazione destinati all’agricoltura. La bozza di valutazione del rischio dell’EPA è stata criticata per aver sottovalutato i pericoli, focalizzandosi solo su due composti tra i quasi 15.000 esistenti, ignorando fonti comuni come abbigliamento, utensili da cucina e articoli per la cura personale. Nel Febbraio 2025, 19 associazioni industriali, guidate dalla Camera di Commercio degli Stati Uniti, hanno contestato nuove restrizioni sui PFAS, invocando l’impatto economico delle bonifiche. Nessuna tutela per gli agricoltori: un’ignoranza pericolosa Molti agricoltori, secondo quanto riportato dal SELC, applicano fanghi contaminati senza consapevolezza, fidandosi delle rassicurazioni ricevute dalle autorità o dagli stessi fornitori. Il latte prodotto in aree contaminate ha mostrato livelli elevati di PFAS, con implicazioni sanitarie gravi, in particolare per i bambini che lo consumano regolarmente, i quali aumentano fino a 34 volte il rischio di sviluppare malattie rispetto agli standard considerati sicuri. Persistenza e dispersione ambientale Anche se la fattoria Shady Grove è stata multata per l’uso improprio del fertilizzante, le autorità non hanno testato le acque o i suoli per i PFAS dopo l’applicazione. Questo nonostante la consapevolezza scientifica che i composti possano diffondersi e rimanere attivi per decenni, aggravando il rischio per l’ambiente e la popolazione. Gli effetti cronici e cumulativi dei PFAS, uniti all’assenza di normative specifiche, rendono questo caso esemplare del vuoto normativo e della lentezza istituzionale negli Stati Uniti. Fonti autorevoli: Environmental Protection Agency (EPA), Southern Environmental Law Center, Università del Maine, Gruppo di Lavoro Ambientale (EWG), FDA USA, Inside Climate News.

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