AI e diritto d’autore nel report della Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI)
La GPAI ha pubblicato un report che analizza le possibili soluzioni alle criticità che caratterizzano il rapporto tra lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la tutela del diritto d’autore. La GPAI è un’iniziativa internazionale che si compone allo stato di 44 paesi membri, tra cui l’Italia, e che promuove lo sviluppo e l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale. […] L'articolo AI e diritto d’autore nel report della Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI) proviene da Iusletter.

La GPAI ha pubblicato un report che analizza le possibili soluzioni alle criticità che caratterizzano il rapporto tra lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la tutela del diritto d’autore.
La GPAI è un’iniziativa internazionale che si compone allo stato di 44 paesi membri, tra cui l’Italia, e che promuove lo sviluppo e l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale.
Anche la GPAI si è occupata del difficile rapporto tra AI generativa e copyright e, più nello specifico, delle note preoccupazioni in merito alla tutela del diritto d’autore legate all’aumento della domanda di dati per l’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale.
Il report, del febbraio di quest’anno, ha analizzato in particolare il fenomeno del c.d. data scraping, ossia il metodo principale per ottenere i dati utili all’addestramento dell’AI, che fa ricorso in buona sostanza all’estrazione automatizzata di informazioni da siti, database e piattaforme di social media di terze parti.
Il report evidenzia, peraltro, come il data scraping venga utilizzato non solo per fini commerciali, ma anche ad altri fini, ad esempio per il sostegno alla ricerca scientifica. Da cui l’opportunità di disporre di strumenti di regolamentazione differenti a seconda dei diversi utilizzi.
Ormai da mesi ci stiamo interrogando su quali possano essere le soluzioni per regolamentare uno scenario tanto articolato: la GPAI suggerisce codici di condotta volontari, strumenti tecnici e clausole contrattuali standardizzati, oltre ad iniziative di sensibilizzazione.
Secondo la relazione, cui si rimanda per ogni approfondimento, gli strumenti tecnici standardizzati potrebbero includere meccanismi di controllo dell’accesso ai dati, un monitoraggio automatizzato dei contratti e sistemi di pagamento diretto.
Condividendo l’opportunità di ricercare un coordinamento a livello internazionale, continueremo a seguire gli sviluppi del difficile rapporto tra progresso tecnologico e diritto d’autore.
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