(1) Prima colazione, dolce è il legame con la notte
La prima decisione quotidiana è: quanto tempo dedico per scivolare nel giorno? Che attrezzi uso? Quanta presenza sono disposto a offrire a questo momento? Cosa resta della colazione? Quel che resta della notte: una calda sensazione di abbandono, una sospensione delle regole, una profonda connessione con il corpo, il piacere di perdere il filo. Come decidiamo di consegnarci alla routine dipende anche da quanto ci piace restare nei paraggi della notte. Teniamo il cordone ombelicale con il conforto di quell'abbandono, concedendoci sfoglie dolci e croccanti, zuccherose marmellate. Oppure cerchiamo la carica per agire, per riordinare quello che nel sonno non ha avuto occasione di compiersi, è stato solo evocato, perché è nel giorno che il sogno si sfoca per diventare direzione, decisione, tentativo. Come decidiamo di consegnarci alla routine dipende anche da quanto ci piace restare nei paraggi della notte Risposte a tavola Arrivati al bivio, ognuno con i suoi tempi e i suoi ritmi, possiamo aggrapparci a un cornetto come a un ultimo frammento di sogno, oppure affondare il cucchiaio nell'avena condita di frutta, in un dialogo aperto con il corpo e le sue esigenze. In questo ritorno alla luce, la prima decisione è: quanto tempo dedico per scivolare nel giorno? Che attrezzi uso? Quanta presenza sono disposta a offrire a questo momento? Le risposte le ritroviamo in frigo o dentro la dispensa. Il cornetto a colazione ricorda quanto siamo italiani, riporta nella coccola familiare, soprattutto se nasconde qualche crema golosa. Al mattino, il corpo ci riconsegna alla mente, in un dialogo ancora aperto, per dirci: sono ancora qui e ti sto osservando Sotto osservazione Nell'epoca del disincanto, le proposte dell'industria devono fare i conti con i micro deinfluencer, che sotto hashtag come #deinfluencing, #veritàsulprodotto e #recensionioneste rendono meno onirica la sveglia e tolgono l'ingrediente immaginazione dalla degustazione mattutina. Il mercato delle brioche industriali resta solido, ma sotto osservazione. I consumatori cercano sì convenienza e gratificazione, e hanno ancora un legame affettivo con i brand storici, ma sono attenti a trasparenza, ingredienti e coerenza narrativa, soprattutto su consistenze e promesse aptiche dichiarate sul packaging. Suggestioni e restituzioni Le brioche industriali non vendono solo gusto, vendono sensazione. Il packaging è saturo di parole come “soffice”, “fragrante”, “morbida”, accompagnate da grafiche che imitano lino grezzo, carta da forno, legno di tagliere. Ma la brioche reale, imbustata e conservata per settimane, spesso non restituisce nulla di tutto questo. Magari restituisce altro. A volte, la memoria infantile ritorna nel gesto con la confezione, quando si faceva esplodere il sacchetto della monoporzione. L'affezionato a un brand conosce il gap tra immaginario sensoriale costruito ed esperienza tattile reale, ma ne rimane a volte un po' intrigato: come si può preferire il deinfluencer in canotta e pantofole, così si trova una forma di domesticità anche in un prodotto più asciutto e accessibile, rispetto all'élite dei prodotti da forno, impegnativi sia per il prezzo che la richiesta di aprire la porta di casa. Così la fragranza dell’appena sfornato può essere offerto dalle proposte ospitate tra i surgelati. Seconda puntata: Prima colazione, un viaggio tra culture Terza puntata: Ultima colazione, gli opposti si incontrano fuori tempo massimo Slow Breakfast Obiettivo: Rallentare, prendersi cura Tono: Lento, sensoriale Parole chiave: Ritmo, ritualità, benessere Formato ideale: Tè, pane caldo, marmellata, diario, luce naturale Target: Freelancer, creativi, chi lavora da casa Marketing: “Colazione come tempo per sé” Valori: Equilibrio, piacere, qualità Ingredienti tipici: Pane artigianale, burro, frutta fresca, yogurt, miele grezzo Comfort Breakfast Obiettivo: Concedersi qualcosa di rassicurante Tono: Morbido, affettivo, nostalgico Parole chiave: Coccola, dolcezza, familiarità Formato ideale: Brioche, cappuccino, biscotti, porridge caldo Target: Tradizionalisti, nostalgici, chi ha bisogno di conforto Marketing: “Colazione come abbraccio” Valori: Emozione, memoria, identità Ingredienti tipici: Brioche, crema, cacao, marmellata, latte, zuccheri “caldi” L'articolo (1) Prima colazione, dolce è il legame con la notte è un contenuto originale di Mark Up.


Cosa resta della colazione? Quel che resta della notte: una calda sensazione di abbandono, una sospensione delle regole, una profonda connessione con il corpo, il piacere di perdere il filo. Come decidiamo di consegnarci alla routine dipende anche da quanto ci piace restare nei paraggi della notte. Teniamo il cordone ombelicale con il conforto di quell'abbandono, concedendoci sfoglie dolci e croccanti, zuccherose marmellate. Oppure cerchiamo la carica per agire, per riordinare quello che nel sonno non ha avuto occasione di compiersi, è stato solo evocato, perché è nel giorno che il sogno si sfoca per diventare direzione, decisione, tentativo.
Come decidiamo di consegnarci alla routine dipende anche da quanto ci piace restare nei paraggi della notte
Risposte a tavola
Arrivati al bivio, ognuno con i suoi tempi e i suoi ritmi, possiamo aggrapparci a un cornetto come a un ultimo frammento di sogno, oppure affondare il cucchiaio nell'avena condita di frutta, in un dialogo aperto con il corpo e le sue esigenze. In questo ritorno alla luce, la prima decisione è: quanto tempo dedico per scivolare nel giorno? Che attrezzi uso? Quanta presenza sono disposta a offrire a questo momento? Le risposte le ritroviamo in frigo o dentro la dispensa. Il cornetto a colazione ricorda quanto siamo italiani, riporta nella coccola familiare, soprattutto se nasconde qualche crema golosa.
Al mattino, il corpo ci riconsegna alla mente, in un dialogo ancora aperto, per dirci: sono ancora qui e ti sto osservando
Sotto osservazione
Nell'epoca del disincanto, le proposte dell'industria devono fare i conti con i micro deinfluencer, che sotto hashtag come #deinfluencing, #veritàsulprodotto e #recensionioneste rendono meno onirica la sveglia e tolgono l'ingrediente immaginazione dalla degustazione mattutina. Il mercato delle brioche industriali resta solido, ma sotto osservazione. I consumatori cercano sì convenienza e gratificazione, e hanno ancora un legame affettivo con i brand storici, ma sono attenti a trasparenza, ingredienti e coerenza narrativa, soprattutto su consistenze e promesse aptiche dichiarate sul packaging.
Suggestioni e restituzioni
Le brioche industriali non vendono solo gusto, vendono sensazione. Il packaging è saturo di parole come “soffice”, “fragrante”, “morbida”, accompagnate da grafiche che imitano lino grezzo, carta da forno, legno di tagliere. Ma la brioche reale, imbustata e conservata per settimane, spesso non restituisce nulla di tutto questo. Magari restituisce altro. A volte, la memoria infantile ritorna nel gesto con la confezione, quando si faceva esplodere il sacchetto della monoporzione. L'affezionato a un brand conosce il gap tra immaginario sensoriale costruito ed esperienza tattile reale, ma ne rimane a volte un po' intrigato: come si può preferire il deinfluencer in canotta e pantofole, così si trova una forma di domesticità anche in un prodotto più asciutto e accessibile, rispetto all'élite dei prodotti da forno, impegnativi sia per il prezzo che la richiesta di aprire la porta di casa. Così la fragranza dell’appena sfornato può essere offerto dalle proposte ospitate tra i surgelati.
Seconda puntata: Prima colazione, un viaggio tra culture
Terza puntata: Ultima colazione, gli opposti si incontrano fuori tempo massimo
Slow Breakfast
Obiettivo: Rallentare, prendersi cura
Tono: Lento, sensoriale
Parole chiave: Ritmo, ritualità, benessere
Formato ideale: Tè, pane caldo, marmellata, diario, luce naturale
Target: Freelancer, creativi, chi lavora da casa
Marketing: “Colazione come tempo per sé”
Valori: Equilibrio, piacere, qualità
Ingredienti tipici: Pane artigianale, burro, frutta fresca, yogurt, miele grezzo
Comfort Breakfast
Obiettivo: Concedersi qualcosa di rassicurante
Tono: Morbido, affettivo, nostalgico
Parole chiave: Coccola, dolcezza, familiarità
Formato ideale: Brioche, cappuccino, biscotti, porridge caldo
Target: Tradizionalisti, nostalgici, chi ha bisogno di conforto
Marketing: “Colazione come abbraccio”
Valori: Emozione, memoria, identità
Ingredienti tipici: Brioche, crema, cacao, marmellata, latte, zuccheri “caldi”
L'articolo (1) Prima colazione, dolce è il legame con la notte è un contenuto originale di Mark Up.