Ursula von der Leyen come un carrarmato: “Mai più gas dalla Russia. Armiamoci per essere indigesti come un riccio”
Ursula von der Leyen tira dritto. Nessuna possibilità di un dialogo con Mosca, rubinetti del gas russo chiusi per sempre anche se la guerra finisce, Unione europea sempre più armata. Le cose introno a Bruxelles cambiano rapidamente ma la presidente della Commissione Ue resta ferma nelle sue risoluzioni. Non indolori per aziende e cittadini europei […] L'articolo Ursula von der Leyen come un carrarmato: “Mai più gas dalla Russia. Armiamoci per essere indigesti come un riccio” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Ursula von der Leyen tira dritto. Nessuna possibilità di un dialogo con Mosca, rubinetti del gas russo chiusi per sempre anche se la guerra finisce, Unione europea sempre più armata. Le cose introno a Bruxelles cambiano rapidamente ma la presidente della Commissione Ue resta ferma nelle sue risoluzioni. Non indolori per aziende e cittadini europei che pagano molto cara l’energia che consumano e che rischiano di vedersi ridurre i servizi dello stato sociale per finanziare ambiziosi piani di riarmo. Ammesso, e non concesso, che il completo distacco del cordone ombelicale energetico con Mosca (primo produttore di gas al mondo e terzo per il petrolio) senza affossare un’economia europea già in difficoltà sia ipotesi realistica.
“Alcuni continuano a sostenere che dovremmo riaprire il rubinetto del gas e del petrolio russi. Sarebbe un errore di proporzioni storiche. E faremo sì che non accada”, ha ribadito von der Leyen, parlando al Parlamento europeo di Strasburgo, all’indomani della presentazione della roadmap di Bruxelles per liberarsi dell’energia russa.
La presidente della Commissione Ue ha rimarcato la necessità di tagliare la dipendenza dai combustibili fossili di Mosca, che restano “una fonte chiave di finanziamento per la macchina da guerra russa“, evidenziando che “c’è una netta maggioranza al Parlamento europeo a favore di questa iniziativa” e “anche la presidenza polacca si sta impegnando a fondo in tal senso”.
“La Russia, ha continuato la von der Leyen, ha dimostrato ripetutamente di non essere un fornitore affidabile. Putin ha già tagliato i flussi di gas verso l’Europa nel 2006, 2009, 2014, 2021 e durante tutta la guerra. Quante volte ancora prima che imparino la lezione? La dipendenza dalla Russia non è dannosa solo per la nostra sicurezza, ma anche per la nostra economia. I nostri prezzi dell’energia non possono essere dettati da un vicino ostile”.
Quindi il riarmo. “Il nostro obiettivo, insieme all’Ucraina, è essere così forti” a livello di difesa “da risultare indigesti per i potenziali invasori”, ha detto la presidente ribadendo la volontà di attuare con Kiev la cosiddetta “strategia del porcospino”. Questo perché “La Russia rappresenta una minaccia permanente per l’intera Europa. Pertanto, l’Ucraina deve essere sufficientemente forte da scoraggiare qualsiasi attacco futuro, con la deterrenza attraverso la negazione”.
“L’Europa ha già sostenuto l’Ucraina con 50 miliardi di euro di aiuti militari. Ma ora dobbiamo passare da una logica di aiuti a una di integrazione delle nostre industrie della difesa”, osserva von der Leyen auspicando che venga accelerato il percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione europea, “massima garanzia di pace duratura”.
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