UniCredit, guidance 2025 aumentata dopo miglior trimestre della sua storia
La banca guidata da Andrea Orcel si è anche detta fiduciosa di ottenere un utile netto di 10 miliardi nel 2027 e di poter distribuire nei prossimi anni ai soci un dividendo superiore a quello del 2024.

“Miglior trimestre della storia e il diciassettesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia con risultati di qualità significativamente al di sopra delle aspettative in tutte le metriche finanziarie”. Con queste parole si apre il comunicato stampa pubblicato questa mattina da UniCredit prima dell’apertura del mercato con il quale si alza il velo sui conti del primo trimestre e si annuncia l’aumento della guidance per il 2025.
L'istituto ora prevede un utile netto “superiore a 9,3 miliardi di euro” a fronte della previsione precedente di un risultato “sostanzialmente in linea” con i 9,3 miliardi del 2024. L'istituto registra inoltre una “fiducia aumentata” sull'ambizione di ottenere un utile netto di circa 10 miliardi nel 2027, con distribuzioni annuali nel periodo 2025-2027 superiori a quella relativa al 2024. A questo Piazza Gae Aulenti aggiunge di prevedere la distribuzione agli azionisti di una cifra superiore a quella relativa al 2024 “grazie alla più elevata crescita dell'utile netto”.
Lo scenario macroeconomico è diventato “più complesso e incerto” e “in questo contesto presentiamo un caso d'investimento differenziato in positivo e resiliente, con un elevato grado di visibilità sugli utili e sulla distribuzione, a beneficio dei nostri azionisti e per la loro sicurezza", sottolinea nella nota l’ad Andrea Orcel, precisando che queste premesse "ci rendono sia fiduciosi nell'aumentare la nostra guidance per l'utile netto e per la distribuzione del 2025, sia convinti della nostra ambizione per il 2027".
Positiva l’accoglienza di Piazza Affari: nei primi minuti di scambi, le azioni UniCredit guadagnano oltre il 4%, toccando un picco di 56,07 euro, ai massimi dal 2011.
"Il primo trimestre 2025 è il nostro miglior trimestre di sempre ma quello che è più importante è che siamo riusciti a migliorare tutti gli indicatori”, prosegue Orcel.
In particolare, UniCredit termina i primi 3 mesi dell'anno con un utile netto di 2,8 miliardi, in aumento dell'8,3%, mentre i ricavi sono cresciuti del 2,8% (6,5 miliardi), trainati da commissioni in rialzo dell'8,2% (2,3 miliardi) che hanno più che compensato la riduzione del margine di interesse a 3,5 miliardi (-4,8% q/q e -2,9% a/a).
Il rapporto costi/ricavi è pari al 35,4%, in calo di quasi 1 pp (a/a) con costi ancora in diminuzione a parità di perimetro mentre continuiamo a investire e a crescere.
Solida la qualità degli attivi, con una copertura più elevata, un costo del rischio basso pari a 8 punti base, e overlays invariati pari a 1,7 miliardi ad ulteriore protezione in un contesto di incertezza.
Il Cet1 ratio risulta in rialzo di 27 punti base al 16,1% e il capitale in eccesso sostenibile è aumentato a 7,5 miliardi, 8,5-10 miliardi in totale. "Straordinaria", sottolinea il gruppo in una nota, "la generazione organica di capitale pari a 3,1 miliardi, 5,3 miliardi totali".
Quanto al RoTE, aumentato al 22%, è "tra i migliori del settore, con il capitale in eccesso che ha raggiunto 10 miliardi",spiega Orcel.
Dopo i conti, gli analisti di Jefferies confermano la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 61,5 euro sul titolo della banca, definendo "positivi" i numeri ed evidenziando i "solidi trend core" e il "leggero aumento della guidance", mentre l'utile netto “è stato del 17% oltre le attese”.
Consiglio d’acquisto anche per EQUITA, con target price ribadito a 58,5 euro, dopo risultati del primo trimestre "migliori delle attese, soprattutto grazie a trading, commissioni e costi". Sorpresa positiva anche a livello di capitale, aggiungono dalla sim, sottolineando come la guidance 2025 sia stata "rafforzata" e con possibile upside.
Orcel ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Class Cnbc parlando anche delle prospettive dell’Ops su Banco Bpm, affermando che l’istituto sta valutando “le condizioni per andare avanti”.
Se al momento del lancio a novembre l'offerta incorporava un premio tra il 15% e il 20% prima di Anima Holding e da allora questo è salito sostanzialmente, “un 6% lo possiamo ascrivere al fatto che, se facciamo l'operazione, gli azionisti di Bpm avranno il beneficio della seconda tranche del nostro piano di buyback da 3,6 miliardi fatta dopo l'operazione. Ci siamo resi conto che la banca non ha coperture crediti allineate con le nostre e questo aggiunge altri 800 milioni. Infine, c'è stata una distruzione di valore da Anima", spiegava il manager.
"Complessivamente stimiamo che vis-à-vis il premio da cui siamo partiti si attesta tra il 40% e il 50%" e “possiamo ancora aggiungere valore ma a questo si aggiungono le richieste della Golden Power, che stiamo valutando e discutendo con il governo. Non abbiamo fretta di prendere una decisione", conclude Orcel.
Fonte sito web di UniCredit