Occupazione Usa: il rischio dietro l'apparente stabilità del mercato
Nonostante la stabilità apparente del mercato del lavoro americano, i dati storici raccontano un'altra storia: periodi così prolungati senza variazioni significative sono rarissimi. Nello scenario di mercato attuale credere in un'ulteriore discesa della disoccupazione potrebbe rivelarsi un azzardo.

La scorsa settimana, in occasione della riunione di maggio, la Federal Reserve ha mantenuto i tassi d’interesse di riferimento invariati e il presidente Powell ha affermato che la Banca Centrale è “ben posizionata per attendere” e che “il costo dell'attesa è basso”. Alla base della fiducia di Powell nel mercato del lavoro vi è il fatto che il tasso di disoccupazione si mantenga ormai da un anno all’interno di un intervallo piuttosto ristretto.
Tuttavia, l’analisi storica effettuata dall’Economic Team di Payden & Rygel mostra mostra come tale condizione di stabilità prolungata rappresenti un’eccezione: dal 1950, solo nel 3% dei casi il tasso di disoccupazione è rimasto invariato (entro ±0,1 punti percentuali) per un periodo di 24 mesi. Più frequentemente, in un simile arco temporale si sono osservate variazioni significative.
Alla luce dell’attuale contesto caratterizzato da politiche monetarie e commerciali restrittive, secondo Payden & Rygel risulta difficile credere a un ulteriore calo della disoccupazione.
Sebbene si tratti di un esercizio ipotetico, le implicazioni sono rilevanti: "un aumento di appena 0,3 punti percentuali nel tasso di disoccupazione in un periodo di cinque mesi nel 2024 ha portato a un taglio dei tassi da 50 punti base, nonostante l'inflazione al di sopra del target. Pur sperando in scenari statisticamente improbabili, scommettervi sarebbe controintuitivo", conclude l'Economic Team di Payden & Rygel.