Una revisione sorprendente ridisegna i confini dell’Universo conosciuto

Gli scienziati stanno riscrivendo le dimensioni della Grande Muraglia Ercole-Corona Boreale, una delle più colossali strutture cosmiche mai osservate. Un recente riesame basato sull’analisi di lampi di raggi gamma suggerisce che questa titanica formazione, già impressionante a 10 miliardi di anni luce, potrebbe in realtà raggiungere una lunghezza fino a 15 miliardi di anni luce. […] Una revisione sorprendente ridisegna i confini dell’Universo conosciuto

Apr 27, 2025 - 10:10
 0
Una revisione sorprendente ridisegna i confini dell’Universo conosciuto
Gli scienziati stanno riscrivendo le dimensioni della Grande Muraglia Ercole-Corona Boreale, una delle più colossali strutture cosmiche mai osservate. Un recente riesame basato sull’analisi di lampi di raggi gamma suggerisce che questa titanica formazione, già impressionante a 10 miliardi di anni luce, potrebbe in realtà raggiungere una lunghezza fino a 15 miliardi di anni luce. Il nuovo studio, caricato sulla piattaforma di preprint arXiv, apre interrogativi profondi sulla nostra comprensione della struttura dell’Universo, mettendo in discussione principi cardine della cosmologia moderna. Come i lampi gamma hanno rivelato una super-struttura inimmaginabile La Grande Muraglia Ercole-Corona Boreale venne individuata per la prima volta oltre un decennio fa, grazie alla distribuzione anomala dei lampi di raggi gamma. Questi fenomeni straordinariamente luminosi derivano da eventi catastrofici come la nascita di buchi neri o la fusione di stelle di neutroni, e la loro osservazione permette di tracciare la posizione di galassie lontanissime. Nel 2014, gli astronomi István Horváth, Jon Hakkila e Zsolt Bagoly segnalarono per la prima volta l’esistenza di questa immensa concentrazione di galassie. Recentemente, collaborando con un team più ampio, hanno riesaminato 542 lampi gamma con redshift ben documentati, scoprendo che la struttura si estende su una porzione dello spazio molto più vasta di quanto precedentemente calcolato. Il principio cosmologico messo alla prova I dati aggiornati suggeriscono che la Grande Muraglia si estende da un redshift di 0,33 a 2,43, traducendosi in una distanza di circa 15 miliardi di anni luce. In un Universo osservabile che misura circa 93 miliardi di anni luce in larghezza, una struttura simile sfida direttamente il principio cosmologico, secondo il quale l’Universo, su larga scala, dovrebbe essere omogeneo e isotropo. Secondo questa teoria, sostenuta da numerose evidenze come la distribuzione della radiazione cosmica di fondo, nessuna regione dello spazio dovrebbe mostrare irregolarità così estreme. Tuttavia, scoperte precedenti di strutture giganti — come il Quipu (1,3 miliardi di anni luce), la Grande Muraglia Sloan (1,37 miliardi di anni luce) e l’Arco Gigante (3,3 miliardi di anni luce) — avevano già messo in discussione questa visione “liscia” del cosmo. La possibile estensione a 15 miliardi di anni luce della Grande Muraglia Ercole-Corona Boreale rappresenterebbe una anomalia ancora più drammatica, rendendo urgente un ripensamento dei modelli cosmologici attuali. Prossimi passi: alla ricerca delle risposte nascoste tra le galassie Gli scienziati sottolineano che, sebbene i dati sembrino confermare l’esistenza concreta della Grande Muraglia, il significato cosmologico di questa super-struttura rimane ancora oscuro. Le implicazioni potrebbero riguardare nuove dinamiche nell’evoluzione dell’Universo, modifiche ai modelli di inflazione cosmica o la presenza di meccanismi ancora sconosciuti che regolano la formazione delle galassie su scala ultra-massiccia. Il documento, attualmente in fase di revisione, potrà avere un impatto rilevante anche sugli studi futuri condotti da osservatori come il James Webb Space Telescope e progetti come Euclid dell’ESA, che mirano a esplorare la materia oscura e l’energia oscura su scala cosmica. Fonti autorevoli che stanno discutendo la notizia includono NASA, Nature Astronomy, e la rivista Scientific American.

Una revisione sorprendente ridisegna i confini dell’Universo conosciuto