Come versare contributi volontari all’Inps per la pensione

Guida al pagamento dei contributi volontari all'Inps per ottenere il diritto alla pensione: tutte le procedure, le scadenze trimestrali e i vantaggi fiscali di questo strumento

Apr 27, 2025 - 19:36
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Come versare contributi volontari all’Inps per la pensione

Chi desidera migliorare la propria posizione previdenziale o colmare lacune contributive può valutare l’opzione di versare contributi volontari all’Inps. In un contesto in cui l’età pensionabile si è allungata e le certezze lavorative non sono più quelle di un tempo, investire nel proprio futuro previdenziale può rappresentare un’opportunità importante per vivere con maggiore serenità la vecchiaia.

Vediamo quindi cosa sono i contributi volontari, quali requisiti devono possedere i lavoratori dipendenti e autonomi per richiederli e come procedere con il versamento all’Inps.

Cosa sono i contributi volontari

I contributi volontari sono una forma di contribuzione previdenziale che si versa su base facoltativa, in sostituzione di quella obbligatoria. Consentono di aumentare l’importo della pensione oppure di raggiungere il minimo contributivo necessario per maturare il diritto alla prestazione.

L’Inps può autorizzare il versamento dei contributi volontari sia ai lavoratori dipendenti che autonomi che abbiano interrotto o sospeso l’attività lavorativa. La possibilità è estesa anche a chi è iscritto a un regime assicurativo estero (in Paesi Ue e non solo) e a chi percepisce un assegno di invalidità.

In particolare, i versamenti volontari possono essere autorizzati per:

  • periodi di congedo parentale come l’astensione facoltativa per maternità o l’assenza per malattia del bambino tra i 3 e gli 8 anni;
  • sospensione o interruzione dell’attività lavorativa prevista da specifiche disposizioni contrattuali o normative.

Questi periodi danno diritto all’accredito di contributi figurativi, calcolati su una retribuzione convenzionale stabilita per legge. Se si desidera integrare questi periodi, si può richiedere il versamento volontario o il riscatto, per un massimo di tre anni – a differenza della pace contributiva che arriva fino a 5 anni.

Come si versano all’Inps

Versare i contributi volontari non è complicato, ma richiede alcuni passaggi fondamentali.

Il primo è verificare la propria posizione contributiva, per individuare eventuali lacune da colmare. Questa operazione può essere effettuata online, tramite i servizi digitali dell’Inps, oppure recandosi presso una sede territoriale.

Una volta chiarita la propria situazione, il versamento può avvenire attraverso:

  • un avviso di pagamento PagoPa, presso tabaccherie, ricevitorie, bar e altri esercizi convenzionati;
  • pagamento online tramite PagoPa, utilizzando carta di credito o debito, conto corrente o altri strumenti disponibili sulla piattaforma.

I requisiti per i lavoratori dipendenti

I lavoratori dipendenti, compresi i collaboratori domestici, possono richiedere l’autorizzazione ai contributi volontari se si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • 5 anni di contributi versati in qualsiasi periodo;
  • 3 anni di contributi versati nei 5 anni precedenti la domanda;
  • 279 contributi giornalieri (per operai agricoli uomini) o 186 (per donne e giovani sotto i 21 anni);
  • 65 contributi settimanali per i lavoratori stagionali o part-time;
  • 1 anno di contributi nei 5 anni precedenti per integrare settimane scoperte nei rapporti part-time, stagionali o temporanei.

I requisiti per chi ha la partita Iva

I lavoratori autonomi possono versare contributi volontari se soddisfano uno dei seguenti requisiti:

  • 5 anni di contributi versati in qualsiasi periodo;
  • 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti per artigiani e commercianti;
  • 156 settimane di contributi (pari a 468 contributi giornalieri) nei 5 anni precedenti per coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
  • 1 anno di contributi nel quinquennio precedente per gli iscritti alla Gestione Separata (ex collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto, liberi professionisti senza Cassa di categoria, venditori porta a porta).

Quando si effettua il pagamento

Dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’Inps, si può procedere al pagamento dei contributi volontari secondo le scadenze trimestrali stabilite:

  • primo trimestre (gennaio-marzo) – pagamento entro il 30 giugno;
  • secondo trimestre (aprile-giugno) – pagamento entro il 30 settembre;
  • terzo trimestre (luglio-settembre) – pagamento entro il 31 dicembre;
  • quarto trimestre (ottobre-dicembre) – pagamento entro il 31 marzo dell’anno successivo.

I contributi devono essere versati trimestre per trimestre, senza possibilità di pagamento in un’unica soluzione. È importante rispettare rigorosamente le scadenze: devono essere pagati entro il trimestre successivo a quello di riferimento per essere considerati validi ai fini pensionistici.

Quali sono i vantaggi

I contributi volontari offrono anche vantaggi fiscali: gli importi versati sono infatti deducibili dal reddito dichiarato tramite il Modello 730 o il Modello Redditi PF.

Chi versa contributi volontari può beneficiare dell’equivalenza con quelli obbligatori ai fini del calcolo della pensione. Infine, l’importo dei contributi da versare viene determinato in base alla retribuzione imponibile dell’anno precedente la domanda. L’importo non può essere inferiore alla retribuzione minima stabilita annualmente per legge.