Una collezione per la pace: "Ho mixato gli abiti da sposa con le divise dei soldati"
A Margherita D’Osualdo – fondatrice del brand bolognese ’Camionisti Snob’ – piace sperimentare il connubio tra moda e nuove tecnologie,...

A Margherita D’Osualdo – fondatrice del brand bolognese ’Camionisti Snob’ – piace sperimentare il connubio tra moda e nuove tecnologie, intelligenza artificiale compresa. Insieme a Riccardo Mengoli ha creato diverse collezioni ’digitali’.
Come è nata l’idea?
"Volevo giocare un po’ con l’intelligenza artificiale, una curiosità iniziale verso un nuovo strumento. Dietro il mezzo abita però sempre l’umano, che consiste nel portare IA dove vuoi esattamente che vada. Chiederle di fare quel ricamo, di riprodurre quella precisa texture di tessuto. L’intelligenza artificiale è un’esecutrice, ma è priva di idee".
Ha dato vita anche a una collezione fisica, ’Trame di pace’, che unisce gli abiti da sposa vintage alle divise dei soldati
"Noi stilisti siamo da sempre amanti del vintage, e dunque ho voluto che la mia collezione partisse da elementi già esistenti, da destrutturare, e che mettesse al centro il tema della pace, visti i tempi in cui viviamo".
Da dove è partita?
"Dalle divise storiche di soldati della Seconda guerra mondiale, perché mi sono sembrate perfette per rappresentare ciò che stiamo vivendo oggi, e soprattutto un monito".
E gli abiti da sposa?
"Ho recuperato un immaginario che io amo, quello degli anni ’50-’60. L’estetica di Audrey Hepburn. Inoltre, desideravo risemantizzare l’abito da sposa. A questo universo femminile ho voluto unire quello delle divise militari. Ma la collezione non cuce insieme solo abiti nuziali e militari: va oltre. Ho costruito vestiti servendomi di tende e altri materiali, con l’aiuto della prototipista Marcella Monti".
Il risultato?
"L’esito è qualcosa di punk, un po’ come me, in fondo, e come il mio brand ’Camionisti Snob’, fondato insieme al visual Riccardo Mengoli. La collezione si compone di 15 abiti, e al Museo Memoriale della Libertà di Bologna è piaciuta la mia idea, tanto che ci ha ospitato per il servizio fotografico, realizzato da Rocchina Del Priore. Il 3 giugno si terrà una sfilata al Centergross di Bologna".
L’alta moda è oggi in crisi. Cosa ne pensa?
"La moda è in crisi per colpa delle catene di grande distribuzione, che hanno appiattito lo stile, ma si salverà. Finché c’è l’uomo, c’è la moda. Inoltre, stiamo andando nella direzione della sostenibilità, e ci stiamo rendendo conto che non è possibile produrre e avere così tanti abiti".
Trionferà il minimalismo?
"A mio parere sì".
La moda ha un valore politico?
"La moda permette di essere se stessi. C’è qualcosa di più politico che portare la propria essenza nel mondo? Io non credo".
Mirko Di Meo