25 aprile e la morte del Papa: una concomitanza che genera ipocrisia

di Pietro Francesco Maria de Sarlo La concomitanza della morte di Papa Francesco e del 25 aprile ha prodotto una apoteosi di ipocrita retorica. Iniziamo dal discorso a Genova del Presidente Mattarella: “Non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori”. Aiuterebbe rispettare la volontà popolare anche quando non coincide con la […] L'articolo 25 aprile e la morte del Papa: una concomitanza che genera ipocrisia proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 28, 2025 - 14:27
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25 aprile e la morte del Papa: una concomitanza che genera ipocrisia

di Pietro Francesco Maria de Sarlo

La concomitanza della morte di Papa Francesco e del 25 aprile ha prodotto una apoteosi di ipocrita retorica. Iniziamo dal discorso a Genova del Presidente Mattarella: “Non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori”. Aiuterebbe rispettare la volontà popolare anche quando non coincide con la propria, o con quella delle burocrazie europee.

Buona la dichiarazione di Meloni: “La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”. Peccato che al congresso di Azione, quando Carlo Calenda tuonava “il M5S è da cancellare”, ridesse insieme alla combriccola del suo governo con Crosetto che invitava a fare la ola e con i ‘democratici antifascisti’ Monti, Gentiloni e Picierno in prima fila in preda a giovanile entusiasmo.

Peccato anche che nessuno tra gli strenui difensori dell’antifascismo da salotto a La7 e dintorni, il presidente Mattarella ed Elly Schlein, abbia mai indicato tra i pericoli per la libertà l’iniziativa legislativa di Calenda ‘Scudo democratico’ che, con il pretesto delle ingerenze straniere, intende annullare la libertà di stampa, di critica nei confronti della Ue e di chi dissente dal pensiero dominante.

Poco rispetto delle regole democratiche, as usual, dalla Commissione Europea che continua con le forzature sul Rearm Europe dopo che la commissione Jure ha bocciato il ricorso alla procedura di urgenza. Forzatura condivisa dal Pd nella commissione Itre dove i dem Zingaretti, Annunziata e Gori approvano. Picierno gongola. Tra gli ipocriti brilla Schlein che al governo dice: “Non merita l’ipocrisia di chi non ha mai dato ascolto ai suoi appelli e oggi cerca di seppellire il suo potente messaggio su migranti e poveri”. Si dimentica che, in punto di morte, il Papa ha detto: “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo!”.

Della nera ipocrisia sull’Ucraina, sul riarmo e su Gaza del governo non mi sorprendo. A dire il vero non mi sorprende neanche l’anima nera di parte importante del Pd. Parlo di Picierno, che cicaleccia con l’organizzazione Israel Defense and Security Forum (Idsf), ex militari dell’estrema destra israeliana, e parlo anche dei mammasantissima di ‘Sinistra per Israele’. Piero Fassino definisce ‘fatalità’ le decine di migliaia di vittime civili e di bambini a Gaza. La gran parte di questi si dichiara cattolica. Forse erano impegnati a seguire la ‘catechesi à la carte’ di suor Paola e Augias e si sono persi il Bergoglio che su Gaza ha detto: “Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali di genocidio”. Ma su Gaza nessuno ne esce bene. Non Mattarella che nel comunicato per la fine del Ramadan parla di ‘violenze inaccettabili in Medio Oriente’ senza riuscire a citare né Gaza né Israele. Non l’intera Ue e l’Occidente complice e bugiardo.

E tanta ipocrisia c’è anche nei media. Chi lo sa se tutti quelli delle liste dei putiniani, della pace giusta, della retorica invaso e invasore e anche il Presidente Mattarella, con i suoi infelici paragoni storici, ricorderanno le parole di Papa Bergoglio sulla Nato: “Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro”; e sulla favola che spacciano continuamente di Cappuccetto Rosso con i buoni, noi, tutti da una parte e i cattivi, loro, tutti dall’altra?

Non è mancato negli ultimi giorni del suo pontificato un richiamo alle responsabilità della stampa e dei media: “Se noi prendiamo i mezzi di comunicazione di oggi manca pulizia, manca onestà, manca completezza. La disinformazione è all’ordine del giorno: si dice una cosa ma se ne nascondono tante altre.” Sarà per atto di contrizione o per pura ipocrisia che a Enrico Mentana spuntasse una lacrimuccia nel dare la notizia della morte di Francesco?

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