Torino, i fidanzati uccisi dal vicino e quell’allarme dato, al 118, poche ore prima dell’omicidio

Quattro ore prima del delitto Andrea Longo chiamò chiedendo un'ambulanza: «Sto male, non riesco a respirare». Quando i sanitari entrarono a casa il coltello da sub era in bella vista sul divano L'articolo Torino, i fidanzati uccisi dal vicino e quell’allarme dato, al 118, poche ore prima dell’omicidio proviene da Open.

Apr 27, 2025 - 07:19
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Torino, i fidanzati uccisi dal vicino e quell’allarme dato, al 118, poche ore prima dell’omicidio

chiara spatola simone sorrentino andrea longo

Andrea Longo, 34 anni, ha ucciso i vicini di casa Chiara Spatola, 29 anni, e il compagno di lei, Simone Sorrentino, 25 anni. Con un coltello da sub, per poi togliersi la vita. Longo era ossessionato da Chiara, un’attenzione mai corrisposta. Aveva perseguitato la ragazza, aveva esplicitamente invitato lei a lasciare il compagno. I due si sarebbero presto trasferiti. Avrebbero lasciato quella casa a Volvera, comune alle porte di Torino. E lui, Longo, non l’avrebbe più rivista. Così giovedì sera, intorno alle 20, ha agito, uccidendo la coppia e togliendosi poi la vita. I parenti e gli amici di Chiara e Simone si chiedono se tutto questo poteva esser evitato. Perché, secondo quanto ricostruito da il Messaggero, quattro ore prima del delitto il killer aveva chiamato l’ambulanza. «Sto male», aveva detto al telefono ai sanitari. Cosa è successo?

La chiamata al 118

Quattro ore prima di agire Longo aveva chiamato il 118 dicendo di non sentirsi bene. «Non riesco a respirare». Un’ambulanza intervenne sul posto. Tanto che Chiara, vedendo la scena, scrisse un sms alla mamma. «Speriamo che finalmente se lo portino via». Ma così non è stato. E quando i sanitari intervennero a casa il grosso coltello da sub, sottolinea il quotidiano, era in bella vista sul divano di casa. Mentre lui era in uno stato di forte ansia. Dopo averlo aiutato a calmarsi, dato che la situazione sembrava rientrata nella normalità, l’ambulanza è andata via. «Mi continuo a domandare perché non abbiano fatto qualcosa – ripete al quotidiano Teresa Demartino, la mamma di Chiara – Se stava davvero così male perché non se lo sono portato via. Ci chiediamo se non sarebbe stato possibile capire che quella persona aveva grossi problemi. Che era pericoloso. Ci hanno detto che quando è arrivata l’ambulanza giovedì pomeriggio aveva già il coltello appoggiato sul divano, nel fodero…». L’inchiesta della procura di Torino punterà a chiarire anche questo aspetto. Longo poteva esser fermato? L’uomo, autotrasportatore, soffriva di problemi psichici, ma non era seguito dai servizi sociali. Chiara e Simone avrebbero lasciato quella casa il 20 maggio. Nella loro nuova abitazione, comprata, era già tutto quasi pronto. Quel giorno erano appena rientrati dopo aver scelto alcune mattonelle per il nuovo nido. Ad aspettarli vicino al portone, c’era lui, Longo, per non farli andare più via. Mai più.

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