Terme a Castellammare di Stabia, un tesoro inestimabile appartenente al passato
In passato, queste terme hanno rappresentato un punto di riferimento nel mondo del benessere grazie alle proprietà delle loro acque: questa è la loro storia.

Perché non unire la bellezza del Golfo di Napoli con un’esperienza di benessere in una delle sue località storiche più belle? È sicuramente quello che hanno pensato i tanti visitatori che son passati da Castellammare di Stabia fino al 2015, anno in cui chiusero definitivamente le Antiche e Nuove Terme.
Costruite nel lontano 1836, le terme di Castellammare di Stabia sono state un fondamentale punto di riferimento culturale per l’intera regione e una meta molto ambita grazie alla loro varietà di acque minerali capaci di trattare un’ampia gamma di patologie e disturbi.
La storia delle terme a Castellammare di Stabia
Considerate tra le terme più belle della Campania fino alla loro chiusura, quelle di Castellammare di Stabia furono scoperte grazie alle analisi scientifiche volute dal re Ferdinando I di Borbone nel 1787. Fino a quel momento, infatti, le acque termali venivano utilizzate liberamente dalla popolazione che le trasportava in recipienti detti mummare, capaci di mantenerne inalterata la temperatura per diverse ore.
I risultati delle analisi eseguite da due dei più famosi medici dell’epoca, Domenico Cotugno e Giuseppe Vairo, furono estremamente positivi: i due scienziati attestarono la superiorità dell’acetosella di Stabia alle famose acque di spa in Belgio. Negli anni successivi furono svolte altre ricerche nel resto delle fonti stabiesi e, nel 1905, furono costruiti i primi stabilimenti che prenderanno il nome di Antiche Terme Stabiane.
Le Antiche e Nuove Terme a Castellammare di Stabia
Le terme di Castellammare di Stabia vantavano ben 28 distinte fonti minerali, divise in Antiche Terme e Nuove Terme, fregiandosi di una varietà idrica senza paragoni. Questa comprendeva numerose tipologie di acque solforose, bicarbonato-calciche e medio minerali, in grado di garantire allo stabilimento una pluralità di risorse utili da reinvestire nei diversi trattamenti clinici ed estetici offerti.
Le acque si distinguevano per proprietà chimico-fisiche e organolettiche uniche e dovevano essere scelte con cura in base alla problematica da affrontare. La loro assunzione costante nel tempo, come cura idropinica, apporterebbe numerosi e significativi benefici terapeutici, trovando applicazione in diverse patologie. Ecco perché, prima della loro chiusura definitiva e in orari e giorni ben precisi, alla popolazione locale era permesso entrare nello stabilimento e rifornirsi delle acque termali.
Lo stabilimento più moderno, quello che al tempo veniva considerato tra i più belli da visitare in Italia, fu costruito e aperto sulla collina del Solaro nel 1964 dove, dieci anni dopo, venne inaugurato anche l’Hotel delle Terme. Chiamata Nuove Terme di Stabia, la struttura si sviluppava su tre piani e comprendeva un centro benessere con vasche idromassaggio e saune termali, un reparto otorino con inalatori aerosol di acqua solfurea, un centro termale e cure idropiniche, aree ginecologiche, pneumologiche e per fanghi e massaggi e un centro di fisiokinesiterapia.
Seppur si sia parlato molto di progetti volti a valorizzarne il patrimonio termale o a ristrutturare l’edificio per poter essere utilizzato come possibile ospedale, attualmente le terme sono ancora in stato di abbandono e non si hanno notizie certe sul loro futuro.