Iva Zanicchi: “Con ‘Dolce far niente’ torno alla musica vera”

A 85 anni Iva Zanicchi non si ferma e il 2 maggio pubblica "Dolce far niente", tra melodia italiana e sonorità Afro-House L'articolo Iva Zanicchi: “Con ‘Dolce far niente’ torno alla musica vera” proviene da imusicfun.

Apr 24, 2025 - 10:23
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Iva Zanicchi: “Con ‘Dolce far niente’ torno alla musica vera”

A 85 anni Iva Zanicchi non ha nessuna intenzione di fermarsi e il 2 maggio pubblica Dolce far niente, un brano che unisce melodia italiana e sonorità Afro-House firmate dai producer A-Clark & VINNY.

«È un connubio tra tradizione e modernità. Io sono melodica, loro contemporanei. E questo sound afro-beat mi ha conquistata subito», racconta al Corriere della Sera con la sua solita schiettezza.

Nel brano, Iva canta la nostalgia e la bellezza delle piccole cose: «Mi rispecchio molto nel testo. Parla dei ricordi dolci, di una vita piena, anche solo del giorno prima. È una canzone piena di speranza, amore, riflessione. Da dolce vita felliniana».

Ma non pensate che sia un inno alla pensione. «Guai! Quello è un far niente pericoloso. Finché si può, bisogna amare, fare progetti, vivere». Eppure, la pigra dentro c’è: «Riesco a guardare una foglia per ore, in attesa che cada. Però poi, per il senso di colpa che mi ha lasciato mia madre, finisco per fare il doppio di chi pigro non è».

Tra i ricordi che affiorano, c’è inevitabilmente quello di Fausto, il suo compagno di una vita: «Lo chiamavo Pippi. Mi manca tantissimo. Ridevamo sempre, ed è questo che rende felice un’unione: non ci si deve annoiare mai».

Non mancano i momenti amari. Come Sanremo 2009: «Benigni fece un intervento prima della mia esibizione e bersagliò la mia canzone. Ci rimasi malissimo, anche se poi ci siamo chiariti. È una persona squisita, ma lì mi ferì». Più tenero invece il ricordo del Sanremo del trionfo, quello con Zingara: «Con Bobby Solo c’era entusiasmo, vittoria nell’aria. Un successo che canto ancora oggi… purtroppo. Ovunque vada, mi dicono: “Dai, canta Zingara!”. È un tormento».

In oltre sessant’anni di carriera, Zanicchi ha fatto tutto, a volte anche troppo. «Ho alternato generi raffinati a brani leggeri, persino per bambini. Dovevo essere più coerente, ma me ne sono fregata. E la gente, chissà perché, mi ama lo stesso».

Un passaggio che non rivendica? La politica. «Un errore. In Italia non la perdonano a nessuno. E non l’hanno perdonata nemmeno a me. Ma alla fine sono riuscita a farla dimenticare». Anche Berlusconi le aveva sconsigliato la candidatura: «Mi disse: “Hai tutto, amore del pubblico, soldi, successo… perché ti vuoi rovinare?”». Ma Iva è testarda: «Andai a rompergli le scatole. E mi autofinanziai: girai i mercati, spesi 15 mila euro, tornavo a casa con le borse piene di verdura. Altro che due milioni…».

Oggi la Zanicchi è spesso in tv nei talent, ma senza il piglio da giudice severo: «Sono una pessima giurata. Do 10 a tutti, che voto vuoi dare a un bambino o a un vecchio se non 10?».

E alla fine, come tutti i grandi personaggi, si racconta senza filtri: «Non sono una santa, sono una peccatrice. Ho tradito, e detesto questa parola. Ma succede. Mi sono sposata vergine a 27 anni, dovevo pure recuperare, no?».

Tra ironia e profondità, Iva Zanicchi continua a essere l’Aquila di Ligonchio: fiera, libera, instancabile e con Dolce far niente ci ricorda che nella musica, come nella vita, si può sempre volare un po’ più in alto.

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