Startup: ecco chi le finanzia e come avere accesso ai fondi

Accedere ai finanziamenti è una delle sfide più critiche per una startup. Ecco le opportunità disponibili nel 2025: bandi a fondo perduto, incentivi pubblici, venture capital e crowdfunding. Un vademecum per orientarsi nella giungla della finanza innovativa L'articolo Startup: ecco chi le finanzia e come avere accesso ai fondi proviene da Economyup.

Mag 13, 2025 - 13:54
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Accedere ai finanziamenti è una delle sfide più critiche per una startup. Ecco le opportunità disponibili nel 2025: bandi a fondo perduto, incentivi pubblici, venture capital e crowdfunding. Un vademecum per orientarsi nella giungla della finanza innovativa

Pubblicato il 13 mag 2025



Finanziamenti startup
Finanziamenti startup

Per una startup, il primo passo verso l’ottenimento di fondi è mostrare di essere portatrice di innovazione. Un’innovazione che non è solo tecnologica: è anche di processo, modello di business e cultura organizzativa. Gli investitori e i bandi pubblici premiano le realtà capaci di introdurre soluzioni nuove e scalabili. Essere innovativi significa quindi avere un progetto chiaro, con obiettivi di crescita sostenibile e impatto sociale o industriale misurabile. Il passo successivo è, appunto, reperire i fondi per far crescere il proprio progetto. Ma come?


Come ottenere finanziamenti per una startup

I canali principali per ottenere finanziamenti si dividono tra finanza classica e finanza alternativa.

La finanza classica comprende strumenti tradizionali come prestiti bancari, fidi e leasing. Sono generalmente accessibili a startup che hanno già uno storico finanziario o garanzie solide, ma spesso risultano poco adatti alle giovani imprese in fase seed o pre-revenue, poiché le banche tendono a privilegiare soggetti con flussi di cassa prevedibili.

La finanza alternativa offre un ventaglio più ampio e flessibile di soluzioni:

  • Bandi pubblici: promossi da enti locali, nazionali o europei, forniscono contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati per startup che operano in settori strategici come il digitale, la sostenibilità o l’imprenditoria giovanile. Spesso richiedono la presentazione di progetti dettagliati e il rispetto di specifici criteri di ammissibilità.
  • Venture Capital (VC): i fondi VC investono capitali privati in startup ad alto potenziale di crescita, in cambio di quote societarie. Oltre al denaro, offrono anche mentoring, network e visibilità. Sono particolarmente indicati per le startup che mirano a una rapida espansione e operano in mercati scalabili.
  • Crowdfunding: tramite piattaforme online come Mamacrowd o Opstart, le startup possono raccogliere fondi da una “folla” di investitori, in cambio di equity (crowdinvesting) o di ricompense (reward-based). È uno strumento utile anche per validare l’interesse del mercato verso il prodotto o servizio offerto.
  • Investitori privati (business angel): sono imprenditori o manager che investono personalmente nelle startup, spesso nelle fasi iniziali. Oltre al capitale, apportano competenze, contatti e credibilità. Possono essere parte di network strutturati come Italian Angels for Growth (IAG), o operare individualmente.