S&P 500 cancella le perdite dalla crisi tariffaria, ecco i motivi del rally

Wall Street torna a correre: l’S&P 500 cancella le perdite da tariffe e punta al nono giorno consecutivo di rialzi, il miglior risultato dal 2004. A sostenere il rally sono i dati solidi sul mercato del lavoro e i primi segnali di apertura nei negoziati Usa-Cina. Secondo gli analisti, la Fed sarà paziente nella riunione della prossima settimana.

Mag 2, 2025 - 16:42
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S&P 500 cancella le perdite dalla crisi tariffaria, ecco i motivi del rally

I mercati azionari americani hanno aperto in deciso rialzo oggi, spinti dai dati solidi sul mercato del lavoro e da una crescente fiducia nel superamento delle tensioni commerciali. L’S&P 500 sale di oltre l'1% nelle prime battute, tornando sopra i livelli precedenti all’annuncio delle tariffe da parte di Donald Trump all’inizio di aprile.

Anche il Nasdaq 100 e il Dow Jones avanzano dell’1%, proseguendo un trend positivo che, se confermato in chiusura, porterebbe l’S&P 500 a registrare nove giorni consecutivi di rialzi, il miglior filotto dal 2004.

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Segnali positivi sono arrivati dalla Cina, che ha iniziato a esentare alcuni prodotti statunitensi dai dazi, coprendo circa 40 miliardi di dollari di importazioni e aprendo la possibilità di una ripresa dei negoziati commerciali tra Washington e Pechino.

A rassicurare gli investitori sono arrivati nuovi dati sul mercato del lavoro americano: ad aprile sono stati creati 177.000 nuovi posti (non farm payrolls), contro i 138.000 attesi dal consensus, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,2%. Il report indica una buona resilienza dell’economia nonostante le pressioni derivanti dalla guerra commerciale.

Come osserva Dave Mazza, ceo di Roundhill Financial, la solidità del mercato del lavoro rende meno urgente un taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, ma allo stesso tempo allontana i timori di una recessione imminente. "I mercati hanno scambiato il caos per chiarezza: anche con qualche dolore, un accordo commerciale è preferibile all'incertezza", sottolinea Mazza.

"Nel breve termine, questi dati positivi sul mercato del lavoro offrono alla Fed margini per essere paziente. Tuttavia, alla luce del deterioramento delle prospettive future, i dati odierni appaiono in qualche modo retrospettivi e permangono i rischi di un indebolimento dell'economia che potrebbe indurre la Banca Centrale a riprendere il ciclo di allentamento monetario nel corso dell'anno” commenta Lindsay Rosner, head of multi sector fixed income investing di Goldman Sachs AM.

Secondo Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, "crediamo che l’effetto dei dazi non sia ancora presente e quindi ci aspettiamo una Fed molto cauta nella prossima riunione del Fomc. Riteniamo altamente probabile che il presidente Powell possa mantenere i tassi di interesse sui livelli attuali nella riunione della prossima settimana (7 maggio). I mercati hanno reagito con un discreto rialzo sia dell’azionario Usa che del dollaro".

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Nonostante il recente rally, le valutazioni del mercato azionario americano restano relativamente attraenti secondo il "Buffett Indicator", che misura il rapporto tra il valore totale del mercato e il Pil degli Stati Uniti. L'indice si trova ai livelli più bassi da settembre, rafforzando l’idea che ci sia ancora spazio per ulteriori guadagni.

Gli investitori, fiduciosi in una svolta più amichevole da parte dell’amministrazione Trump, continuano a sostenere il mercato, anche se secondo gli strategist di HSBC si potrebbe assistere nei prossimi mesi a una rotazione dei portafogli dall’azionario americano verso l’Europa, dove le tensioni commerciali sembrano più contenute.

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