Sicurezza sul lavoro, aumentano gli incidenti mortali: l’IA diventa una rivoluzione necessaria

“Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”: è questo il tema della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che si celebra il 28 aprile. Secondo i dati presentati, nel 2024 sono arrivate all’Inail 589.571 denunce di infortunio con un aumento dello […] L'articolo Sicurezza sul lavoro, aumentano gli incidenti mortali: l’IA diventa una rivoluzione necessaria proviene da Economy Magazine.

Apr 28, 2025 - 15:34
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Sicurezza sul lavoro, aumentano gli incidenti mortali: l’IA diventa una rivoluzione necessaria

“Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”: è questo il tema della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che si celebra il 28 aprile. Secondo i dati presentati, nel 2024 sono arrivate all’Inail 589.571 denunce di infortunio con un aumento dello 0,7% sul 2023 e tra queste 1.090 hanno riguardato casi mortali con una crescita del 4,7% sull’anno precedente. “Una riflessione, quella della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro, che – spiega nel suo intervento il presidente mazionale Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), Antonio Di Bella – riteniamo necessaria e strettamente legata alle mutazioni che stanno caratterizzando il sistema globale del lavoro e il suo mercato, cambiando drasticamente le vite e le professionalità dei lavoratori, istruendoli a nuove mansioni, rinnovandone abitudini e capacità. Assistiamo giorno dopo giorno all’attuazione di un passaggio storico, del quale certamente abbiamo iniziato a percepire la dirompenza durante gli anni della pandemia da Covid-19, che hanno inserito massivamente la modalità del telelavoro nella vita professionale di molti e che hanno manifestato, sin da subito, potenzialità e limiti dettati da fattori di diversa natura: economica, sociale, geografica e anagrafica. Ma sicuramente la partita, già complessa, sta diventando di una portata ben più ampia. Parliamo di una transizione che oggi ci mostra chiaramente una rottura culturale che modifica imperativamente l’approccio che le generazioni contemporanee e future dovranno adottare nell’affrontare ogni fase preliminare all’entrata nei sistemi lavorativi di qualsivoglia natura”.

“Ogni transizione storica – prosegue Di Bella – è caratterizzata da enormi potenzialità accompagnate da grandi rischi e, nel valutare la digitalizzazione del sistema lavoro attuale, non mi sento di azzardare il paragone con il passaggio dall’era della società agricola a quella industriale. Cambia il lavoro, cambia la competenza e cambia la valutazione dei rischi relativi a salute e sicurezza; è inevitabile ma ancora di difficile valutazione. L’Intelligenza Artificiale si inserisce giorno dopo giorno in ogni ambito occupazionale. Sicuramente percepiamo la dirompenza di questi nuovi strumenti principalmente per quanto riguarda il mondo della comunicazione ma, in realtà, la più parte delle aziende hanno già inaugurato, o si stanno preparando, l’inserimento di tecnologie di intelligenza artificiale all’interno delle differenti filiere produttive, facendo spazio all’automatizzazione di vari processi diretti sino ad ora da professionisti specializzati. È certezza che l’avvento dell’Intelligenza Artificiale possa determinare un forte impatto anche nell’ambito della prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro. Siamo sicuri che il corretto utilizzo di tecnologie avanzate possa favorire nelle aziende il monitoraggio sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, nonché evolverne l’efficacia; oltrepassare il supporto alla gestione ordinaria delle attività per essere applicata nella rilevazione tempestiva di situazioni di rischio sino ad arrivare alla delocalizzazione dei lavoratori coinvolti in mansioni ad alto rischio mettendoli al comando di macchinari capaci di svolgere tali mansioni al loro posto.

“L’altra faccia della medaglia – conclude Di Bella – è rappresentata dalla valutazione di rischi e potenzialità legati all’interazione uomo-macchina, aprendo sicuramente scenari sempre più caratterizzati dallo studio dell’impatto psico-sociale che queste nuove reciprocità potranno generare, ma non solo. L’obiettivo, lo ribadiamo, è la preparazione al cambiamento. La conoscenza della materia deve essere accessibile non soltanto ai decisori delle sorti del mercato ma a tutte le figure che continueranno ad intrattenere rapporti diretti con i lavoratori: datori di lavoro, RLS, RSPP, medici competenti. Ad essere preparati, e già con l’aggravante e la colpa del ritardo, dobbiamo essere noi Associazioni insieme ad ogni realtà che si spende per la tutela del lavoratore. Con questo impegno, con queste richieste di ascolto e coinvolgimento l’Anmil tiene a ringraziare l’Organizzazione Internazionale del Lavoro per aver dato ampio spazio e risonanza a questa tematica sulla quale si giocano le sorti della nostra intera società”.

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