Shopping online su Temu e Shein: per ora niente aumento delle tasse
Rinviate le novità fiscali per acquisti online di basso valore, sospendendo per ora l’aumento delle tasse sullo shopping da siti come Temu e Shein.

Il Consiglio dell’Unione Europea che riunisce i ministri delle Finanze degli Stati membri ha deciso di rinviare la discussione sulle nuove regole fiscali per gli acquisti online di basso valore, con particolare riferimento ai pacchi spediti da piattaforme come Temu e Shein.
Questa decisione allenta temporaneamente la pressione su questi operatori e sui consumatori europei, molto affezionati allo shopping online e alle piattaforme di e-commerce cinesi.
Aumento tasse sullo shopping online cinese
La Commissione Europea ha proposto l’introduzione di nuove regole volte a tassare in modo più stringente gli acquisti di beni con valore inferiore a 150 euro importati da Paesi extra-UE. L’obiettivo sarebbe quello di superare l’esenzione IVA attualmente vigente per questa fascia di prodotti, introducendo un regime fiscale uniforme che garantisse parità di trattamento tra prodotti europei e importati.
In particolare, si prevede l’abolizione della soglia di esenzione che attualmente permette l’ingresso di pacchi a basso valore senza applicazione di IVA, una norma introdotta nel 2015. La nuova regolamentazione avrebbe imposto a tutte le merci vendute online di pagare l’IVA, indipendentemente dal loro valore.
Consumatori europei per ora salvi
Temu e Shein, piattaforme cinesi molto popolari, sarebbero tra le più interessate dal provvedimento, che prevede un aumento dell’imposizione fiscale su questi pacchi. La proposta della Commissione europea mira infatti a contrastare la concorrenza delle merci a basso costo e favorire le vendite dei prodotti europei.
Al momento è stato però deciso un rinvio della discussione sulla questione, dovuto a valutazioni sull’impatto economico e sociale delle misure proposte, nonché da richieste di maggiore chiarezza sulle modalità di applicazione e sugli effetti per consumatori e operatori. L’attuale sospensione evita un aumento immediato dei costi per chi acquista prodotti a basso prezzo da piattaforme cinesi, ma lascia aperti interrogativi sulla sostenibilità del modello di vendita online e sulle politiche di tutela del mercato interno.
Le imprese europee, in particolare quelle del settore retail, monitorano con attenzione l’evolversi della situazione, temendo una concorrenza che, senza regole fiscali più stringenti, potrebbe penalizzare la produzione locale. L’Ecofin ha annunciato che la discussione sulle misure fiscali sarà ripresa in futuro, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra la necessità di regolamentare il commercio elettronico globale e quella di tutelare consumatori e imprese europee.