Se il Private Equity sposa Pmi e AI

Si chiama Artificial Intelligence Pe Fund il fondo lanciato a fine 2024 da Quadrivio con un partner d’eccezione, Microsoft. Investirà nelle Pmi attive nel B2b per sviluppare soluzioni legate all’intelligenza artificiale L'articolo Se il Private Equity sposa Pmi e AI proviene da Economy Magazine.

Mag 13, 2025 - 08:44
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Se il Private Equity sposa Pmi e AI

Un fondo di Private Equity che investe in Pmi attive nel segmento B2B, con l’obiettivo di accrescerne valore e competitività, accelerando processi e sviluppando soluzioni legate al mondo dell’intelligenza artificiale. Si chiama Artificial Intelligence Pe Fund, lo ha lanciato a fine 2024 Quadrivio con un partner d’eccezione, Microsoft, leader mondiale nel campo dell’AI anche grazie all’accordo raggiunto nel 2023 con OpenAi, società proprietaria di Chat Gpt. «Microsoft metterà la sua esperienza al servizio del Gruppo, affiancando Quadrivio e le società acquisite nel processo di transizione tecnologica e culturale» dice Fabio Boschi, Managing Partner del fondo in questa intervista a Economy.

Quale l’importanza strategica dell’investimento in AI?

Riteniamo che il mercato delle Pmi, specialmente nel mondo dei prodotti e servizi, sarà caratterizzato da un’ottimizzazione operativa delle proprie attività. L’AI sarà uno degli elementi che la ridefinirà, una leva per creare ulteriore valore. Creerà una serie di opportunità ancora più rilevanti in coloro che trasferiscono queste tecnologie: il mondo dell’Information Technology, dei System Integrator, degli independent software vendors. Coloro che trasferiranno questa tecnologia fondante a aziende produttrici di qualsiasi entità, che siano queste verticali legate alla manifattura, verticali legate alla sanità, verticali legate ai servizi professionali. L’intelligenza artificiale può evolvere tutti questi sistemi in nuove evolute piattaforme di servizio industriale.

In che modo?

Mentre fino ad oggi anche le aziende industriali avevano come obiettivo principale quello di produrre oggetti, ci sarà sempre più un investimento dell’imprenditoria nel costruire e gestire piattaforme per produrli al meglio. Nei prossimi 5 anni assisteremo a un’evoluzione dei modelli di business che includeranno a svariati livelli elementi di intelligenza artificiale. Lo scope del fondo è investire in aziende che supporteranno questa evoluzione, e in quelle realtà o aziende nella cui crescita l’intelligenza artificiale ha un ruolo determinante: i mondi della robotica, dell’automation, del fintech.

Quindi da un lato le aziende coinvolte nella catena di trasferimento dell’AI e dall’altro le aziende che hanno un maggior potenziale di crescita grazie a questa tecnologia?

Proprio così. L’obiettivo è rappresentare nel mercato dei fondi di private equity un punto di riferimento per questa realtà di cui abbiamo definito i contorni, perché ad oggi spesso alcune di queste iniziative sono legate a realtà più generaliste. Abbiamo l’ambizione e la determinazione di creare una verticale dedicata a questi mondi. in modo tale che anche grazie ai nostri partner, primo tra tutti Microsoft, possiamo individuare e supportare queste aziende e nel percorso di crescita. L’integrazione di elementi dei AI può portare a un incremento dell’efficienza operativa del 15% e dei margini fino al 20%: è un’opportunità unica.

Il cambiamento coinvolge anche la forza lavoro necessaria alla gestione di queste realtà?

Le risorse umane di qui a cinque anni saranno sempre più AI driven. Questa evoluzione, questo scambio intergenerazionale – tra cultura e know how da una parte, ed innovazione tecnologica dall’altra – è un percorso che si deve necessariamente avviare. L’incontro deve arrivare il prima possibile, in modo tale da creare e costruire, come dicevamo, nuove evolute piattaforme di servizio industriale, che siano più intelligenti, più efficaci, più scalabili.

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