Scatto Stellantis su ottimismo sui dazi, voci su Filosa favorito come Ceo

Stati Uniti e Cina hanno concordato la sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci, sostenendo così la Borsa di Milano, mentre la casa automobilistica potrebbe essere vicina alla decisione sul suo manager di punta.

Mag 12, 2025 - 11:28
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Scatto Stellantis su ottimismo sui dazi, voci su Filosa favorito come Ceo

Accordo Stati Uniti e Cina su una riduzione sostanziale dei dazi sui rispettivi prodotti per 90 giorni e i mercati iniziano la settimana in spolvero.

Gli USA si impegnano ad abbassare l'aliquota statunitense complessiva del 145% sulla maggior parte delle importazioni cinesi al 30%, cifra che comprende anche la tassa legata al fentanyl, entro il 14 maggio, mentre i dazi cinesi del 125% sui prodotti statunitensi scenderanno al 10%.

Con il FTSE MIB in crescita di oltre l’1%, Stellantis è tra i titoli migliori del principale indice di Milano, arrivando a guadagnare il 7% nella prima ora di contrattazioni, toccando così un massimo di 9,399 euro.

Sarebbe quello di Antonio Filosa il nome favorito alla corsa per il nuovo di nuovo ad di Stellantis, almeno secondo quanto riferito in questi giorni da fonti di Bloomberg. La decisione, però, ancora non sarebbe stata presa secondo il media statunitense in quanto la situazione rimane incerta e il consiglio di amministrazione starebbe valutando anche un altro profilo.

Oltre ai candidati interni, il cda ha preso in considerazione candidati esterni, tra cui José Muñoz, nominato Ceo da Hyundai Motor a partire dal 1° gennaio, e Mike Manley, Ceo di AutoNation e alla guida di Fiat Chrysler dal 2018 fino alla fusione con il gruppo francese PSA tre anni dopo, sempre secondo fonti di Bloomberg. Un portavoce di Muñoz ha rifiutato di commentare, mentre un rappresentante di Manley non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Dal gruppo italo-francese è intervenuto il portavoce, ribadendo che la ricerca è ancora in corso e i tempi restano invariati: entro il primo di settembre.

Originario di Napoli, Filosa è entrato in Fiat nel 1999, diventando parte del top management di Fiat Chrysler nel 2018 e di quello di Stellantis fin dalla sua formazione, nel 2021. Attualmente ricopre la carica di Chief Operation Officer per le operazioni in Nord America, ruolo ottenuto lo scorso ottobre a seguito di un ampio riassetto deciso da Carlos Tavares nei suoi ultimi giorni come Ceo.

Pupillo del defunto Ceo di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, Filosa ha visitato gli stabilimenti statunitensi e incontrato i concessionari per ricucire i rapporti deteriorati sotto Tavares.

Dalla sua Filosa può presentare i risultati conseguiti negli USA (primo mercato di Stellantis) dove è riuscito a ottenere una riduzione significativa delle scorte presso le reti di distribuzione americane e i rapporti con i concessionari sono migliorati. Inoltre, la responsabilità globale della Qualità che Elkann gli ha affidato è già un primo riconoscimento importante visto che è considerata "il fulcro della promessa dell'azienda ai clienti".

L'ipotesi Filosa potrebbe essere quella favorita dal governo italiano visto che potrebbe essere letta come un esempio della rinnovata "attenzione" al mercato domestico e alla "italianità".

Per Stellantis si tratterebbe di una notizia positiva dopo l’estromissione di Tavares decisa dal cda lo scorso dicembre.

All’epoca, Stellantis aveva informato gli investitori che un nuovo amministratore delegato sarebbe stato nominato nella prima metà di quest’anno, ma, passati cinque mesi, è cresciuta la preoccupazione all’interno dell’azienda per la necessità di una selezione, poiché il processo decisionale si è bloccato senza un dirigente di vertice permanente, scrivono ancora da Bloomberg.

Ad aggravare la situazione di Stellantis era stato anche l’annuncio della scorsa settimana della sospensione delle sue previsioni di una moderata ripresa quest’anno, a seguito di un calo degli utili nel 2024. Decisione che è stata presa a causa dell’impatto incerto dei dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e la società ha anche dichiarato che avrebbe rivisto i suoi piani di spesa in conto capitale.