Santa Maria Maggiore. La tomba di Francesco nella basilica del popolo

La scelta del Pontefice, ancora una volta lontano dai palazzi del potere. Quel legame speciale di Bergoglio con la Madonna venerata dai romani. .

Apr 23, 2025 - 05:54
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Santa Maria Maggiore. La tomba di Francesco nella basilica del popolo

Spieghiamola con una formula matematica facile facile, un’equazione da prima media: Santa Maria Maggiore sta alle Grotte vaticane come Santa Marta sta all’appartamento papale del palazzo apostolico. L’ultimo sberleffo al Vaticano di un papa sudamericano e quindi intrinsecamente, esistenzialmente, genuinamente (almeno) un po’ populista che fino in fondo ha voluto mostrare la sua alterità. Io non sono come voi, non sono l’élite, e che cosa c’è di più elitario che abitare in un bellissimo palazzone isolato dal resto del mondo o farsi seppellire in un luogo appartato, sottoterra, che per andarci devi metterti due o tre volte in coda e finisci che te ne dimentichi? Meglio, molto meglio, la basilica del popolo, quell’icona della Madonna Salus Populi Romani che nei secoli veniva portata in giro per l’Urbe quando accadevano delle disgrazie come inondazioni o terremoti... Tradizione, fede, credo, credenze, tutto che si tocca, tutto molto latino.

E il richiamo al popolo, Francesco ha voluto fosse ciò che restasse di lui, semplice, povero, quasi inosservato. Tant’è che anche adesso, quando manca solo qualche giorno al suo arrivo, si passa accanto alla nicchia che ospiterà la tomba di Bergoglio e si vede uno spazio chiuso da un truciolato marrone ma niente di più. Niente maestranze al lavoro ad allestire il sepolcro, niente solennità, niente alacre operosità da giorno speciale. Se uno non sapesse che dietro a quella sorta di paravento verrà tumulato uno dei papi più popolari della storia, parrebbe uno dei tanti piccoli cantieri, peraltro chiuso e deserto, di una Roma perennemente con i lavori in corso. Solo tra qualche giorno si comprenderà meglio come sarà la tomba, se c’è già un progetto, un modellino, se servirà del tempo per realizzarla nei dettagli. Per adesso si sa solamente che un ignoto benefattore ha pagato le spese di realizzazione e che nello stile di Francesco sarà spoglia e semplice, con solo la scritta Franciscus in evidenza. La tomba verrà sistemata in una nicchia tra la cappella Paolina, quella della Madonna del popolo romano, e la cappella Sforza. Sarà ai lati della navata sinistra, più o meno a metà, dove passano tutti e non in un luogo appartato, per esempio sotto un altare di una cappella come è quella di San Giovanni Paolo II in San Pietro.

Ma saperne di più per adesso è impossibile. Il parroco della chiesa dal Vaticano ha avuto la consegna del silenzio, gli inservienti non si sbilanciano. La basilica è strapiena perché è una delle tappe del percorso giubilare e in tanti vogliono passare per la sua porta santa e ottenere l’indulgenza. Qualcuno sa che Santa Maria Maggiore sarà la dimora eterna del papa, in mezzo alla navata centrale campeggia un ritratto di Francesco come nelle altre basiliche giubilari e anche qui un librone per le firme. Molti i pensieri per il papa, d’altra parte a tutte le ore del giorno si svolgono messe e funzioni per onorarne la memoria, e molti di quelli che abitano qui vicino si ricordano di come Santa Maria Maggiore fosse una delle mete fisse di Bergoglio. Ci passava sempre prima di partire per un viaggio e appena rientrava a Roma, o come quando un paio di settimane fa è stato dimesso dal Gemelli. Prima di tornare in Vaticano ha voluto fare una sosta da queste parti. La predilezione del papa argentino per Santa Maria Maggiore affonda nel tempo, quando il cardinale Bergoglio veniva a Roma per le riunioni in Curia, da allora aveva preso a venerare quest’immagine antichissima, simbolo del legame tra la Madonna e la gente, il popolo. Il popolo, appunto, suo richiamo fisso, suo riferimento. Da quando visitava le villas miserias di Buenos Aires, a quando viveva in mezzo a tutti gli altri nel residence di Santa Marta fino ad adesso. Adesso e per sempre.