Reddito Energetico 2025, l’Italia accelera, ma il blackout in Spagna mette in guardia
Mentre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano pubblica l’aggiornamento del Fondo Nazionale Reddito Energetico per il 2025, con nuove semplificazioni pensate per facilitare l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici residenziali, la Spagna si interroga sul perché, lo scorso lunedì, anche chi aveva investito nell’energia solare, con panneli su tetto nei condomini o nelle […] The post Reddito Energetico 2025, l’Italia accelera, ma il blackout in Spagna mette in guardia appeared first on Key4biz.

Mentre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano pubblica l’aggiornamento del Fondo Nazionale Reddito Energetico per il 2025, con nuove semplificazioni pensate per facilitare l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici residenziali, la Spagna si interroga sul perché, lo scorso lunedì, anche chi aveva investito nell’energia solare, con panneli su tetto nei condomini o nelle singole abitazioni, sia rimasto senza elettricità.
Il modello italiano
Dai Pirenei alle Alpi la differenza è sottile, e si rischia di cadere nello stesso tranello. L’Italia adotta un approccio pragmatico, cercando di favorire l’autoproduzione energetica e l’autoconsumo attraverso un modello sostenibile e solidale. Il Reddito Energetico Nazionale, pensato per le famiglie in condizione di disagio economico, si è da subito rivelato uno strumento efficace per combattere la povertà energetica e accelerare la transizione ecologica grazie all’autoconsumo.
In particolare, con il nuovo provvedimento, vengono introdotte agevolazioni importanti, tra cui l’aumento della potenza ammissibile per gli impianti e l’introduzione di una polizza multi-rischi semplificata, necessaria per la presentazione delle domande.
“Con questo ulteriore intervento, ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto, diamo maggiore certezza ai cittadini e agli operatori del settore. Confidiamo di poter replicare il successo registrato lo scorso anno, continuando a garantire sostegno concreto alle famiglie italiane”, ha aggiunto, sottolineando il duplice obiettivo di contrastare le disuguaglianze e incrementare la produzione di energia rinnovabile su scala nazionale.
Fin qui nulla da dire. Tuttavia gli ultimi avvenimenti hanno evidenziato una realtà poco conosciuta. Il blackout iberico ha messo in luce come l’autoproduzione di energia solare non sia necessariamente sinonimo di indipendenza energetica.
Blackout in Spagna: pannelli solari inutili senza rete
Il caso più emblematico, riportato da Bloomberg, è quello di Irene Casas e Luis Morate, una coppia residente in un sobborgo di Madrid. Insieme ai loro vicini, avevano installato sul tetto del condominio ben 200 pannelli solari alla fine del 2023, convinti di aver raggiunto una certa indipendenza energetica. Ma durante il blackout nazionale, le loro abitazioni sono rimaste al buio come tutte le altre. Il motivo? I pannelli sono collegati direttamente alla rete elettrica nazionale e non forniscono energia diretta agli appartamenti. In cambio, i condomini ricevono uno sconto in bolletta per l’energia immessa nella rete.
Una falsa indipendenza
In effetti, la maggior parte degli impianti domestici in Europa, anche quelli dotati di batterie, non sono progettati per il cosiddetto islanding, ovvero la capacità di funzionare in autonomia quando la rete pubblica è fuori uso. Per ragioni di sicurezza, l’inverter, il componente che gestisce il sistema, spegne l’impianto in caso di interruzione della rete, per proteggere i tecnici che vi operano.
In Spagna boom del fotovoltaico, ma senza autosufficienza
In Spagna, dove il solare residenziale è cresciuto rapidamente dal 2018 (da 300 MW a 2.400 MW nel 2023) dopo l’abolizione della tassa sull’autoconsumo, la quasi totalità degli impianti è allacciata alla rete. La procedura per diventare davvero autonomi è lunga e complessa: una guida governativa di 181 pagine descrive ben 17 passaggi da seguire.
L’importanza di una rete più resiliente
Il confronto tra Italia e Spagna evidenzia, dunque, quanto sia cruciale non solo incentivare il fotovoltaico, ma anche accompagnarlo con politiche tecniche e normative capaci di trasformare la produzione in vera autonomia. La transizione energetica non si esaurisce con l’installazione di pannelli sul tetto: richiede una visione a lungo termine, infrastrutture adeguate e, soprattutto, la consapevolezza che anche l’energia solare ha bisogno di rete e di regole giuste.
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