ReArm Europe: numeri, problemi e incognite (von der Leyen sega il piano Draghi e le mire di Kallas…)

Cosa si dice e cosa si borbotta a Bruxelles su ReArm Europe e Libro bianco Ue per la difesa. Estratto dal Mattinale Europeo

Mar 20, 2025 - 08:38
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ReArm Europe: numeri, problemi e incognite (von der Leyen sega il piano Draghi e le mire di Kallas…)

Cosa si dice e cosa si borbotta a Bruxelles su ReArm Europe e Libro bianco Ue per la difesa. Estratto dal Mattinale Europeo

 

I NUMERI DI REARM EUROPE SONO DA ILLUSIONE OTTICA?

Il piano da 800 miliardi di euro presentato da Ursula von der Leyen per riarmare l’Unione Europea è forse un’illusione ottica o un’esca? Questi 800 miliardi sono importi “potenziali”. Sono costituiti da una capacità di indebitamento offerta agli Stati membri, escludendo le spese per la difesa, limitate all’1,5 per cento del loro Pil ogni anno per 4 anni dal vincolo del Patto di stabilità e crescita, e da prestiti per un importo di 150 miliardi. “È un diversivo per uccidere il debito comune preconizzato da Draghi”, ha commentato un ex funzionario europeo.

COME FUNZIONERANNO I PRESTITI SAFE

“Il programma di prestiti SAFE è una copia del programma SURE istituito dalla Commissione durante la pandemia Covid perché i mercati erano chiusi e c’era un problema di liquidità. Ma non è più così oggi”, ha sottolineato l’ex funzionario. E “chi accetterà di far validare un piano di spesa per la Difesa e mettersi nelle mani della Commissione?”, si chiede lo stesso ex funzionario. “Non ci sarà alcun diritto di supervisione della Commissione sui piani di difesa degli Stati membri”, ci ha assicurato un diplomatico europeo. Ma l’idea di un nuovo prestito comune, sostenuta dall’ex presidente della Bce Mario Draghi, non passa. La Germania e i Paesi Bassi per ora dicono di “no”. “Bisogna mostrare a cosa serviranno i finanziamenti, evidenziare i bisogni”, spiega il diplomatico europeo. “Continueremo a lavorare sui finanziamenti e vedremo come evolverà il dibattito”.

LE LACUNE DEL PIANO VON DER LEYEN

Le lacune di capacità citate nel documento presentato ieri dalla Commissione non sono nuove. Erano già state identificate nella bussola strategica approvata dagli Stati membri nel 2022. “Non reinventiamo la ruota”, ha ammesso un funzionario coinvolto nella stesura del documento. Erano stati promessi progetti di punta di capacità europee, come lo scudo missilistico o la difesa spaziale. Il Libro Bianco non ne fa menzione. “Sarà per il Vertice europeo di giugno”, ha spiegato il commissario alla difesa Andrius Kubilius. “Non fermeremo Putin con la lettura del Libro Bianco”, ha ammesso il commissario. “Ma lo faremo con la sua attuazione e traduzione in azioni”, ha assicurato Kubilius.

ACQUISTI COMUNI: TENSIONI FRA VON DER LEYEN E KALLAS?

Le forze armate sono di competenza degli Stati membri, la definizione dei loro bisogni spetta agli Stati membri. L’Unione fornisce la flessibilità per superare gli ostacoli agli investimenti e sostenere la base industriale. Ognuno ha il suo ruolo. Eppure, il diavolo si nasconde nei dettagli. Durante la conferenza stampa organizzata per presentare il Libro Bianco, l’Alto Rappresentante, Kaja Kallas, ha dovuto fare una precisazione su chi gestisce gli acquisti congiunti. “Abbiamo l’Agenzia Europea per la Difesa. Non è necessario creare una nuova competenza, una nuova struttura”, ha affermato Kaja Kallas. L’Alto Rappresentante dirige l’AED. Ma Ursula von der Leyen vuole controllare gli acquisti congiunti, come ha fatto per i vaccini durante la pandemia di Covid. “La Commissione può svolgere questo ruolo di centrale d’acquisto per conto degli Stati o su mandato degli Stati. È una possibilità”, ha dichiarato un funzionario della Commissione. Kallas ha alzato la voce. L’Alto Rappresentante dovrà lottare per evitare di essere sopraffatta da Ursula. Il suo predecessore Josep Borrell è entrato in conflitto con la presidente fin dai primi giorni del suo mandato e i loro rapporti sono stati pessimi.

(Estratto dal Mattinale europeo)