L’Europa vuole diventare il supercontinente delle materie prime?

L’Ue vuole essere sempre più indipendente sulle forniture, ma ancora oggi appare indietro su più fronti. Cosa manca per essere al passo con i colossi globali? Se raccontiamo una scena, dovremmo definire chi è il protagonista, giusto? Allora prendiamo un soggetto, per esempio “lui”. Ma cosa fa questo soggetto? Bisogna affiancargli un verbo, per esempio [...]

Mar 23, 2025 - 12:34
 0
L’Europa vuole diventare il supercontinente delle materie prime?
L’Europa vuole diventare il supercontinente delle materie prime?

L’Ue vuole essere sempre più indipendente sulle forniture, ma ancora oggi appare indietro su più fronti. Cosa manca per essere al passo con i colossi globali?

Se raccontiamo una scena, dovremmo definire chi è il protagonista, giusto? Allora prendiamo un soggetto, per esempio “lui”. Ma cosa fa questo soggetto? Bisogna affiancargli un verbo, per esempio “volere”; ma cosa vuole questo qui? Ci tocca mettere qualcosa che risponda alla domanda, per esempio “mangiare”. Questi sono gli ingredienti principali per una sintassi che si rispetti: soggetto, verbo e complemento oggetto, e la frase potrebbe essere finita qui: ‘lui vuole mangiare’. Semplice, lineare, e non ci sono dubbi in merito all’ordine delle parole o al loro significato.

Forse, però, è ancora un po’ troppo basic per gli standard a cui è abituato un madrelingua. Allora aggiungiamoci qualcosina, per esempio descriviamo il sentimento con cui il soggetto vuole compiere la sua azione e scriviamo: ‘lui vuole solo mangiare’. Così va meglio? Abbiamo inserito solo una parola, eppure ora la frase sembra molto più viva.

Ma se quella singola parola la spostassimo di una posizione, cosa succederebbe alla frase? Cambierebbe di significato! Basta fare così: da ‘lui vuole solo mangiare’ a ‘lui vuole mangiare solo’; da una persona che non pensa ad altro che al pasto, a una che vuole mangiare senza nessuno attorno. Ed è bastato far slittare una parola, che questa da avverbio si è trasformata in aggettivo.

A volte basta davvero poco per cambiare le carte in tavola: una parola messa prima o dopo un’altra, una briscola calata troppo presto o troppo tardi, o un pizzico di sale in più o in meno. A volte basta davvero poco, dicevamo, sia per essere indietro sulla corsa alle materie prime, sia per essere perfettamente in gara con gli altri. E l’Europa sembra pronta a giocarselo, questo ‘poco’.

Nel Sunday View di questa settimana analizziamo perché l’UE si trova indietro per l’indipendenza delle forniture, ma soprattutto come intende colmare il gap. Per scoprirlo basta poco, basta cominciare a leggere!

TERRE CARE

L’Unione Europea ha individuato trentaquattro materie prime definite “critiche”, di cui sedici di rilevanza strategica per la loro importanza nella transizione ecologica e digitale, oltre che per l’impiego nei settori dell’aerospazio e della difesa. Si capisce bene perché il tema delle materie prime torni ciclicamente a far sentire la sua urgenza, specialmente ora, con il dibattito in corso sul riarmo del continente…

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.