Quei Pac per navigare sui mercati in burrasca
LISTINI AZIONARI CHE CROLLANO e listini azionari che poi risalgono velocemente. Dopo l’annuncio dei dazi commerciali da parte del presidente...

LISTINI AZIONARI CHE CROLLANO e listini azionari che poi risalgono velocemente. Dopo l’annuncio dei dazi commerciali da parte del presidente statunitense, Donald Trump, le maggiori Borse internazionali hanno iniziato a oscillare bruscamente sull’altalena, a causa dell’incertezza sull’andamento futuro dell’economia e degli utili delle aziende quotate. Come difendere il portafoglio da questi alti e bassi dei mercati? Per Paolo Paschetta, che dirige le attività italiane della casa di gestione del risparmio svizzera Pictet Asset Management, occorre metodo, pazienza e sangue freddo. La soluzione migliore per affrontare l’attuale fase dei mercati è cioè la sottoscrizione dei Pac (piani di accumulo del capitale).
Parliamo di programmi di investimento con cui un investitore entra gradualmente sui listini acquistando le quote dei fondi comuni di investimento "a rate", cioè versando periodicamente e con regolarità un importo di denaro non elevato (per esempio 100 o 200 euro al mese oppure 300 o 400 euro ogni trimestre), nella prospettiva di coglierne i frutti fra qualche anno. "A quasi tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione alla Casa Bianca, i mercati finanziari non stanno dormendo sonni tranquilli", ha scritto Paschetta in una recente analisi sottolineando che, "dal suo insediamento, il presidente statunitense è diventato un vero e proprio "market mover, in grado di generare forte volatilità sui listini attraverso le sue dichiarazioni incalzanti e caotiche sulla politica commerciale e sulla politica estera". Questa rinnovata incertezza, secondo il numero 1 italiano di Pictet AM, arriva dopo un periodo in cui gli investitori hanno cercato di riprendersi con fatica dalla scottatura del 2022, un anno durante il quale sia le azioni, sia le obbligazioni sono scese all’unisono. Benché nell’ultimo biennio il mercato azionario sia stato caratterizzato da livelli di volatilità contenuti e performance costantemente in crescita, cioè da pochi alti e bassi e da rialzi continui, il timore degli investitori di prendere troppi rischi li ha spinti spesso a liquidare il proprio capitale, determinando significativi deflussi. In altre parole, lo scetticismo nei confronti del mercato azionario è andato a favore di strumenti finanziari più prudenti, per esempio dei bond di breve scadenza, capaci di offrire un comunque rendimento positivo senza esporre al rischio.
Cosa conviene fare ora che la volatilità è tornata a preoccupare gli investitori e i listini oscillano bruscamente? In questi casi, sottolinea Paschetta, gli investitori tendono a preoccuparsi del cosiddetto market timing, cioè tentano di individuare il momento migliore per entrare nel mercato, spinti dalla paura di perdite o dalla brama di un guadagno corposo nel breve termine. Questo atteggiamento per Paschetta è un "errore cognitivo" che porta a percepire i ribassi come minacce quando invece potrebbero offrire delle opportunità di acquisto a prezzi scontati. Oppure, in altri casi, gli stessi ribassi inducono gli investitori a vendere le azioni quando ritengono di avere guadagnato già abbastanza durante una fase di rialzo dei mercati, trascurando però che i titoli in cui hanno investito conservano a volte un potenziale di rialzo e appartengono ad aziende ancora profittevoli. I Pac sono nati per evitare questi errori perché, come evidenzia Paschetta, consentono all’investitore di gestire meglio l’emotività, mettendo da parte le brame di guadagno facile nel breve termine e le eccessive paure dei ribassi. Con i piani di accumulo del capitale a prospettiva di raccogliere i guadagni è dopo almeno 5 o 10 anni.