Quei contributi non dedotti

In assenza di una comunicazione specifica, le somme versate al fondo pensione che eccedono il limite annuale di deducibilità fiscale (attualmente fissato a 5.164 euro), rischiano di essere tassate due volte L'articolo Quei contributi non dedotti proviene da Economy Magazine.

Mag 12, 2025 - 16:03
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Quei contributi non dedotti

Carissimo Presidente, inizio a pensare alla mia dichiarazione dei redditi e mi è sorto un dubbio circa i contributi versati al mio fondo pensione. È necessario inserire quelli non dedotti nel 730?

Gentile lettore, la gestione accurata dei contributi versati al proprio fondo pensione è fondamentale per ottimizzare i benefici fiscali e garantire una pensione complementare più solida. E la sua domanda è davvero molto utile, perché permette di affrontare un tema spesso trascurato, quello, dei contributi non dedotti. Comprendere l’importanza di questi contributi e sapere cosa farne dal punto di vista fiscale, può tradursi in un significativo risparmio al momento del pensionamento. Ma vediamo insieme perché: i contributi non dedotti sono, in pratica, quelle somme versate al fondo pensione che eccedono il limite annuale di deducibilità fiscale, attualmente fissato a 5.164 euro. Un limite che per i dirigenti industriali, che possono contare su retribuzioni solide, viene quasi sempre superato. Proprio per questo è bene tenere in considerazione il fatto che, in assenza di una comunicazione specifica, tali importi rischiano di essere tassati due volte: una prima volta come reddito non dedotto e una seconda volta al momento della liquidazione della prestazione previdenziale.

La comunicazione tempestiva dei contributi non dedotti al fondo pensione (Previndai per i dirigenti industriali) è dunque essenziale per evitare la doppia tassazione. Segnalando correttamente questi importi, infatti, il fondo li considererà esenti al momento della liquidazione, garantendo un risparmio fiscale significativo. Per rispondere alla sua domanda, quindi, non è necessario inserire i contributi non dedotti nel 730 ma è invece importantissimo comunicarli a Previndai o comunque al proprio fondo pensione. E non è un’operazione complicata: per determinare l’ammontare dei contributi non dedotti basta fare riferimento alla Certificazione Unica (CU) rilasciata dal datore di lavoro. Nello specifico è necessario identificare il punto relativo ai “Contributi previdenza complementare non esclusi dai redditi”, qui è indicato appunto l’importo dei contributi non dedotti. Una volta individuato l’ammontare, è possibile comunicarlo a Previndai attraverso l’Area Riservata del sito, utilizzando la funzione “Contributi non dedotti”. Sarà possibile compilare online il modulo, stamparlo, firmarlo e trasmetterlo direttamente tramite upload del Pdf. La comunicazione deve avvenire entro il 31 dicembre di ogni anno per i contributi non dedotti l’anno precedente ma è sempre possibile integrare eventuali annualità mancanti, sempre dall’Area Riservata del sito web Previndai.

Inoltre, non tutti sanno che, per chi ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 1° gennaio 2007, la normativa prevede un ulteriore beneficio fiscale: l’extra-deducibilità. In pratica, se nei primi cinque anni di partecipazione a una forma pensionistica complementare non si è saturato il plafond di deducibilità fiscale (5.164 euro), negli anni successivi si ha la possibilità di dedurre dal reddito complessivo un importo maggiore rispetto al limite standard, fino a un massimo di circa 7 mila euro l’anno. Questa ‘extra deducibilità’ rappresenta un’opportunità significativa per incrementare il risparmio previdenziale, beneficiando di una maggiore riduzione dell’imponibile fiscale per i lavoratori più giovani. È importante, quindi, non solo essere a conoscenza di questa possibilità ma soprattutto, nel caso non lo si sia ancora fatto, informare il datore di lavoro della possibilità di aver applicato il limite di deducibilità maggiore; non esistono infatti automatismi in questo senso ed è il lavoratore a doversi interessare per vedere applicate le condizioni più favorevoli.

Gestire con attenzione i contributi non dedotti e sfruttare le opportunità offerte dalla normativa vigente sono passi fondamentali per costruire una pensione complementare solida e ottimizzare i benefici fiscali. Perché una gestione previdente oggi si traduce in una maggiore serenità domani!

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